Capitolo 1

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UN ARRIVO NON TROPPO GRADITO



Quando odiamo qualcuno, 

odiamo nella sua immagine

qualcosa che sta dentro di noi.

- Hermann Hesse 



Emma

<<No, ti prego dimmi che è uno scherzo...>> supplico mia madre. <<No tesoro nessuno scherzo, si trasferirà qui per l'estate>> afferma lei. Non può essere vero...non può essere vero! La progenie di satana qui, negli Hamptons. Sono anni che non lo vedo. Dopo la laurea Andrea si è sposato con mamma, ci siamo trasferiti in un piccolo appartamento non troppo lontano dai nonni, e lui ha iniziato a lavorare come insegnante di lettere in un liceo. Quando sono arrivata alla fine dell'ultimo anno di medie, boom, gli arriva una proposta di lavoro a New York. A New York vi rendete conto! Io che ho sempre vissuto in un piccolo paesino dell'Italia e non ho mai fatto nemmeno una vacanza, all'improvviso mi sarei ritrovata a New York, a Manhattan! Quando ho appreso la notizia ero allo stesso tempo triste e felice. Triste perché non avrei più avuto le mie amiche, anche se con molte probabilità ci saremmo allontanate perché avevamo scelto scuole diverse, ancora più infelice perché non avrei avuto più li i miei adorati nonni. Ma ero anche felice, perché diciamocelo quale adolescente non vorrebbe andare a New York? Ok magari non trasferircisi ma andarci in vacanza, però ero davvero emozionata di lasciare il mio piccolo paesino e poi, cosa ancor più bella, mi sarei allontanata da Alessandro o meglio la progenie di satana. Alex è sempre stato un bambino rompipalle e attaccabrighe e con l'età non è migliorato affatto, mi ha reso letteralmente la vita un inferno. Ed ora, si trasferisce nella nostra casa delle vacanze negli Hamptons per l'intera estate. La zia Linda lo sbatte da noi perché pensa che: "grazie all'aiuto di Andrea e cambiando aria, possa mettere la testa apposto" a me pare che voglia solo rendermi la vita un inferno!

<<Ma non potevano sbatterlo in qualche centro di recupero o roba del genere?>> le domando. <<Senti Emma, Linda è la mia migliore amica e Alex è il nipote di Andrea, magari non eravate migliori amici da piccoli ma...>> alzo la mano per zittirla <<No, stop!Alt! non è che non eravamo amici, ci odiavamo proprio, lui ha reso la mia vita un inferno...>> esclamo. <<Oh Emma non fare la melodrammatica! Ora siete entrambi cresciuti e spero pure maturati, quindi smettila di fare la bambina!>> io farei la bambina! Lei sta per rovinarmi l'intera estate ed io farei la bambina! <<Ahh, come ti pare! Ma non credere che io diventi sua amica! Non lo sopporto e sarà già tanto se gli rivolgerò la parola!>> <<Emma sono passati anni dall'ultima volta che lo hai visto, sta passando un momento difficile, deve cambiare aria...>> <<Ok>> la interrompo. <<Ok?>> domanda incredula. Alzo gli occhi al cielo per la disperazione e ripeto che va bene.

Una settimana dopo eccolo li, davanti alla porta di casa mia e mamma e Andrea non ci sono. <<Dobbiamo subito tornare all'appartamento a Manhattan. Ci sono dei tubi che perdono, tu starai qui e sarai gentile con Alex>> queste sono le ultime parole che mi ha detto mia madre, prima di salire in macchina e mollarmi qui ad aspettare la progenie di satana. <<Ciao>> <<Ciao angelo!>> esclama con una faccia da schiaffi. Che faccia tosta! Se ne sta li, sullo stipite della porta, con quel sorrisetto tutte fossette a fissarmi dalla testa ai piedi. <<Allora mi fai entrare?>> "Assolutamente no! tornate in Italia e sparisci dalla mia vita!" Questo è quello che vorrei dire, ma mi limito a spostarmi dalla porta e gli faccio cenno di entrare. <<Wow, ve la passate davvero bene qui! Zio Andrea ha fatto un pacco di soldi!>> esclama guardandosi attorno. Si beh, non ha tutti i torti. La villa negli Hamptons è magnifica; è enorme, ha una piscina, ed ancora meglio ha una spiaggia privata! <<Già, accomodati...>> commento atona. <<Allora come va la vita angelo?>> domanda varcando la soglia. <<Per prima cosa smettila di chiamarmi angelo e secondo, andava meglio prima che arrivassi tu>> replico acida. <<Argh...hai tirato fuori le unghie angelo?>>. Cazzo! Già non lo sopporto! <<L'ultima porta a destra è la tua stanza. Vai pure a sistemarti...>> lo informo cercando di mantenere la calma. <<Ok, grazie..>> risponde facendomi l'occhiolino. <<Ah, già che ci sei rimanici e non starmi trai i piedi>> alza un sopracciglio, mi fissa per un istante, scoppia a ridere e poi se ne va. Fanculo!

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora