27 Capitolo

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"Io vi perdono, ma se avete segreti ditemeli adesso, se li verrò a sapere dopo sappiate che per me sarete come morti."

"è tutto, non abbiamo più nessun segreto con te"

"bene"

I miei genitori mi abbracciano e io ricambio.

"ci sei mancata "

" anche voi"

Ho deciso però che rimarrò comunque con Gaia, il fatto di essere indipendente mi piace.

Vado a casa di Thomas

"chi è? " dice prima di aprire, lo fa sempre

" polizia" rispondo sarcasticamente

Apre, mi attira a se e mi bacia, poco castamente devo ammettere

"ah, tu quindi baci le poliziotte? "

" si, mi affascinano"

Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una poliziotta,ed anche quello di Thomas.

Ma I nostri genitori vogliono che seguiamo il loro fottuto esempio, non rendendoci felici.

"devo dirti una cosa, " mi dice

" cosa? "

" è arrivata la lettere dall'università di medicina"

Rimango un po' spiazzata dalle sue parole, ammetto che non me lo aspettavo assolutamente

"che dice? " dico con voce tremante

" non lo so, aspettavo te per aprirla"

La apriamo e leggiamo attentamente ogni singola parola

Lo hanno preso

Ma lui non sembra felice

"beh, non sei contento? "

" Non molto, speravo non mi prendessero in realtà"

Lo guardo interrogativa e lui continua

"Alice, il nostro sogno è un altro, lo sai, lo so, lo sappiamo.
Non saremo mai felici se sono i nostri genitori ad imporci una felicità che non è la nostra, io voglio lavorare nell'arma, è il mio più grande sogno, sin da bambino, voglio proteggere le persone, punire chi deve essere punito e vivere serenamente con un lavoro che mi piace e che faccio con felicità"

Wow

"sai benissimo che ti capisco, è sempre stato anche il mio sogno, probabilmente per via del nostro passato"

"a te è arrivata? "

" no, almeno credo"

Ad un certo punto mi chiama mia mamma tutta contenta

"che succede? " dico.

" è arrivata la lettere dall'università"

Ho il vivavoce così sente anche Thomas

Sbatte un pugno sul tavolo, come biasimarlo

Rispondo freddamente e poi chiudo la chiamata.

Non è colpa sua.

Ma sono stati loro a portarci in un vortice molto forte, a farci fare una vita che non è la nostra, non è quella che vogliamo veramente, distruggendo i nostri sogni.

"fantastico, ecco il nostro futuro rovinato, ma io non ci sto, io adesso chiamo e non accetto"

"Thom non fare cazzate"

"sai Alice, sono stufo di sentirmi dire quello che devo fare, adesso basta, è la mia vita e decido io"

"capisci che così non non potremo più stare insieme? Tua qua ed io in una cazzo di università, questo non ti importa? "

Non lo faccio parlare

Perché adesso se la prende con me?

Mi alzo, prendo lo zaino, e vado via salutandolo a malapena.

Non può incazzarsi con me quando io mi trovo nella sua stessa situazione.

Lui non andrà all'università di medicina.

Io devo,anzi,lo devo.

Lo devo ai miei genitori che mi hanno presa con loro assicurandomi un futuro migliore di quello che mi sarebbe spettato

Davvero?
Anche se questo 'futuro migliore'  non è quello che tu realmente vuoi?
Fai la seria, queste sono scelte di vita.
Il tuo lavoro, è tuo, non dei tuoi genitori, non puoi farti condizionare da loro...

Questo sarà il mio futuro.

Non devo farmi condizionare

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