Capitolo 10 -She is in love.

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Spalancai la porta della camera e ci buttammo dentro. Ci infilammo velocemente dei vestiti e andammo di corsa in ospedale.

Entrai in ospedale di corsa e con il respiro affannato mi recai al banco informazioni:

"Buongiorno, siamo qui per Camila Cabello."

La signora mi guardò:

"Siete amiche sue?"

"Si, direi." Mi irritai.

"Poverina.."

"Scusi?"

"Se mia figlia avesse un' amica come te non uscirebbe più di casa."

"Per quale motivo?" Cercai di mantenere la calma.

"I tatuaggi ragazza, so bene chi sei tu e le tue amiche. Si dice che tu abbia una relazione con questa Camilla."

"Si chiama Camila."

"Come ti pare. Sei sbagliata. In questo mondo non c'è spazio per quelle come voi."

"Ma chi cazzo si crede di essere?!" Sbattei i pugni sul banco.

"Intanto cerchi di calmarsi."

"Io calma sono già, o si muove a dirmi dove si trova Camila o a breve si ritroverà in una camera ricoverata."

La signora, sarà stata sui 40 anni, mi guardò spaventa:

"Ha capito? O ha bisogno che le ripeta il concetto?"

Dinah mi tirò dalla maglia:

"Lo, ti prego. Vai dalle altre."

"È fortunata signora, cerchi di cambiare atteggiamento, Perché quella sbagliata è lei!"

"Idiota." Borbottò la signora.

"Le consiglio di dirmi dove si trova la nostra amica. O aiuterò la mia amica 'diversa' a fare qualcosa che rovinerebbe la nostra carriera." Minacció Dinah.

"L'abbiamo portata nel reparto neurologico, secondo piano, lato nord."

Andammo verso l'ascensore:

"Ally, certe volte per uno svenimento non si va in pronto soccorso, ci si riprende subito."

"Lo so Lauren, ora vediamo e chiediamo a qualcuno di più cortese."

Arrivate dove ci era stato indicato chiedemmo ad un dottore dove si trovasse Camz:

"Stanza 7."

Andammo e trovammo Camila seduta che rideva con un'infermiera. Le stavano misurando la pressione e le avevano prelevato un po' di sangue per gli esami.
Di fianco al suo letto c'era una brioche e un succo d'arancia.

"Ragazze!" Urló lei.

Dinah, Mani e Ally le si buttarono addosso abbracciandola.

Io rimasi sulla soglia della porta con un magone incontrollabile.

Sulla spiaggia avevo temuto di averla persa. Per pochi istanti lei non era più con me. È stata una sensazione orribile. Le sue ultime parole erano state "Ti amo."

Just Hold On. ||CAMREN.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora