Capitolo XVII: Rivelazioni

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Maila si risvegliò avvolta da un tepore che non sentiva da tantissimo tempo. Si strofinò gli occhi e li aprì lentamente per abituarsi alla luce proveniente dall'esterno. Ren ancora dormiva ronfando rumorosamente e lei si voltò verso di lui, accarezzandogli la criniera. Il russare si fece più sommesso e piano piano anche il leone aprì l'occhio sano.

«May...» disse venendo interrotto da un profondo sbadiglio.

Si girò anche lui e la guardò negli occhi, poi la baciò. La ragazza ricambiò il bacio volentieri. Una potente voce maschile riecheggiò fuori dalla tenda.

«Cacciatore orgoglioso, noi partiremo per insediare i villaggi della Barriera del Ghiaccio, voi potete ritornare alla Confraternita degli Eroi sotto ordine di Priscilla.» disse l'orso schiarendosi la voce.

Ren uscì dalla tenda ancora in calzoni.

«Abbiamo capito. Lasceremo l'accampamento il più in fretta possibile» replicò lui.

«Verrete scortati come all'andata.»

«Oh, non è necessario. Ci serve solo un carretto e siamo a posto così.»

«Va bene allora, andrò a comunicarlo a Priscilla, il vostro mezzo è fuori dall'area, buon viaggio.»

Ren rientrò nella tenda stiracchiandosi e sbadigliando. Maila era ancora sdraiata e lo guardò sorridendo.

«Perlomeno viaggeremo da soli, senza orsi giganti ad interromperci.» disse Maila facendogli l'occhiolino.

Ren sorrise e annuì, iniziando a preparare l'equipaggiamento per ritornare all'Accademia. I due parlarono molto, soprattutto di cosa avesse in serbo il futuro.

«Cosa penserà Rya quando lo scoprirà?» chiese Maila.

«Non ho intenzione di dirglielo. Rya è stata con me per tanto, troppo tempo... l'ho amata e lei ha amato me, ma ultimamente sembra così diversa... credo sia tutto finito, ma la verità è che non so come comportarmi.»

Maila lo guardò con tristezza, non era sicura di comprendere appieno i suoi sentimenti.

«Ren...» disse la ragazza avvicinandoglisi mentre controllava il carro. «Quindi quello che è successo ieri...» ricominciò lei.

«Maila, la prima volta che ti vidi volevo ucciderti. Ti giuro che estrassi subito il pugnale e tutt'ora mi fido poco degli stranieri, ma so che con te non c'è pericolo, per questo ti considero più di un'amica.» Maila gli cinse la testa e gli baciò la fronte. Il leone sollevò il capo e la baciò sulle labbra.

Il viaggio durò una settimana; fecero più soste rispetto all'andata. Durante le pause, Maila mostrava a Ren come plasmare la terra che la circondava. Era tutto così naturale per lei, spostava un braccio e un blocco di pietra si muoveva insieme ad esso. Ren non capì nulla delle sue spiegazioni a causa della sua scarsa competenza magica. I libri che leggeva anni prima non raccontavano storie sugli incantesimi e sulle formule arcane. In compenso, la ragazza parve più attratta di lui e imparò in fretta le basi della caccia.

«Posso anche sentire le vibrazioni del terreno, quindi trovare una preda non dovrebbe essere difficile per me!» disse entusiasta la ragazza.

«Eppure ce ne hai messo di tempo per trovarmi quando Cassandra mi aveva catturato.» scherzò il leone.

«Non posso mica cercare qualcuno che è svanito nell'aria» rispose Maila ridendo.

Ren ricambiò il sorriso e si mise a lucidare il pugnale. Maila si sdraiò sul carro e si mise a guardarlo. Socchiuse gli occhi, come colta da un sonno improvviso e mentre li chiudeva avvertì una strana sensazione, come se la terra fosse scossa da gigantesche pestate. Ren sollevò lo sguardo e inorridì. Una valanga stava divorando l'intera montagna, ed era diretta verso di loro. I cavalli nitrirono agitati e iniziarono a correre intorno.

Gli eroi di Gritan - La catastrofe di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora