•Capitolo 53•

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- Ehm ehm - due colpetti di tosse chiaramente finti e provenienti dalla porta obbligarono Harry e Ginny a interrompere il loro bacio.

Molly e Arthur Weasley avanzavano decisi verso di loro (non che dovessero fare molta strada ma ad Harry parve che ogni cosa di quel momento durasse cent'anni), con espressione seria e occhi attenti. I due ragazzi si separarono mantenendo però le loro dita intrecciate: qualunque cosa fosse accaduta di lì a poco non avrebbero mai permesso li avrebbe divisi.

- Ragazzi...avremmo una cosa da dirvi - pronunciò posato il signor Weasley mentre lui e la moglie, vicini, si paravano davanti a Harry e Ginny, vicini.

Due barricate che non avevano alcuna intenzione di lasciar passare niente e nessuno.

A Ginny si era seccata la gola come fosse stata nel deserto per ore, Harry respirava così piano da non alzare quasi il petto, la signora Weasley era agitata e suo marito era semplicemente un armadio.

- Signori Weasley... - iniziò Harry pronto ad opporsi, a sentirsi dire un "non vi vogliamo più assieme", un "non vai bene per mia figlia", perfino un "vai via da questa casa" anche se sapeva non sarebbe mai giunto da due persone così affettuose. Pensava al peggio del peggio in modo da controllarsi pienamente qualsiasi cosa gli fosse rotolata addosso.

Ginny, dal canto suo, voleva solo che tutto finisse presto (e in bene, se possibile) ma era ugualmente determinata a non lasciare quelle dita e quell'uomo che la rendevano tanto felice.

- Harry. - lo zittì Arthur, composto e con un'ombra di sorriso sulle labbra.

Hermione e Ron, tornati dalla raccolta di fragoline, si affacciarono dalla porta ma nessuno badò a loro.

- Abbiamo...riesaminato la cosa - cominciò nuovamente la signora Weasley - o meglio, vi abbiamo visti dalla porta, abbiamo assistito a tutto il momento e sinceramente ci siamo capiti senza parlare. - il cuore di Ginny aveva appena preso un treno in partenza - Eravamo fermi e risoluti nella nostra decisione ed eravamo anche seriamente convinti fosse il meglio per voi, ora come ora, ma... - il treno aveva raggiunto anche il cuore di Harry e ora viaggiava a tutta velocità - vi amate. Vi amate come ci amiamo noi o anche di più, per mio modesto parere; sapevamo che eravate davvero uniti ma non come adesso. - il treno pompava troppo velocemente, batteva troppo forte sulle rotaie - Poco fa abbiamo assistito alla scena più dolce e più bella che abbiamo mai visto, a tante di quelle dimostrazioni di amore profondo che non possiamo farlo. -

Dillo, mamma, finisci la frase...

Lo dica, signora Weasley, la prego...

- Non possiamo dividervi, ragazzi - disse Arthur - ci spezzerebbe il cuore non farlo, la coscienza ci torturerebbe per sempre. Vi avevamo negato il nostro permesso perché non sopportavamo l'idea di un altro figlio che lasciava questa casa, di altro silenzio al posto della meravigliosa confusione. Eravamo disperati al pensiero. Scusateci infinitamente...ma ora siamo qui per darvi il nostro permesso di andare a vivere insieme Grimmauld Place. -

A Hermione scappò un urlo, subito tappato dalla sua stessa mano; Ron andò ad abbracciare sua madre e suo padre dicendo loro che avevano fatto la cosa giusta; il signor Weasley dava pacche sulla spalla al figlio e Molly quasi piangeva.

La commozione era prossima osservando Harry e Ginny che si erano stretti fortissimo a vicenda e che avevano le labbra unite da tanti, molti, parecchi, molteplici, infiniti biscotti leggeri la cui forma era stata data da uno stampo a forma di sorriso.

Ginny lasciò poi la presa e disse con un sorriso che sua madre non aveva mai visto: - Grazie, mamma, questa è la maniera giusta per farmi felice. - 

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