Era svenuta.
L'avevamo portata nella sua vecchia casa.
Mia sorella Zhara ra era al piano di sotto a riposare sul divano.
Il colpo che aveva preso la aveva destabilizzata, ma alla fine stava bene.
Lei invece non aveva ancora ripreso i sensi, ma sapevo che stava bene, sentivo il suo cuore batte forte.
Invece ancora non sapevo come affrontarla e dirle che Demon era morto.
Lei teneva ha lui, questo lo avevo già capito, ma quello che è successo quando lui era morto, la sua reazione.
Mi fa temere che possa fare del male a qualcuno o a se stessa quando lo scoprirà.
Ora sono al suo capezzale seduto su una sedia al buio a rimuginare a su tutto quello che è successo nelle ultime ore.
Ho anche io dei ricordi molto confusi, quella maledetta strega ha tentato di friggermi il cervello.
Ricordo l'onda di energia che ci travolge, i vetri che esplodono e le fiamme che divampano tutto attorno ad un cerchio dove Alexis è svenuta accanto al corpo senza vita dal lupo. Ricordo di averla presa in braccio e chiamato mia sorella che si era gia rialzata da se, non credevo che non avrebbe accettato il mio aiuto neanche in un palazzo in fiamme, ma a quanto pare riesce sempre a stupirmi.
L'altro lupo, il fratello di Demon è stato portato fuori dal metafata, penso.
Avrei trovato la scena comica in un altra circostanza, ma non adesso.
Demon potrà anche essere stato una creatura inferiore, che per di più ha osato sfiorare la mia donna, ma lo ricordo anche come il bambino che piangeva disperato la madre morta davanti ai suoi occhi.
Ormai è tardi il suo corpo è ridotto in cenere in quel magazzino distrutto.
Ora è il tempo di piangere i caduti.
Sento un lieve sussulto, Alexis si è mossa, ha aperto le palpebre anche sembra ancora confusa.
Continua a far scattare le pupille da una parte all'altra nel tentativo di abituarsi all'oscurità; accendo la luce e mi siedo accanto a lei prendendole le sue mani tra le mie e strofinandole per tranquillizzarla.
Solo ora sembra riconoscermi e si getta tra le mie braccia stringendosi forte attorno al mio collo.
"Sei vivo" piange disperatamente sulla mia spalla. Ogni singolo singhiozzo che le scuote il petto per me è come la più lunga e tragica delle agonie.
"Oh, Vår ho temuto che non saresti più tornata da me. Quando ti ho visto svenire ho pregato gli dei affinché non cavalcassi con le Valchirie fino alle immense porte del Valhalla.
Perché per me avrebbe significato esseri divisi anche nel riposo eterno.
Non credo che sarei morto da guerriero, ma solo da uomo solo e disperato senza la sua primavera." Il mio pensiero può sembrare contorti in questo presente, ma non nell'epoca di cui sono originario.
Lei nel frattempo continua a piangere.
Porto delicatamente il suo viso difronte al mio e le accarezzo le guancia e i capelli.
"Arian" singhiozza "lui... è... lui è... ?" Lascia in sospeso la domanda come se non c'è la facesse a continuare.
E io non ho il coraggio di risponderle.
Non mi sono mai tirato indietro, neanche davanti alle più sanguinose e cruente battaglie. Ma difronte al suo dolore mi nascondo come un bambino dietro le gonne della madre.
Solo dopo interminabili minuti lei riesce a riprendere facoltà di se stessa.
"Raccontami quello che è successo" dice in voce neutra
Sospiro, non voglio forzare troppo la sua sanità mentale.
"Non credo che sia il caso, sei molto debilitata in questo momento"
Dico tentando di convincerla
"Non sono debole e ora parla"
"D'accordo " acconsento, prendo un bicchiere e dell'acqua da una bottiglia, la verso e gliela porgo.
Trangugia tutto in pochi attimi.
"Non ricordi nulla vero?" Chiedo
"Non ricordo nulla di quello che è successo dopo che..."
"Si lo so"
Sentirla piangere e disperarsi per la sua perdita non fa che rinnovare la rabbia e il rancore in me dettati da un insana gelosia per un morto.
"Dopo che lui è morto è successo qualcosa di straordinario.
Tremavi talmente forte che sembrava che tu stessi avendo degli spasmi e alla fine quando tutto intorno a noi taceva...
Un tuo urlo a accompagnato una forza.
Non so come descriverti ciò so solo che non ho mai visto nulla del genere." Faccio una pausa per farla riprendere, nel mentre lei appoggia il bicchiere sul comodino accanto al letto
"Era come un onda di energia, ma non era oscura, anzi era di un azzurro chiaro. Ci ha investito tutti con una tale potenza...
È stato difficile resistervi, tua nonnna non c'è l'ha fatta"
"Non era mia nonna ed è meglio così " mi interrompe brusca
Tento di mantenere la calma, ma non è un impresa per niente facile.
"Tatiana è morta. Ma l'onda non si è limitato a questo.
Le finestre esplodevano, le pareti si sbriciolavano come biscotti di burro, le fiamme bruciavano tutto"
Ha gli occhi vacui e fissa un punto indefinito alle mie spalle.
"Ti ho portata fuori e poi qui. Sei svenuta per qualche ora."
"Il suo corpo dov'è?"
"Lexi, io..." cerco di spiegarle. Per i lupi è importante onorare e bruciare il cadavere del defunto per poi spargerne le ceneri nei luoghi della sua gloria,a quanto ricordo.
"Arian rispondi alla mia domanda" è distrutta dal dolore, lo sento
"Il suo corpo è bruciato dentro al magazzino"
Ora in unica lacrima solitaria le solca la guancia
"Non potrò mai piangere sul suo corpo"
È completamente immobile, ma sento che il suo cuore batte a una velocità sconsiderata
"È stata colpa mia, lui non doveva essere lì. Io sarei dovuta morire non lui"
"Io sarei dovuta morire" ripete come una cantilena "non lui, non lui"
"Alexis" le tengo le mani strette nelle mie
"No tu non puoi capire" dice in un sussurro
E a quel punto io mi spezzo. Ho capito eccome.
"Tu lo amavi" dico stupito, sto ancora metabolizzando la cosa
"Lui ti amava e tu lo amavi." Tremo di rabbia
Lei non ha il coraggio di negare rimane semplicemente immobile.
Mi alzo e le lascio un dolce bacio sulla guancia ancora umida, prima di uscire dalla stanza.
Arrivo fino al prato dietro casa sua, abbastanza lontano per non farmi sentire.
Mi inginocchio e urlo tutto il mio dolore.
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Alpha's Luna
WerewolfAlexis ha 17 anni, ama leggere e suonare il pianoforte, la musica le scorre nelle vene e la attrae come un flusso magnetico. Il suo grande talento per la musica la porterà ad incontrare lui. Demon, affascinante e misterioso, abituato a comandare, n...