•Capitolo 38•

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- Ciao, Harry! - Giulia intercettò il ragazzo-che-è-spravvissuto mentre usciva dalla Serra numero due, leggermente impolverato e con una foglia violacea fra la sciarpa.
Lo accompagnavano Ginny e Ron perché Hermione era rimasta dentro a fare due domande alla professoressa Sprout.

- Heilà, Giulia. Come stai? -

- Bene, grazie! Sono contenta che la primavera stia accennando la sua presenza e il compleanno dei Weasley è stato pazzesco -

- Ah guarda, Fred e George ne hanno fatte anche di peggiori, fidati - rise Ginny.

- Comunque, Harry...volevo chiederti: dato che  sabato pomeriggio non hai lezione e nemmeno il Quidditch, possiamo fare quella lezione sul Lorica che mi avevi proposto quel giorno della cattura di Dixon per favore? - 

Harry la guardò un attimino stupefatto: cos'è, sapeva anche il suo orario scolastico? Poi però non ci vide nulla di male e le disse di sì.

- Amore, io e te dovevano fare visita a Hagrid sabato pomeriggio, ricordi? - esclamò Ginny.

- Per Merlino, è vero...magari possiamo farla domenica mattina, che dici? -

- Okay... - 

- Allora...nell'aula vuota al secondo piano, quella vicina al quadro della donna ubriaca alle 15? Va bene? - domandò Harry rivolgendosi Giulia.

- Perfetto Harry, grazie infinite, davvero. A dopodomani! - 

- Buon pranzo! - urlò Harry mentre la Serpeverde si allontanava.

- Anche a voi! - gli rispose la ragazza, quasi dentro al castello.

~•~

Harry chiuse il libro di Astronomia sul quale stava studiando la scoperta della Materia Oscura da parte della maga-astronoma statunitense Vera Cooper Rubin, prese bacchetta e mantello, salutò Ron e corse giù dalle scale e fuori dal ritratto della Signora Grassa (- Insomma, Potter, stavo facendo il riposino del dopo pranzo! Le maniere dove le hai lasciate? - ; - Mi scusi, lei mica mangia... - ; - Ma guarda questo che maleducato! Vai, Potter, corri sennò mi lancio addosso a te, e la cornice fa male! - ) per arrivare in tempo da Giulia.

Arrivò davanti l'aula prescelta alle 15.06, fece un paio di grattini alla superficie legnosa e questa lo lasciò passare. All'interno Giulia stava facendo levitare e fare acrobazie ad una sedia malmessa, ma appena vide Harry la fece atterrare dolcemente al suolo e lo salutò allegramente. 

- Ti vedo super in forma e felice Giulia! -

- Beh diciamo che ho preso un bel voto in Pozioni, e amo Pozioni, quindi sono contenta. E in più sto per imparare un incantesimo di livello avanzato con Harry Potter quindi non vedo perché dovrei essere triste! -

Harry rise e poi con la bacchetta aprì le tende alle finestre. Quel po' di luce che entrò -quel giorno era nuvoloso- illuminò una Giulia in vesti babbane ma con una grossa spillona col logo Serpeverde appuntata alla tasca dei jeans. 

- Allora, avevamo detto di iniziare dal Lorica, giusto? - Giulia annuì - Bene. L'incantesimo Lorica, dal latino corazza, genera un lampo di luce violacea tendente al blu e serve per proteggere o proteggersi in modo più efficiente rispetto al Protego. A me piace molto perché ha un movimento particolare: fai finta di avere una spada e di fendere l'aria - il ragazzo-che-è-sopravvissuto portò la bacchetta dall'alto verso il basso, in obliquo.

- Chi l'ha inventato? - chiese Giulia, curiosa.

- Oddio, e chi si ricorda...da qui si nota che non sono di certo un professore - ridacchiò Harry spremendosi le meningi - però ricordo che l'aveva usato Barberus Bragge, il capo del Concilio dei Maghi nel Duecento. Per cosa non so ma mi ricordo di lui -

♡Love's magicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora