Capitolo XI: Una creatura sconosciuta

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Un'immensa distesa di sabbia si stagliava al di là della Grande Barriera. Le dune erano altissime e sembrava che volessero ingoiare la nave nonostante l'altitudine.

«Il deserto di D'vara...» esclamò Seana con una nota di stupore.

«Già. Si dice che in questa vastità di sabbia fiorì una città, chiamata appunto D'vara, ma ora non ne è rimasto nulla. Ho sentito alcune persone dire che il suo imperatore, Bratar sia risorto, ma non credo siano vere. Guarda, quello era l'emblema della capitale.» rispose Breeza indicando un enorme oggetto di forma circolare.

«Un immenso disco che rifletteva la luce solare. Tramite la magia, Brazar fece sì che fluttuasse nell'aria, sospeso tra due archi giganteschi. Chissà che ne è stato di quella meraviglia.» disse con sconforto.

«Magnifico...» sussurrò Seana guardandosi attorno.

Rimase a scrutare il deserto per qualche minuto, poi si avviò verso la stiva.

«Vado a vedere come sta il nostro compagno, l'attacco di quel mostro deve averlo spossato parecchio.» disse la cacciatrice.

«Non è che per caso te ne sei innamorata?» chiese Breeza sorridendole maliziosamente.

«Non ho mai amato e mai amerò... inoltre non è il mio tipo, però ammetto che ha il suo fascino.» rispose arrossendo all'istante.

Breeza si voltò verso il panorama sorridendo. Quando Seana raggiunse la stiva vide che Rya era appoggiata con la testa al petto di Ren, apparentemente caduti preda di un profondo sonno ristoratore. Sorrise tra sé e sé. Era ancora rossa in volto a causa della battuta dell'amica. L'amore era per chi aveva tempo, e lei di sicuro non ne aveva. Erano solo degli alleati e amici, non di più, inoltre Rya era molto più carina, simpatica e carismatica del suo muso scontroso che si ritrovava ogni giorno guardandosi allo specchio. Decise di seppellire quel ricordo nel suo cuore, e mentre li guardava scorse un piccolo bagliore azzurrastro: Ren si era svegliato.

«Tutto bene?» sussurrò la ragazza. Ren annuì lentamente con il capo e Seana si avvicinò lentamente tentando di non svegliare Rya.

«Questo però dovrei chiedertelo io... che facevi lì sulla porta?» chiese lui a bruciapelo.

«Niente di interessante, stavo solo controllando se steste tutti bene. Hai fame?»

«Non proprio. Dove ci troviamo?»

«Abbiamo oltrepassato il Grande Muro, ora stiamo solcando il deserto di D'vara. Hai dormito qualche ora, ma è ancora notte. Approderemo presto e ci riposeremo tutti quanti, puoi continuare a dormire.» disse.

Ren la ringraziò, si tolse la benda ponendola accuratamente accanto a lui e poggiò dolcemente un braccio sulla schiena di Rya, la quale sussultò lievemente. Seana rimase imbambolata a guardargli la ferita nell'occhio sinistro, una lunga cicatrice verticale che glielo attraversava. Si alzò e ritornò da Breeza come se nulla fosse successo.

«Allora?» chiese Breeza.

«Ren e Rya stanno ancora dormendo, ma presto atterreremo. In fondo anche noi dobbiamo concederci un meritato riposo.» rispose Seana.

«Hai perfettamente ragione. Il velivolo ha subìto molti danni e preferirei atterrare al più presto. Jílah dista ancora qualche giorno da qui.» spiegò Breeza consultando una bussola.

«Capisco, inoltre le scorte di cibo e acqua sono terminate, dobbiamo trovare qualcosa al più presto.» Breeza annuì e tornò al comando.

All'improvviso la nave si fermò e iniziò a scendere lentamente finché non toccò terra.

Gli eroi di Gritan - La catastrofe di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora