Capitolo 9

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PRENDITI CURA DI LEI 


Non permettere mai

a nessuno di pensare

di avere il controllo

sulla tua persona

il corpo di una donna

la sua mente

la sua dignità

devono essere sacri

sempre

Anton Vanligt 




Emma

Dopo l'accaduto del solletico, Alex ha ripreso le distanze da me. Meglio così, è più facile non pensare a lui, se non me lo ritrovo intorno ogni istante. Pranziamo e ceniamo insieme, ma sono gli unici contatti che abbiamo. Ogni tanto ci punzecchiamo, se sono presenti i miei genitori, solo per non insospettirli. Sabato ci sarà la festa organizzata per il compleanno dell'amante di David e non so nemmeno se ci verrà. Ha detto che ci tiene a me, che non vuole farmi soffrire. Credo però che così una parte di me stia soffrendo in questo momento. A parte gli orgasmi e i suoi baci, non mi sono resa conto sino ad adesso quanto mi manchi trascorrere del tempo con lui, persino litigare. Il mio cellulare inizia a squillare. <<Sono pronta, sei arrivata?>> <<Si ti aspetto in macchina>> riaggancio e mi dirigo fuori.

<<Ehi!>> strilla Abby appena mi entro in macchina. <<Ciao>> replico sorridendole. Oggi andiamo a Manhattan per scegliere il costume per la festa. Ho chiesto ad Alex se voleva venire con noi, ma mi ha risposto che ci aveva già pensato. Non ho idea di cosa indosserà o da cosa si travestirà, ma immagino che ciò che gli serva lo abbia nell'armadio perché non l'ho visto uscire di casa, se non solo una volta ma per andare in paese e li non c'è una vasta scelta di negozi. <<Allora hai qualche idea?>> mi chiede la mia migliore amica mettendo in moto ed immettendosi in strada. Sospiro. <<Non ne ho idea, tu?>> <<Beh pensavo di vestirmi in coppia con Cole, quindi abbiamo deciso di vestirci da gangster e pupa anni venti, mi è sempre piaciuto quel look e lui sta benissimo in completo>> Mi risponde facendomi l'occhiolino. <<Bellissima idea>> replico sorridendo.

Dopo tre lungo ore di macchina sono sollevata che Alex non sia venuto, sarebbe stato imbarazzante stare per circa tre ore in auto dal momento che non ci rivolgiamo parola. Arrivate a Manhattan andiamo da New York Costume Shop. <<Adoro questo posto!>> squittisce Abby tutta eccitata. Giriamo per un po', per lei è più semplice sapendo già cosa indossare. <<Allora hai preso tutto quello che ti serve?>> <<Si! Guarda quanto è carina questa coroncina con le piume! E il caschetto nero! Mi sta bene vero?!>> mi chiede indossando una parrucca. <<Perfetta!>> <<Tu ha trovato qualcosa?>>. Sarà mezz'ora che giro il negozio ma niente ha catturato la mia attenzione. Scuoto la testa per dirle di no. Si guarda intorno e afferra un vestito. <<Infermiera sexy?>> alzo un sopracciglio. <<Ok no...>> dice mettendo a posto l'abito, se così si può chiamare quel pezzetto di stoffa. <<Mmmm gattina sexy?>> alzo gli occhi al cielo. <<Sul serio?>> <<Ok ok, hai gusti difficili ragazza!>> continuiamo a girare per un po' e lei continua a propormi abiti succinti. Arrivata sul fondo del negozio le ho viste. Sono loro! Sono perfette! Perché non ci ho pensato prima?! <<Oh...sono bellissime...>> <<Vero? E a casa ho l'abito giusto!>> <<Sono perfette, sarai bellissima>>. Prendo l'accessorio perfetto per il mio costume e ci dirigiamo alla cassa.

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora