Capitolo 17 -Scared of happy.

667 58 11
                                    

"Potesti darmi due brioche vuote, una integrale, una all'albicocca e una al cioccolato?"

La ragazza del bar mi sorrise dolcemente e mi passò il sacchetto di carta contenente le 5 brioche:

"Altro?"

Guardai un po' in giro e sorrisi:

"Se potessi farmi 5 cappuccini da portare via sarebbe fantastico!"

"Nessun problema, accomodati che te li preparo subito."

Sorrisi un'altra volta e mi sedetti ad un tavolo. Erano circa le 9.00 del mattino e le ragazze dormivano ancora, essendomi svegliata presto avevo deciso di andare a fare un giro e fermarmi a prendere la colazione per tutt'e cinque.

"Signorina?"

Mi girai:

"Oh, grazie mille! Quanto ti devo?"

La ragazza fece i conti ed infine mi guardò:

"Sono 16,00€ "

Misi una mano nelle tasche posteriori dei miei jeans neri:

"Aspetta. Euro?"

"Si, benvenuta in Europa!" Rise.

"Ho un problema.." risi in imbarazzo.

"Fammi indovinare." Appoggiò i gomiti sul banco di lavoro "tu e le altre 4 ragazze non avete cambiato la valuta?"

Mi grattai la testa capendo che avesse capito chi fossi e sorrisi:

"Esatto." Risi.

"Facciamo così" continuò lei "se mi fai un autografo e fai una foto con me, puoi prenderli gratis."

Risi e accettai.

La ragazza mora mi passò un quaderno piccolo e una penna:

"A chi dedico l'autografo?"

"Ashlee."

La guardai:

"Non sei spagnola." Firmai la carta.

"No. Sono nata a Boston e mi sono trasferita qui qualche anno fa."

Annuii sorridendo:

"Ho capito. Facciamo questa foto." Risi.

Feci la foto e salutai Ashlee ringraziandola ancora, presi la colazione e tornai in albergo.

Mentre camminavo mi tornò alla mente ciò che era successo la notte prima con Camila. Un senso di paura e felicità mi invase il corpo: avevo baciato la mia migliore amica.

Camila mi rendeva felice, felice come non lo ero mai stata, ma c'era qualcosa che mi fermava, qualcosa che mi faceva paura: avevo paura, ma paura di cosa? Paura di essere felice? Paura di non essere abbastanza per Camila? Ero terrorizzata all'idea di sbagliare qualcosa e perderla.

Arrivai in hotel e solcai la hall, stranamente silenziosa, camminai fino all'ascensore ed entrai arrivando sul piano in cui si trovava la nostra camera. Percorsi il lungo corridoio e arrivai alla porta, l'aprii e notai che non ci fosse nessuno in giro, stavano ancora dormendo tutte.

Just Hold On. ||CAMREN.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora