•Capitolo 31•

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L'ora di cena si avvicinava, ma ai due innamorati nella Torre di Grifondoro non poteva importar di meno: avevano preso a baciarsi voracemente, come se ne andasse della loro stessa vita. Ginny fece scivolare le mani fra i capelli mori di Harry, stringendoli e accarezzandoli con passione come fosse un panettiere che lavora sapientemente il pane. Era il suo lavoro, il suo piacere, il suo modo di far vivere una parte di sé. 

Harry avvolse il collo della ragazza con le braccia, avvicinandola di più e facendo combaciare i loro petti caldi e i loro cuori scalpitanti, mentre la rossa stringeva più forte la chioma del ragazzo-che-è-sopravvissuto e gli faceva tirare indietro la testa. Fece scivolare le labbra ora più rosse appena sotto l'orecchia sinistra del suo ragazzo, iniziando a baciare, succhiare e mordere leggermente quella morbida parte del capo di Harry. Lui, nel frattempo, chiuse gli occhi e si mise a inspirare a fondo perché sentiva di non potercela fare a trattenere i suoni intrappolati nella sua gola se non prendeva un po' d'aria.

Non era una cosa dolce ma esprimeva comunque l'amore elettrico fra i due, l'amore messo alla prova svariate volte e ricucito altrettante.

Harry amava la sensazione della lingua di Ginny sulla sua pelle, voleva che continuasse all'infinito, sempre più forte.

Ginny amava sentire le mani di Harry che percorrevano il suo corpo, i gemiti che ogni tanto scappavano al ragazzo e la consapevolezza di essere lei a provocarli.

Non avrebbe mai e poi mai immaginato di essere lei a fare un succhiotto a lui -perché la macchia violacea che si stava formando certo non era una ciliegia spiaccicata lì- ma la cosa le piaceva. Non ci aveva pensato, semplicemente le era venuto spontaneo, in quella circostanza, mordicchiare, baciare e leccare una parte dell'uomo che amava, sentendo il suo sangue pulsare e i suoi battiti diventare sempre più ravvicinati.

Ginny continuò il suo operato e ogni tanto Harry la afferrava per baciarla e sussurrarle cose all'orecchio mentre faceva scorrere le sue dita su tutto il corpo della ragazza, che non desiderava altro che quelle mani andassero più a fondo.

Ad un tratto lei si sollevò e fece toccare le loro fronti, tentando di riprendere fiato come faceva Harry che l'aveva avvolta per la vita. Si sorrisero e basta, ansimanti, felici, stanchi e innamorati.

- Grazie - sussurrò Harry sulle labbra di Ginny

- Di cosa, amore? -

- Di questo. Sei...è...mi hai fatto provare emozioni pazzesche, Ginevra Weasley -

- Anche tu -

- Ma se sei tu quella che ha fatto questo signorino sotto il mio orecchio -

- Sì ma...tu me l'hai permesso. E mi hai fatta sentire al sicuro, avvolta da questa braccia -

Harry sorrise e si sporse un po' per far toccare le loro labbra. Non si stavano baciando ma nemmeno si sfioravano. Semplicemente, le bocche erano unite, ferme, cariche di parole non dette ma trasmesse attraverso la pelle.

~•~

- Allora, l'argomento della nostra seconda e ultima lezione assieme è l'incantesimo Reducto. Ora lascio la parola alla mia bellissima ragazza, qui, che è un esperta in questo incantesimo, molto più di me - Harry sorrise a Ginny dopo quelle frasi, e lei gli sorrise di rimando tirandogli un pugno scherzoso sul braccio.

- E anche più violenta a quanto pare - Ginny lo guardò malissimo fra i risolini dei Corvonero e Serpeverde a cui dovevano insegnare quel giorno, mentre Harry se la rideva beatamente.

- E tu invece sei più scemo - la ragazza gli fece la linguaccia e lui si alzò dal banco su cui era seduto per schioccarle un bacio a stampo facendola arrossire violentemente. Ma insomma, erano in classe! 

♡Love's magicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora