Fa un caldo terribile a Beacon Hills, la tua contea. Siamo nel bel mezzo dell'estate e da tre settimane non scende una sola goccia di pioggia.
Il sole batte costantemente sulle teste di tutti quanti e le gelaterie stanno facendo i pienoni.
Te ne stai sdraiata sul lettino nella grande terrazza di casa tua, mentre prendi il sole sorseggiando un mojito con ghiaccio.
«Y/n, posso stendermi con te? Ti prego ti prego ti prego...» il tuo fratellino **scegli il nome che ti piace di più per tuo fratello** ti chiama e indica lo sdraio di fianco al tuo.
Tu annuisci e gli arruffi i capelli con un sorriso tenero e lo guardi mentre si stende, imitandoti.
«Si sta tanto bene, qui!» esclama felice e tu alzi una mano con il pollice verso l'alto.
Siete tranquilli, senza rotture di scatole, quando il campanello suona. Sbuffi e togli gli occhiali da sole, mettendoli in testa e ti infili le infradito.
Poi però conteggi mentalmente quanta strada devi fare per arrivare la porta e ti giri sorridendo verso tuo fratello.
«Tesorino, vai tu?» chiedi e lui sbuffa, roteando gli occhi come di solito fai tu. A quel pensiero sorridi e gli mandi un bacio volante, mentre lui si trascina verso l'ingresso.
Dopo qualche minuto torna in terrazza, mentre tu lo guardi interrogativo.
«Allora? Chi era?» chiedi e lui indica le sue spalle.
«Un tizio che sembra un gigante. Cercava te. Ti aspetta in soggiorno.» spiega con semplicità mentre scrolla le spalle.
Aggrotti la fronte e ti alzi dal lettino, ciabattando dentro casa fino ad arrivare al salotto.
Ti sporgi per vedere chi è e lo vedi di spalle: corporatura massiccia, capelli neri come la pece e giacca di pelle anche se fuori ci sono 57 gradi.
Derek Hale.Spalanchi la bocca e la copri con le mani prima di fare una figuraccia e ti dai un contegno.
Entri nella stanza con tranquillità e ti siedi, o meglio di lanci, sul divano di fronte a lui.
«Quale onore, Hale.» dici con un falso sorriso. Lui lo ricambia e poggia la schiena contro lo schienale della poltrona.
«Il piacere è tutto tuo, cacciatrice.» risponde irrigidendo la mascella. A sentirti chiamare così ti si drizzano i capelli sulla nuca. Da anni ormai non sei più una cacciatrice di lupi mannari, ma questo a Derek non sembra importare. Per lui resterai sempre la complice degli Argent, i pazzoidi che hanno ucciso la sua famiglia.
Scuoti la testa e lo guardi con una smorfia. «Non sono una di loro da tempo. Lo sai bene.»
Derek annuisce lentamente e si sporge verso di te.
«Allora perché su questo c'è lo stemma della tua famiglia?» chiede ed estrae un proiettile d'argento, sporco di sangue secco. Si vede però chiaramente lo stemma dei **cognome della tua famiglia**, L'aquila con le ali spalancate.
Sgrani gli occhi e lo prendi dalle sue mani, rigirandolo e studiandolo come se fosse qualcosa di radioattivo.
Poi il tuo viso si fa serio e posi il bossolo sul tavolino di vetro che sta davanti a te.
«Non è mio.» parli con voce ferma. Derek solleva le sopracciglia, con sguardo curioso.
«Vuoi dire che questo bossolo non appartiene alla tua famiglia? Vuoi dire che non siete voi i Cacciatori che hanno l'aquila come stemma?» chiede digrignando i denti.
«Non me la bevo. Dimmi cosa ci faceva questo coso piantato nella spalla di uno dei miei.» continua con voce grave.
Tu scrolli le spalle. «Io ho soltanto detto che questo non è mio. Non l'ho sparato io e di sicuro non per uccidere un lupo. Sai bene che ho smesso di cacciare. Magari il tuo Beta ha deciso di immischiarsi in affari non suoi. Deve essere una vostra prerogativa. Sai, il lupo perde il pelo...» dici con un sorriso malvagio.
Derek alza gli occhi al cielo, nascondendo un mezzo sorrisetto. «Come sei divertente, y/n. Ma Liam era nel bosco. E gli hanno sparato. E io voglio sapere chi è stato.» conclude stringendo i pugni.
«E hai pensato subito a me? Che poca fiducia. Dovresti andare dagli Argent, non credi? O perché no, dai Calavera. Ho saputo che avete avuto un incontro ravvicinato,bosco. chiedi alzando il tono di voce. Come si permette di entrare in casa tua questo randagio?
«Senti, Derek, sono stanca. Hai due alternative: o te ne vai di qui con tutti gli arti al loro posto, o te li spedisco a fascicoli settimanali.» intimi alzandoti in piedi.
Derek fa una risata asciutta, senza il minimo divertimento.
«Oppure ti prendo, ti porto nel mio loft e ti faccio parlare alla mia maniera.» controbatte arrivando al tuo livello con lo sguardo.
Fai un respiro molto profondo e ti metti a passeggiare per la stanza, cercando la tranquillità perduta.
Vedi a pochi metri da te il nascondiglio dove di solito tieni le pistole e ti ci avvicini furtivamente, mentre Derek fa scorrere lo sguardo sui quadri della parete.
Afferri una pistola carica e ti giri velocemente, ma quando lo fai ti trovi a due centimetri dal viso gli occhi del lupo.
«Troppo tardi.» sussurra cosi vicino a te che puoi sentire il suo profumo. Sa di selvaggio, di bosco.
Resti un attimo meravigliata ma asserisci subito. Mantieni il tuo sguardo fisso nel suo e tieni il sangue freddo anche quando allunga una mano per afferrare la pistola.
Sei più veloce di lui e lo lasci spiazzato, puntando la pistola contro il suo addome.
«Se ti muovi ti sparo questo proiettile nello stomaco. Giuro su Dio che lo faccio.» ringhi spingendo un po' di più contro il suo corpo con l'arma.
Derek fa un sorriso furbo e con una mossa agilissima ti afferra le braccia e le lega dietro la tua schiena con le sue.
La pistola giace a terra, troppo lontana anche per i tuoi piedi.
«Sei lenta. Cosa ti è successo? Dov'è la spietata cacciatrice che non si fa scrupoli ad uccidere le famiglie degli altri?» chiede con voce alta.
Strizzi gli occhi. «Basta.» mormori.
Ma no, continua ad infierire.
«Dov'è quell'essere che vuole vedere tutti i lupi morti? Che farebbe di tutto per ucciderli, eh?»
«Basta...» parli di nuovo.
«Dov'è l'assassina?» chiede per l'ultima volta. Strattoni le braccia ancora più forte quando senti quell'appellativo rivolto verso di te e ti liberi, scattando indietro, lontano da lui.
«Basta!» gridi.
In un attimo cala il silenzio. Fissi Derek che ricambia il tuo sguardo, ma nessuno dei due dice o fa qualcosa.
«Non sono una cacciatrice. Non sono un'assassina. Non sono niente.» dici con tono di voce basso, ma ferito.
Lui ti guarda inclinando lievemente la testa e si morde le labbra.
«Mi dispiace tanto che la tua famiglia sia morta, Derek. Ma non li ho uccisi io. Non sapevo cosa avesse in mente Kate.» concludi abbassando lo sguardo. È troppo per te.
«Ti prego, va' via.» chiedi con tono di voce incrinato. Il lupo davanti a tesi avvicina lentamente, come se avesse paura. O fosse dispiaciuto.
Eri presente mentre la sua famiglia moriva. Di cosa dovrebbe essere dispiaciuto?
Scuoti la testa cercando di ignorare quel pensiero e quasi non ti accorgi che le sue braccia sono attorno alle tue spalle.
Vuole strangolarti?!
No. Semplicemente ti porta un po' più vicino a sé. In un abbraccio.
«Sai, ti conosco fin da quando eravamo piccoli. Giocavamo insieme. Ma sin da bambina avevi una predisposizione per diventare cacciatrice. Malattia di famiglia, diceva mia madre. Ma anche io ero un lupo nel sangue. Eppure noi ci volevamo bene.» racconta lui mentre ti stringe ancora a sé. «So che non sei stata tu ad appicare il fuoco. Ma ero così arrabbiato che ho cercato per anni il capro espiatorio del mio dolore. E ho perso il nostro legame. Incredibile che ce ne fosse uno, mentre adesso ci puntiamo le pistole contro.» dice mentre ridacchia. Ti guarda per un po' con un'espressione addolcita sul viso e ti lascia un bacio sulla fronte.
Ridi insieme a lui e per una volta non c'è più quel divario immenso. Non c'è una cacciatrice e un lupo mannaro. Un'assassina e un orfano. Ci siete tu e Derek. E va bene così. Anzi, così è perfetto.

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Immagina [Teen Wolf]
LobisomemRacconti one-shot sui personaggi della serie Teen Wolf: Scott McCall; Stiles Stilinski; Aiden e Ethan Steiner; Derek Hale (+young Derek); Peter Hale; Liam Dunbar; Jackson Whittemore; Theo Raeken; Isaac Lahey; Jordan Parrish; Brett Talbot.