Capitolo 6

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BACI BAGNATI


Più che baciarsi 

fu quasi

un volersi mangiare

- Ligabue




Alex

Quando le ho detto che è stato il miglior pompino della mia vita non scherzavo. È stato fantastico! L'avevo desiderato così tante volte, è stato meglio di qualsiasi mia fantasia. Ha pure ingoiato, quasi nessuna lo fa...Poi ha un sapore così dolce. Mi torna duro solo a pensarci. Non riesco ad addormentarmi, mi tormenta un pensiero: sono stato uno stronzo a mollarla li? Non lo so...ma non sapevo come altro comportarmi. l'avrei voluta prendere in braccio e portarmela dietro per stenderla sul mio letto e fare l'amore...cioè scopare...con lei...ma non posso, un conto è farla godere con le dita o con la lingua un altro sarebbe farci sesso...ho già ceduto abbastanza...anche se visto che devo andare all'inferno perché non farlo con stile e godermela fino in fondo? Non mi rimane comunque molto tempo, domani è venerdì e sabato Sara ed Andrea torneranno...cerco di non pensarci più e di addormentarmi. Durante la notte sognai di un Angelo biondo con due grandi occhi grigi che si insinuava nel mio letto e con cui facevo l'amore sino a l'alba.

Alla fine sono riuscito a dormire. Ora sono le 11h. Chissà se Emma è sveglia... devo scusarmi con lei per il mio comportamento...anche se non sapevo che fare, almeno avrei potuto darle la buona notte... Decido di alzarmi ed andare a parlare con lei. Esco dalla camera. La sua è chiusa. Starà ancora dormendo? Provo a bussare. Niente. Apro la porta. <<Emma...>>. Sta ancora dormendo. Mi da le spalle ma riesco comunque a vederle il viso. Sembra un Angelo. Indossa una canotta che dovrebbe essere abbastanza lunga da farle da camicia da notte ma durate il sonno le è salita. Posso vedere perfettamente il suo magnifico fondoschiena, ha cambiato le mutandine, ora sono rosa ma sempre di pizzo. Mi viene duro. Distolgo lo sguardo dal suo sedere sodo. Ha una gamba avvolta ad un cuscino e lo abbraccia . È davvero carina...vorrei essere al posto del cuscino...che cazzo di idee mi vengono?!. Giro i tacchi e mi chiudo la porta alle spalle. Ho deciso di non svegliarla. Parleremo dopo. Potrei prepararle il pranzo per farmi perdonare...

Intorno a 12h sento dei passi che scendono le scale mentre finisco di portare i piatti sul patio. Ho deciso che pranzeremo fuori. <<Buon giorno dell'addormentata>> ha dormito come un ghiro. Mi fa un gestaccio con un dito, mentre va al lavandino per bere un bicchiere d'acqua. Indossa ancora il pigiama, ed ha tutti i capelli spettinata. Mi fa sorridere. <<Dormito bene?>> mi fulmina con lo sguardo. <<senti mi sono appena svegliata dopo una notte insonne potresti stare un po' zitto. Ah e fai scomparire quel maledetto sorrisetto dalla tua faccia mi mette i nervi>> argh. Mi avvicino a lei e le tolgo il bicchiere dalle mani posandolo sul bancone. <<sei proprio acida appena sveglia>> <<fanculo!>> <<calma Angelo>> le dico avvicinandomi un po' di più al suo viso con il mio. Quasi gli sfioro le labbra, lei trattiene il respiro e schiude la bocca. Mi allontano di scatto. Mi piace farla esasperare. <<Vieni ho preparato il pranzo sul patio>> le dico allontanandomi con un sorrisetto soddisfatto sul volto.

Emma

Argh! Mi fa proprio esasperare! E poi quello cos'era? Stava per baciarmi? Quando ieri sera mi ha mollata li come una stupida non sapevo che pensare. Durante la mia notte insonne ho fatto mille supposizioni e immaginato mille scenari diversi per quando ci saremo rivisti...ma mai mi sarei aspettata che mi preparasse il pranzo. Mi avvio fuori. La tavola di legno è ricoperta da una tovaglia a fiori ed è apparecchiata alla perfezione. Sul tavolo c'è della frutta, del pane, dei salumi e dei formaggi. È tutto perfetto. Mi accomodo danti a lui. <<A cosa devo tutto questo?>> chiedo indicando la tavola con un gesto delle mani. <<beh, ieri tu hai preparato la cena, quindi mi sembrava giusto ricambiare il favore...>> restiamo in silenzio per qualche istante poi riprende a parlare. <<...E poi volevo chiederti scusa per come mi sono comportato ieri dopo...dopo quello che è successo...è che...>> prende un respiro profondo. <<...è che non sapevo come comportarmi...>> <<ok...>> <<ok?>> si ok, mi ha chiesto scusa, e poi sinceramente nemmeno io sapevo che fare. Sorridendogli gli dico: <<si va bene, nemmeno io sapevo che fare. Quindi ti perdono per avermi lasciata li come una stupida...>> sembra che si senta ancora un po' in colpa. <<e poi...hai preparato il pranzo. Quindi si, sei perdonato>> replico con un sorriso raggiante. Lui ricambia. <<bene>>.

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora