Un lupo con problemi di controllo della rabbia e una cuoca armata

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"Che cosa significa che Arian sta tornando?" Mi urla contro Derek accasciato sul parquet della sua camera da letto
"Secondo te che significa?" Rispondo io di rimando urlando
"Che siamo fottuti Zahra, se Arian scopre che i lupi l'hanno presa io sono un uomo morto. E sono piuttosto sicuro che la farebbe pagare anche a te. Quanto tempo abbiamo?"  dice tenendo il viso tra le mani e strofinandosi gli occhi nel tentativo di calmarsi. È debole come una margherita che tenta di resistere i venti nordici.
"Credi che non lo sappia eppure tento di non andare nel panico, come fai tu, perché. Questo. Non. Aiuta." mi avvicino al letto dove sono disposti dei libri e leggo alcuni fogli che sono sparsi sulle lenzuola.
"Ancora niente?" Chiedo accucciandosi accanto a lui sulle ginocchia e spostandogli una ciocca castana dei sui capelli arruffati cadutagli sulla fronte
"No, ci deve essere qualche incantesimo di protezione, qualcosa che blocca la localizzazione di Lexi, sono stati furbi. Riescono a eludere la magia." Dice sconsolato
"E ora che facciamo?" chiedo anche io afflitta.
"O facciamo guerra ai lupi o facciamo guerra ad Arian" risponde lui fissando i suoi occhi verdi nei miei.
"Decine se non centinai di lupi  pronti a sbranarci o un Arian molto incazzato perché ci siamo fatti portare via Alexis?" Chiedo fingendo una riflessione, anche se conosco benissimo la risposta "iniziò a procurarmi Strozzalupo e argento " dico uscendo dalla stanza e componendo il numero di Scott. Un contrabbandiere che ho incontrato molto tempo fa mentre ero in Europa. È un mercenario doppiogiochista che si vende al migliore offerente, ma è l'unico che mi può procurare quello che mi serve.
Spero che un ordine del genere non lo insospettisca al punto da avvertire Arian.

Demon
Ancora non ci credo che quella testa calda di mio fratello ci abbia provato con Alexis. Con la mia compagna!
Quando siamo tornati alla Casabranco lei si è defilata con la scusa di voler fare una doccia per rilassarsi, e io nel frattempo ho continuato a sgridare Bleaz.
Ormai è quasi l'ora di cena, quindi decido di andare in camera sua a chiamarla. La sua è l'unica camera che comunica con la mia attraverso un corridoio privato molto breve, anche se devo ammettere che preferirei dormire con lei. Busso, ma non risponde. Riprovo, ma anche questa volta nessuna risposta, entro preoccupato, potrebbe essere caduta o essersi fatta male. Trovo la stanza completamente vuota e al buio, no non può essere! Non può essere scappata!
Non se ne può essere andata senza che nessuno la notasse in oltre tutti i miei migliori guerrieri hanno l'ordine di non lasciarla allontanare troppo dalla casa senza qualcuno ad accompagnarla, tanto meno lasciarla uscire dal nostro territorio. La rabbia prende possesso di me e tiro un pugno contro il muro non può avermi fatto questo. Scendo velocemente le scale dirigendomi in mensa per chiamare i miei lupi e cercarla, non può essere lontana. Scendo le scale in fretta marciando rapido tra i cuccioli che giocano in corridoio e le cuoche che si apprestano a gli ultimi ritocchi per la cena. Arrivo a uno dei corridoi più lontani e quasi sempre in disuso meglio così non avrò nessuno in mezzo ai piedi dato che mi riesce difficile controllare la mia parte animale ora, mentre cammino per raggiungere la mensansento una dolce melodia. Un pianoforte. Apro la porta di quella che è stata la sala della musica di mia madre per molti anni e la trovo lì. I capelli ancora un po' umidi che le ricadono morbidi sulla schiena lasciata scoperta dalla maglietta a righe azzurre che indossa . Mi da le spalle continuando a suonare non deve essersi accorta di me. Quando la vedo seduta alla luce delle stelle tutta la rabbia che mi offuscava la mente defluisce magicamente. Mi avvicino piano e mi siedo dietro di lei attirandola a me e lasciandole un bacio sul collo bianco. Sussulta e smette di suonare lasciando le mani a mezz'aria sui tasti.
"Mi hai spaventato" dice, era talmente presa dalla musica da accorgersi di niente.
"Non lo fare mai più" dico serio
"Scusa, ma tu mi avevi detto che potevo venire quando volevo, però se ti da fastidio ti ridò la chiave" dice lei voltandosi e iniziando a sganciare la catenina
"No, no non è questo, solo non sparire più" le ordino " pensavo fossi scappata, che te ne fossi andata" dico in un sussurro vicino alle sue labbra. Lei si volta come a voler evitare quel contatto che invece io tanto desidero.
"Dovrebbe fidarsi di più delle persone Alpha " dice lei un tantino ironica
"Fai la spiritosa?"
"La cosa peggiore per i potenti è che non possono fidarsi degli amici"  risponde tornando ai tasti.
Una frase di Eschilo. "Ti piacciono i drammaturghi greci.  Buono a sapersi." Mi lancia uno sguardo sorpreso. Mia madre le somigliava sotto molti aspetti dal punto di vista culturale, nella sua biblioteca personale c'erano per lo più autori classici. Non si aspettava che conoscessi proprio quella citazione.
"A proposito se trovi un buco nel muro di camera tua non ti preoccupare ok?" Dico
Mi guarda scioccata, ma un lampo di divertimento le attraversa gli occhi
"Tu hai problemi con il controllo delle emozioni " dice con un ghigno "dovresti fare una di quelle terapie innovative dov'è rompi piatti o disegni con tempera nera ciò che provi. Magari l'aroma terapia con oli profumati."
"tu mi fai diventare matto" le bacio la guancia vicino al bordo delle labbra. Le uniche ragioni per cui sarei disposto a usare quegli oli sarebbero per un massaggio che le farei al lume di candela per migliorare la nostra intimità. So che per lei è ancora presto e che ha bisogno di abituarsi a tutto questo prima di poter andare oltre "andiamo a mangiare dai"
Ci alziamo e lei chiude la porta a chiave, mentre camminiamo per il corridoio mi viene in mente un domanda
"Come mai oggi non hai mangiato l'arrosto a pranzo, sai la nostra cuoca è eccezionale, ma è anche molto permalosa" Adelaide è una donna dolce e premurosa, ma a volte riesce a mettere in riga pure me
"Sei un grande osservatore comunque immagino che sia buonissimo, ma Demon io sono vegetariana" risponde lei. Scoppio a ridere e ora chi lo dice ad Adelaide, le avvolgo le spalle con un braccio e la attiro più vicina a me
"Andiamo piccola guerriera , ci aspetta una battaglia in mensa oggi" non posso fare a meno di ridere sotto i baffi
"Perché?"
"Perché probabilmente Adelaide da oggi in poi cucinerà solo carne" lei sbuffa e entriamo nella grande sala.
Come sempre tutti abbassano il capo come segno di rispetto e il mormorio cessa per qualche attimo. Ci sediamo al tavolo riservato all'Alpha e la sua famiglia e ci viene servita la cena da alcuni camerieri: un polpettone, vedo Alexis deglutire guardando il piatto pieno di carne, chiamo uno degli Omega chiedendogli con gentilezza di riportare il piatto in cucina e spiegare alla cuoca la situazione. Sono già preparato a vedere  una anziana signora uscire infuriata dalla cucina con un grande mestolo di legno in mano in 3...2...1...
Almeno non delude le mis aspettative.
"Pronta per la battaglia?" chiedo ironico alla mia compagna mente taglio il mio pasto.
Lei è vegetariana, ma il sono pur sempre un lupo.
"Per la guerra vorrai dire " risponde lei alzando le spalle, propio come una vera Luna.
"Ecco la mia guerriera"
Credo di provare qualcosa di più del legame per lei.

Eccomi, sono la pazza
Vi è piaciuto il capitolo?

Chi sarà questo Arian che la pazza continua a nominare e perché le temono tutti così tanto?

Ammette che anche a voi piace la cuoca inbufalita!

Abbiamo anche capito che Demon ha paura che Alexis scappi, ma potrebbe esserci questa possibilità?

La canzone che accompagna il capitolo si chiama "All I want" dei Kodaline.

La pazza vi saluta, lasciate like o un commento

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