♡Love's magic

•Capitolo 33•

Febbraio era iniziato con una gigantesca operazione di incremento sicurezza, a Hogwarts: gli insegnanti avevano aggiunto incantesimi difensivi, gli studenti chiudevano a chiave (per mezzo di magie) le porte dei loro dormitori, non andavano mai in giro da soli ma almeno in tre, i fantasmi perlustravano i corridoi giorno e notte. La voce di Dixon si era sparsa anche se ovviamente le versioni dell'accaduto erano differenti, ma comunque tutti si guardavano con un velo di sospetto.

L'insegnate di Difesa contro le Arti Oscure ora era un'impiegata del Ministero mandata e selezionata da Shacklebolt in persona fra la sua cerchia di amici più fidati. La professoressa in questione, una graziosa donna di ventisette anni, era una vivace e allegra insegnante, che sapeva attirare l'attenzione e far stare tutti al loro posto nonostante la giovane età. Aveva i capelli lisci, neri e lunghi; gli occhi del medesimo colore; una statura che la faceva confondere con quelli del terzo anno; una corporatura snella e un viso gentile. Le sue prime lezioni erano molto tranquille perché c'erano ancora degli studenti dell'ultimo anno che tenevano la loro ultima ora delle due programmate. 

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- Hermione, hai trovato qualcosa? - Ron sussurrò la domanda perché erano in biblioteca cercando teoria per la loro lezione del giorno dopo sugli Schiantesimi. Era sera e la luce della Luna filtrava dalla finestra accanto a loro mentre la piccola lampadina sul tavolo illuminava Hermione di una calda luce. Il rosso sentiva che non sarebbe riuscito a trattenere a lungo l'amore che serbava per lei perché non ce la faceva più a starle lontano...quel giorno a lezione in cui quasi si erano baciati gli era servito per capire quanta chimica ci fosse tra loro e che ormai era il momento di rimettere i pezzi del puzzle al loro posto.

Ron la guardava concentrarsi sui loro libri del quinto anno, sottolineare frasi e trascrivere parole su un foglio mentre i suoi occhi affettuosi facevano desiderare al rosso che lei lo guardasse.

Hermione alzò lo sguardo per rispondergli ma le parole rimasero incastrate fra le corde vocali e gli occhi bloccati gli uni dentro gli altri.

- Uhm...sì ho...ho trovato - balbettò lei.

- Posso vedere? - bisbigliò lui senza staccare lo sguardo mentre le scintille esplodevano nella stanza.

Ron non attese una risposta e si avvicinò a Hermione per guardare quel che aveva trascritto ma non riuscì a puntare gli occhi sul foglio, che rimasero fra le iridi della ragazza. Hermione inspirò profondamente sentendo il tamburo che era il suo cuore sbattere furiosamente dentro di lei.

Ron la guardava sorridendo ma ad un tratto la ragazza si alzò bruscamente facendo cadere la sedia e arrossendo un sacco.

Mentre la rimetteva in piedi balbettò qualche frase sconnessa sul lavoro che andava bene, degli appunti e la lezione del giorno dopo non lasciando al rosso il tempo di rispondere e poi corse fuori dalla biblioteca con un'espressione di assoluto terrore.

Ron chiuse gli occhi un momento, poi appoggiò la testa sul tavolo avvolgendola con le braccia e pensò triste: - L'ho persa. Basta. È scappata ed era impaurita. Impaurita da me, che dovrei farla stare bene. Ho perso, devo farmene una ragione...Hermione, non ci proverò più, stai tranquilla. Non avrai più paura di me - una sola, piccola lacrima scese sul volto del ragazzo, che si alzò e come un robot prese le sue cose e si avviò al suo dormitorio.

Hermione, nel frattempo, era corsa fuori e si era rifugiata in un affranto semi-buio sotto una scala appoggiandosi al muro ruvido e respirando forte. Era scappata come una vigliacca o una bambina quando non era né l'una né l'altra, lasciandosi scivolare fra le dita una possibilità di essere felice come lo era un tempo. Non capiva perché l'aveva fatto dato che aveva constatato che Ron era maturato attraverso tanti piccoli suoi gesti ma ora non poteva tornare da lui...sicuramente era già uscito dalla biblioteca. E cercarlo in camera sua era fuori discussione. La ragazza si avviò alla Torre di Grifondoro, consapevole che era stata debole come poche volte in vita sua ma che voleva fare qualcosa.