•Capitolo 44•

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Ginny annuì senza aprir bocca. Lo sapeva, sapeva che prima o poi - anche se le cose si erano ristemate (o non del tutto?) -  sarebbe venuto il momento del confronto. Ginny si sistemò meglio sulle gambe di Harry mentre quest'ultimo iniziava a parlare.

- È tutto apposto ora? -

Ginny stava fissando il muro davanti a lei mentre percepiva il capo di Harry posarsi sulla sua schiena. Il ragazzo era teso.

- Intendo...stiamo insieme? -

- Certo che stiamo insieme - esclamò la ragazza con uno stridulo acuto che nascondeva il timore di una prossima risposta negativa di Harry.

- Grazie al cielo. - sussurrò il ragazzo-che-è-sopravvissuto rilassandosi e alzando le braccia dal letto fino a farle scivolare attorno alla pancia di Ginny - Grazie al cielo, non avrei retto un "no". -

- Non ti dirò mai no, Harry. Non a questa domanda. -

Il ragazzo alzò il capo e si mise ad osservare i capelli lucenti e caldi della sua ragazza.

- Ma allora perché ci siamo lasciati? -

- Uhm...ci ho pensato anch'io. Credo semplicemente che fosse normale. Non avevamo mai litigato seriamente e a tutti capita prima o poi...e io avevo paura di perderti per Giulia. -

- Perché? È una sorellina per me. -

- Ora lo so, ma prima continuavi a nominarla, farle i complimenti, salutarla appena la incrociavi e passavi tantissimo tempo con lei anziché con me. E anche se è piccola è davvero matura e con quell'aspetto carino e quel carattere spigliato, vivace e piperino avevo iniziato a temere che lei fosse meglio di me...e siccome volevo solo che tu fossi felice ho pensato che lei, essendo meglio di me, fosse meglio per te. -

Harry assimilò il tutto e prese Ginny per i fianchi, facendola sedere accanto a lui in modo che si guardassero negli occhi.

- Ascoltami bene, Ginny. La nominavo, lodavo e salutavo perché in quel periodo ci avevo molto molto a che fare con le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure ed essendo bravissima si meritava dei complimenti. Passavo tempo con lei perché era ed è parte della mia vita così come lo sei tu, Ron, Hermione, la McGranitt o chiunque altro che ha a che fare con me. E il fatto che sia a dir poco vivace o disinvolta o matura non la rende meglio di te. Siamo tutti allo stesso livello, solo che certe abilità o cose appartengono più ad alcune persone che ad altre...e tu e solo tu hai l'abilità di farti amare da me, nessun altra. -

Ginny sentì gli occhi farsi lucidi.

Non si chiese se c'erano altre questioni da risolvere o cose di cui parlare, le bastava questo e i significati impliciti che conteneva.

Si slanciò su Harry facendolo cadere all'indietro sul materasso e posando la testa sul suo petto mentre lui la stringeva e piccole perle di luce scivolavano sulle sue guance. 

~•~

- Amore, amore, CALMATI! - Ron stava ingabbiando la sua ragazza in un abbraccio tentando di fermare il suo tremore continuo e la sua camminata isterica su e giù per la sua stanza, vuota.

- Ronald, non so se ti sei capacitato del fatto che FRA UN VENTI MINUTI INIZIANO GLI ESAMI! GLI ULTIMI! QUELLI PIÙ IMPORTANTI E DIFFICILI! - urlò la ragazza con difficoltà dato che la mano del rosso tentava di tapparle la bocca.

- Certo che me ne sono reso conto, ci tormenti da giorni! - rise lui - Ma andrà bene. Sei la strega più brillante della nostra età, hai affrontato draghi, horcrux, ippogrifi, lupi mannari, Mangiamorte e mille altre cose. - vedendo che Hermione si divincolava ancora nervosamente, Ron la prese per le spalle e fece incontrare i loro occhi e avvicinare le loro bocche.

♡Love's magicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora