Like the day and the night

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Entro nella sala mensa e buona parte del branco è già lì a consumare la colazione. L'odore di pane caldo mi invade le narici.
Tutti si alzano in piedi in segno di rispetto, tutti eccetto i cuccioli ovviamente, sono delle adorabili piccole pesti...
Mi vado a sedere al solito tavolo. Blaez ed Emma sono già seduti ai loro posti. Lui le stringe la mano sembra quasi che non voglia farla scappare... mi ricorda Demon quando ero appena arrivata qui, solo che ansi che tenermi solo la mano sono convinta che fosse tentato di ammanettarci insieme. Sorrido pensando alla scena.
Anche Litea e Teleryn sono appena arrivati, hanno un espressione strana, come di chi nasconde qualcosa.
Simone e dietro di loro con il suo compagno, Daniel mi è così familiare anche se ci siamo incontrati po e volte, lui continua a ripetere che ha un viso comune. Tiene gli occhi bassi finché anche lui non si accomoda con il suo compagno. Stranamente l'unico che manca qui è Demon.
È improbabile che si svegli così tardi, ancora più improbabile che non si presenti a colazione. Forse dovrei cercarlo, ma dopo tutto è l'Alpha del branco... sicuramente starà sbrigando qualche faccenda per il branco.
A questo punto anche io mi siedo e dopo pochi secondi un ragazzo ci porta da mangiare. Pane tostato, uova, bacon, pancake, marmellate, burro dì arachidi, e biscotti... la normale colazione di un lupo.
Addento una fetta di pane con marmellata di ciliegie, il gusto dolce e delicato mi travolge al primo morso. Noto che Litea sta mangiando molto più del solito oggi, ha già spazzolato via tutto il suo piatto.
"Sorella sembra che digiuni da anni stamattina" dice Blaez che riceve un occhiataccia da lei.
"Stai zitto stupido" risponde inviperita
"Ma che ti prende sei un quel periodo del mese?" Chiede anche lui indispettito
Lei e il suo compagno si guardano negli occhi e poi annuisco insieme.
"No, e non lo sarò per un bel po" dice, mi ci vuole meno di un secondo per leggere tra le righe e capire a cosa si riferisce.
"Congratulazioni " urlo andando ad abbracciarla "sono davvero felice per voi"
Anche Emma, Simone e Daniel le porgono i migliori auguri, ma a quanto pare Blaez è ancora interdetto dalle parole della sorella.
"In che senso?" Chiede il ragazzo
Scoppiamo tutti a ridere, quando si tratta di queste cose è veramente lento a capire.
Emma gli sussurra qualcosa all'orecchio e lui spalanca gli occhi scioccato.
"Tu, cosa... in che senso... dove? Come? "
"Dove e come non credo che ti riguardino... speravo che fossi felice per noi" risponde Litea arrabbiata.
"Sono felice per te... solo che devo ancora ... metabolizzare" dice asporto nei nuovi pensieri che gli affollano la mente.
Mi viene da ridere... a volte sono davvero strampalati, ma è per questo che gli voglio bene.
"Demon lo sa?" Chiedo continuando a pensare a dove possa essere
"Non ancora, volevamo dirvelo quando ci sareste stati tutti, ma Blaez ha rovinato la sorpresa"
"Forse è meglio se vado a cercarlo" dico per per poi lasciare la sala.
È strano solitamente appena sveglio si precipita per controllare che tutto sia apposto e facciamo colazione insieme.
Svolto l'angolo e la scena che mi si presenta davanti...

Demon
Non la vedo da ieri sera, ma ho bisogno di smaltire la rabbia.
Mi aveva parlato delle sue visoni, ma mi ha nascosto che lei sa.
Per sua sfortuna parla mentre dorme.
Non potevo credere alle mie orecchie quando le ho sentito pronunciare il nome di Arian, me lo sarei dovuto immaginare... tutto quadra.
Aveva detto di non ricordare il nome del ragazzo delle visoni.
Sono nel mio ufficio da un paio di ore, non sono sceso neanche per la colazione, non ho voglia di parlare con lei ne tanto meno con nessun altro.
I   Fogli sono sparsi disordinatamente sulla scrivania di mogano, mi manca la concentrazione.
Le tensioni con gli altri branchi aumentano ogni giorno, il fatto che ora il mio branco abbia la sua Luna lo rende inattaccabile, una minaccia troppo grande per i branchi più piccoli. Oltre a questo ci siamo messi contro praticamente tutte le streghe d'America.
Cazzo, non so più cosa fare.
Sento bussare alla porta del mio ufficio, a nessuno è permesso entrare qui: solo Alexis è venuta qui nei primi tempi, quando non la lasciavo mai da sola.
Mi alzo e vado a controllare che mi ha disturbato.
Kendal è in piedi di fronte a me, con i suoi capelli color paglia tinti e i tacchi decisamente troppo vertiginosi.
"Sto lavorando che cosa vuoi?" Chiedo duro.
"Lo sai che cosa voglio" la sua voce è sempre acuta e spesso troppo fastidiosa.
sta tentando di sedurmi, ma sta fallendo miseramente.
"Ho già una compagna quante altre volte te lo dovrò ripetere" rimango glaciale, non me ne frega niente di quello che vuole dirmi. Mi afferra per il collo della maglia e mi attira a pochi centimetri dal suo volto.
"Lo so che tu vuoi me e non quella strega" dice marcando la parola strega con orrore.
"Tu mi disgusti, sei fortunata ad sei ancora in questo branco. Ti ho concesso troppe libertà, dai fastidio ancora una volta a me o alla mia Luna e sarà l'ultima volta che infastidirai qualcuno."
Il suo corpo è schiacciato contro la parete, la guardo negli occhi con intensità per farle comprendere che la mia non è un avvertimento, ma una minaccia.
Le ultime parole le ho sussurrate al suo orecchio, ma ora siamo davvero troppo vicini, tanto che riesco a sentire quell'orribile profumo di bassa qualità in cui sembra che faccia il bagno.
"Ero venuta a cercarti, ma a quanto vedo hai già un ottima compagnia con te"
Alexis e appoggiata con una spalla alla parete a braccia incrociate e guarda nella direzione della ragazza. I suoi occhi si fanno più chiari, come attraversati da una strana luce, ma succede solo per un secondo.
Kendal si dilegua alle mie spalle, lasciandoci soli.
"Non stavamo facendo niente" affermo, l'ira è funesta attorno a noi
"Certo vi ho interrotti... devi scusarmi" dice ironica
"Credi davvero che ti tradirei... pensi davvero che io sia così vile?" Sono deluso dalle sue parole.
Tutto tace, nessuno oserebbe avvicinarsi.
"Non sei un traditore... sei solo un bugiardo..."
Scoppio in una risata fragorosa lasciando andare la testa all'indietro.
"Sarei io il bugiardo?" Chiedo "e invece tu non mi nascondi niente...?" Chiedo sarcastico. La sento deglutire forte per mandare giù la saliva, sbatte le palpebre per riprendersi.
"Che... che cosa..."
Mi avvicino lentamente come un predatore che si avvicina alla preda, non le farei mai del male, ma non sopporto le sue menzogne.
Sento il calore del suo corpo e il suo profumo, così delicato e diverso da quello di tutte le altre.
"Sai Alexis... tu parli mentre dormi. E  stanotte ti ho sentito pronunciare un nome... sei proprio sicura di non dovermi dire niente?"
"Io... Demon... ogni volta che te ne parlo tu... non lo so" sembra parecchio confusa
"Forza dillo"
"Io..."
"Alexis, dillo" le dico con tono duro ringhiandole vicino
"Il ragazzo delle mie visoni si chiama Arian ed era il mio fidanzato" dice tutto d'un fiato. Ormai lo avevo capito, ma sentirlo pronunciare da lei e tutta un altra cosa.
"Lo ami?" Devo farle questa domanda anche se ho paura di ricevere una risposta.
"Non lo ricordo nemmeno, di lui ho solo questi flashback... io amo te" abbassa la testa appoggiando la fronte sul mio petto.
"Grazie" sussurro sollevato "anche io ti amo"

Alexis
Ormai è sera, sono sulla veranda con Litea.
"Gli altri ci raggiungeranno tra poco" dice
Sono come assente, sento che dovrei andare nel bosco. Mi attrae come se fosse una calamita. Non so cosa sia, ma so che devo andare lì.
"Alexis, Alexis mi stai ascoltando?" Chiede scuotendomi
"Sì certo... stavi dicendo?" Scuoto la testa, ma il mio sguardo non lascia mai le profondità oscure della foresta. Lei scuote la testa
"Lascia perdere" sbuffa
Perché non mi ricordo di te... Arian...
"Credo che farò una passeggiata ti dispiace?"
Mi guarda interrogativa come se cercasse di comprendere i miei pensieri più profondi, pensieri che neanche io ancora conosco.
"Ormai è buio vuoi che venga con te?"
Scuoto la testa, ho bisogno di andare da sola me lo sento.
"No, riposati nelle tue condizioni nei hai sicuramente bisogno. Voglio solo prendere un po' d'aria circondata dalla natura tutto qua" non attendo una sua risposta è scendo i gradini addentrandomi tra gli alberi.
Non so dove sto andando, il mio corpo si muove da sole, il mio cuore batte forte come se volesse esplodere, piccole scintille blu mi vorticano attorno alle mani e alle braccia. Un piccolo spicchio di Luna illumina la via abbastanza da permettermi di non inciampare tra le spesse radici nodose.
Il bosco è davvero grande, cammino da almeno una decina di minuti, non ho mai visitato questa parte. Spesso agli alberi si alternano piccole zone spianate.
L'energia attorno a me aumenta, come se ci fosse qualcosa... qualcuno che la controlla. Vicino ad un grande albero, una quercia forte e robusto a poche decine di metri da me si erge una figura appoggiata ad esso.
Vi scorgo le fattezze di un uomo alto e slanciato. Ma a causa della troppa oscurità non ne scorgo il volto. Con lentezza mi avvicino e anche lui muove i primi passi nella mia direzione.
Solo che mi è difronte a un velocità sovra umana. Il suo volto.
"Arian" sussurro
Lui con delicatezza prende il mio viso tra le mani. La sua pelle è fredda, ma il mio corpo sembra ricordare da solo quel tocco e si sporge più vicino. I suoi occhi sono come il ghiaccio, mi intrappolano e non posso fare a meno di guardarli
"Ora puoi ricordare mia primavera" le sue labbra sono sulle mie. Nelle mia mente si affollano centinaia di ricordi di noi due insieme.
Io e lui nel giardino di casa mia mentre mi rincorre. Io e Zahra sedute sul divano mentre lui è costretto sul pavimento e ci guarda storto. In un altro ricordo mi bacia al calar del Sole sul tetto della mia casa. Altri ancora dove io suono il pianoforte e lui è sempre accanto a me. I suoi languidi baci sul collo, le mattine passate sotto le coperte e le notti passate insieme. Ricordo la prima volta che mi ha morso, quando mi ha detto cosa era veramente, quando mi ha proposto di trasformarmi... quando io ho accettato. Ricordo quando è dovuto partire... le lacrime che bruciavano le mie guance... il soggiogamento.
"Ti amo" le 5 lettere che mi riportano alla realtà dall'uomo che amo e che non sapevo di amare.
La mia mano si infrange violentemente sulla sua guancia, non sembra affatto sorpreso.
"Tu mi hai rubato i ricordi, mi hai abbandonata, te ne sei andato senza di me" urlo così forte da farmi male. Le sue braccia si avvolgono attorno al mio corpo tenendomi stretta. Le lacrime ricadono sulla sua maglia.
I singhiozzi mi scuotono il petto violentemente.
"Anche tu mi sei mancata. È come sempre il tuo gancio destro è perfetto"
Ancora una volta ci lasciamo travolgere da un bacio fatto di passione e mancanza.
"Alexis" una voce dietro di me mi fa staccare da Arian.
Demon si eregge fiero a pochi metri da noi. Se credevo di averlo visto arrabbiato... il suo petto si gonfia con forza secondo per secondo. Leggo nei suoi occhi che vorrebbe staccare la testa al vampiro accanto a me.
Arian invece è la calma fatta persona, ansi sul suo volto si dipinge un ghigno malefico mentre mi stringe di più al suo petto.
Sono come il giorno e la notte, l'unica cosa che li unisce è il loro amore per me...
Un amore che rischia di distruggerli.

Scusate se non aggiorno da tanto tempo. Mi dispiace davvero molto.
Non trovavo l'ispirazione, in oltre ancora qualche capitolo è la storia volgerà al termine. E sinceramente ho un po' le idee confuse sul finale.
Ne ho in mente diversi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che sia valsa la pena aspettare.
In oltre vi volevo ricordare del piccolo concorso che ho indetto. Avete partecipato davvero in pochi, quindi vorrei ricordare a chi è interessato di partecipare entro il 28 di agosto.
Grazie
La canzone a inizio capitolo è "la notte" di Arisa, mi piace molto come canzone è spero che si abbini abbastanza bene allo stato d'animo della protagonista. Spero la apprezziate.

Sempre un grazie speciale a tutti quelli che seguono e amano questa storia.
Votate e commentate mentre intorno a litigare con i miei personaggi che non fanno altro che parlare nella mia testolina hahahah (scherzo... o forse no?)
Un bacio a tutti
La vostra pazza preferita

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