Capitolo 37 -Bye Camz.

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Finimmo di provare le coreografie alle 2 del pomeriggio circa, facemmo in fretta, volevamo essere noi ad accompagnare Camila in aeroporto, dovevamo salutarla come si deve, non l'avremmo vista per un mese.

Facemmo una doccia veloce e alle 3 eravamo fuori dalla palestra in cui ci allenavamo, salimmo sulla macchina di Ally e andammo a prendere Camila.

"Come ti senti Lauren?"

Guardai Dinah:

"Sono abbastanza triste, non so se ce la farò."

"Magari se non abbiamo concerti possiamo raggiungerla qualche sera." Cercò di rassicurarmi.

"Si.. ma non è la stessa cosa." Sospirai.

"Lo so, ma dobbiamo essere forti. Sarà solo un mese, poi tornerà tutto come prima." Continuò Normani.

Arrivammo a casa di Camila, la ragazza ci aspettava sul marciapiede con 2 valigie pronte, un po' troppo grandi per lei. La sua famiglia la abbracciava, Sofi stava appiccicata alle sue gambe pregandola di non partire. Sorridemmo a quella scena.

Abbassai il finestrino:

"Sei pronta?" Sorrisi cercando di non far intravedere quel filo di tristezza.

Camila annui e abbracciò ancora una volta la sua famiglia, Alejandro prese le sue valige e le caricò nel bagagliaio, Camila salí in auto e fece cenno con la mano.

Arrivammo all'aeroporto di Miami alle 3.30, saremmo rimaste insieme alla ragazza fino a che non sarebbe arrivata la chiamata per il suo volo. Isaac sarebbe rimasto a Miami, sarebbe partita solo Camila. Li a New York ad aspettarla c'erano Machine e il suo manager.

"Sei pronta Camz?"

"Non tanto." Abbassò la testa guardandosi le scarpe.

"Dai" Dinah l'abbracciò "andrà tutto bene. Prendila come un'esperienza nuova, un' avventura."

"Verremo a vederti." Sorrise Mani.

"Mi farebbe piacere."

"Sai già dove alloggerai?" Chiesi curiosa.

"Al Four Season."

Ally rimase stupita:

"Wow. È grandioso."

"Si, ma non senza di voi."

"Dai Camz, non prenderla così." Le sorrisi "sarà grandioso."

Non saprei se stessi cercando di convincere me stessa o se stessi cercando di convincere lei, la cosa faceva male a tutti.

Passammo il tempo restante a ricordare le vicende divertenti e a ridere, tanto da dimenticarci che Camila dovesse partire.

"Ultima chiamata per il volo no-stop Miami New York."

Presi un bel respiro:

"Ci siamo." Le tesi una mano.

Gli occhi le brillavano per le lacrime:

"Si."

Le ragazze la strinsero un'ultima volta, dicendole parole di conforto. Quando fu il mio turno cercai di non piangere, stranamente ci riuscii:

"Bene." Sospirai.

"Bene." Sorrise.

La strinsi forte a me e lei cominciò a piangere:

"Non voglio partire."

La strinsi ancora più forte, non potevo piangere. Dovevo essere forte per entrambe.

Just Hold On. ||CAMREN.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora