Capitolo 32 -First date.

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Erano le 18.30 e arrivai a casa, avevo detto alle mie amiche di inventare una scusa per far vestire Camila elegante.

Entrai dal retro della casa e mi intrufolai nella stanza di Dinah, avevo lasciato li un mio vestito da indossare quella sera. Era un vestito nero attillato, Camila diceva che la faceva impazzire, motivo in più per metterlo. Me lo infilai velocemente e scesi in soggiorno dove c'erano tutte le mie amiche in pigiama e Camila con un vestito bianco che toglieva il fiato:

"Signorina Cabello?"

Le miei amiche di girarono e rimasero a bocca aperta. Mi ero fatta proprio bella, Camila si girò per ultima restando anche lei a bocca aperta:

"L-Lauren.. wow." Si alzò in piedi.

"È pronta per il primo appuntamento?"

La cubana guardò le altre ragazze e riportò lo sguardo su di me:

"Primo appuntamento?"

"Esatto." Sorrisi.

La ragazza fece uno dei sorrisi più belli fatti negli ultimi anni e mi si avvicinò:

"Allora? Accetti di venire con me?"

"Certo."

Le lasciai un bacio sulla fronte e la presi per mano dirigendomi verso la porta:

"Ci vediamo domani mattina ragazze."

Salimmo in auto e misi in moto, arrivammo all'hotel per le 19.00

Entrammo nel grande atrio e ci dirigemmo dal ragazzo di prima:

"Jauregui." Sorrisi.

"Stanza 547, quinto piano." Mi porse le chiavi.

"Andiamo signorina?" Sorrisi cordialmente a Camila.

La ragazza mi afferrò la mano e mi tirò verso l'ascensore e schiacciò il pulsante:

"Ti strapperei i vestiti di dosso." Si morsicò il labbro.

"Camz.." arrossii.

Arrivò l'ascensore e la mora mi tirò dentro sbattendomi letteralmente contro la parente dell'ascensore. Iniziò a baciarmi disordinatamente con foga incontrollata, infilò le mani nei mie capelli iniziando a scompigliarmeli, non sapevo dove mettere le mani, da toccare c'era molto, troppo a dire la verità, presi quindi in pugno la situazione. Presi in braccio Camila che cinghiò le sue gambe intorno alla mia vita e la misi con delicatezza contro la parente metallizzata iniziandole a baciare ogni parte della faccia fino a quando raggiungemmo il quinto piano e le porte dell'ascensore si aprirono, per nostra fortuna il corridoio era libero, quindi sgattaiolai verso la porta con la cubana in braccio che mi teneva la faccia con le mani ed entrai nella suite dirigendomi sul letto sui cui appoggiai la ragazza arrancando su di lei continuando a baciarla.

"Ti ao." Mi baciò.

"Mi che?" Mi staccai.

"Ti amo." Mi tirò a se ancora riunendo le nostre labbra.

"Camz.." Mi baciò.

"Ho.."

"Shh."

Spinsi il mio corpo più verso il basso infilando la lingua nella bocca di Camila approfondendo ulteriormente il bacio, era così bello quando le nostre lingue si incontravano, si rincorrevano per poi danzare assieme, quel tipo di bacio non mi era mai piaciuto, potrei dire che lo odiavo, ma con Camila era tutta un'altra storia.

Mi staccai dalla ragazza e la bloccai tenendole le spalle ben salde al materasso e la guardai:

"Per quanto muoia dalla voglia di strapparti tutto di dosso, ho prenotato una cena e sono quasi le 20.00, dovremmo andare." Le bacia la fronte.

Just Hold On. ||CAMREN.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora