Capitolo 18

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Non c'è mai una fine



"Stringimi forte

e non sentirò più niente

ma solo il

tuo cuore"

- Modà



Alex

Quando mi sveglio deve essere appena sorto il sole, una leggera luce attraversa il sottile strato della tenda. Guardo Emma dormire, è stesa su un fianco vicino a me. Contemplo il suo corpo completamente nudo. La sua pelle abbronzata dai raggi del sole, il segno della spallina del costume, dove si può vedere il colore della sua pelle candita durante l'inverno. La curva dei suo fianchi, nascosti sotto la sottile stoffa del plaid che abbiamo usato come lenzuola. Ha un braccio sotto la testa, e la bocca è schiacciata in una strana smorfia. Sorrido, per quella smorfia tanto buffa quanto dolce. Sembra una bimba mentre dorme, così rilassata. Poi abbasso lo sguardo sul suo seno per una parte coperto, e mi torna alla mente la notte precedete: <<Guarda! La! Una stella cadente. Esprimi un desiderio!>> le dico indicandole una stella cadente. La osservo mentre scruta il cielo buio se non illuminato dalla pallida luna e dalle stelle. Torno a mia volta ad osservare il cielo ed esprimo il mio desiderio: vorrei che questi momenti durassero per sempre. <<Allora cos'hai desiderato?>> <<Se te lo dicessi non si avvererebbe>> <<Touche>>. Siamo rimasti a guardare le stelle per almeno un ora poi abbiamo deciso di andare a letto. <<Posso darti il mio regalo?>> mi guarda perplessa. <<Me l'ha già dato...>> <<Ne ho un altro...>> replico avvicinandomi a lei. Siamo in ginocchio uno di fronte all'altra. Le accarezzo uno guancia prima di baciarla dolcemente. <<Non è nemmeno più il mio compleanno>> mi sussurra sulle labbra. Sorrido sulle sue. <<Allora ringraziami per il regalo che ti ho fatto...>> non se lo fa ripetere due volte e torna sulle mie labbra.

Un mugolio esce dalla sua bocca, ma non si sveglia, si limita a cambiare posizione. Si stende in pancia in su, ed ora il suo petto è completamente alla mia mercé, perché il plaid le ricade completamente sul fianco. Osservo i suoi perfetti seni tondi, morbidi e delicati.

<<Sei così morbida>> le sussurro all'orecchio mentre le strizzo un seno. Lei geme al mio tocco. Mi strizza il sedere, per poi risalire la schiena, le spalle ed infine intreccia le dita ai miei capelli tirandoli un po'.

I capelli si sono spostati e ha in mostra il collo, guardo il punto dove la sera precedente l'ho marcata e sorrido. Butta la testa all'indietro, per darmi più accesso al suo collo. Inizio a succhiare e leccare lasciando una scia di piccoli baci. <<Ti voglio>> mi sussurra tra i gemiti. L'assecondo subito. Non posso più fare a meno di lei, la voglio anche io. Mi sdraio sopra di lei e la bacio, prima di afferrare un profilattico e sprofondare dentro di lei. Ogni volta è così bello, così intenso. Penso che non mi stancherò mai. La penetro un'ultima volta, con una spinta di fianchi, sino a che entrambi non ci abbandoniamo all'estasi. Si gira un'altra volta su un fianco e allunga la mano per intrecciarla successivamente al mio braccio. Sorrido per quel gesto. E la stringo a me prima di richiudere gli occhi.

Emma

Mmm...Si...Dio...<<Oh. Mio. Dio!>> mi sveglio gridando queste parole. Alzo gli occhi e mi ritrovo davanti la faccia tutta sorridente di Alex. <<Non ci credo che lo hai fatto!>> grido prima di scoppiare a ridere. Si alza dalle mie gambe e si sdraia di fianco a me. <<Non mi pare che te ne stessi lamentando quando hai urlato: Oh mio Dio!>> pronuncia le mie parole cercando di imitare la mia voce. Gli do un pugno, ma mi faccio male io mentre lui non si sposta di un centimetro. <<Cazzo!>> impreco portandomi la mano al petto. Mi accorgo di essere completamente nuda quindi mi affretto a tirare su la coperta per coprirmi. <<Ti sei fatta male?>> mi chiede mezzo preoccupato e mezzo divertito. Non rispondo mi limito a fargli un gestaccio col dito. <<Pensavo di averti svegliata nei migliori dei modi, ma vedo che sei comunque acida...>> lo fulmino con lo sguardo. Poi ripenso a come mi ha fatta sentire e arrossisco inevitabilmente. <<Perché adesso sei arrossita?>> <<Non sono...>> non finisco la frase. Lui alza un sopracciglio divertito. <<Buon giorno>> <<Buon giorno>> bofonchi. <<Scusa. Pensavo che ti sarebbe piaciuto. Non credevo che ti saresti arrabbiata>> <<Scusa tu. È che ero in imbarazzo...>> mi interrompe e si avvicina a me. Mette un dito sotto il mio mento e mi fa alzare il volto verso il suo <<Non devi sentirti imbarazzata con me>> non mi da il tempo di ribattere che le sue labbra sono già sulle mie. Posso sentire il mio sapore mischiato al suo. Ci accarezziamo a vicenda la lingue e i denti. Ci mordicchiamo le labbra. Qualcosa di duro mi preme sulla gamba. <<Buon giorno anche a te>> dico ridacchiando, osservando il suo membro all'erta. <<Gli sei mancata, a bisogno di affetto...>> inarco un sopracciglio, prima di scoppiare a ridere. <<Bene, allora prendiamoci cura di lui>>

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora