•Capitolo 48•

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Harry camminava lentamente esplorando il chiarore e cercando Ginny, che sembrava essersi fatta Evanescere in quel tramonto spettacolare. Non aveva capito perché la sua ragazza si era girata così di scatto e se n'era andata, l'unica cosa di cui era certo era che voleva solo ammirarla: prima aveva solamente osservato il suo viso che brillava di splendore ma la sua mente aveva registrato che un vestito regale la fasciava come fosse una nobile.

Il campo di Quidditch si allontanava sempre di più dal ragazzo-che-è-sopravvissuto, ma lui nemmeno se n'accorgeva intento com'era a trovare la sua fidanzata fra gli imponenti alberi e il canto dei grilli, suono che montava in lui un'impazienza senza precedenti.

Uno sprazzo di lavanda attraversò gli occhi di Harry e lo fece fermare in silenzio. Il suo capo si tese per vedere dell'altro, le sue iridi misero a fuoco il pizzo e poi si spostò di lato. Ginny era in piedi che lo guardava assorta al centro di una radura appena dentro la foresta. 

Harry fece scorrere gli occhi dal basso all'alto del corpo della sua ragazza e l'unica cosa che gli venne in mente è che si meritava di essere una regina. Quella gonna ampia color lilla dava l'idea di essere soffice come nuvole, liscia come uno specchio e di appartenere ad una dinastia caratterizzata da ricchezza e nobiltà. 

Ma il corpetto spezzò il fiato di Harry. 

Era stretto, di un elaborato pizzo bianco, lasciava la sua mente fantasticare come poche volte aveva fatto sebbene quasi non avesse scollatura dato che da sopra il seno il pizzo continuava in obliquo verso il collo della giovane coprendole tutta quella parte e terminando in uno scintillio di pietre. 

Ginny osservava quel verde passarla in rassegna, quelle labbra sorridere e il desiderio colmare il corpo del suo ragazzo mentre sentiva le sue guance arrossarsi un po' nel tramonto che stava già mutando in leggera oscurità.

Non attese oltre: spiccò una corsa sui tacchi che indossava con il sorriso di bambina espandersi sul viso, vide la bocca di Harry aprirsi in un'espressione di felicità, quasi inciampò nella corsa ed arrivò. 

Spontaneamente le braccia di Harry si aprirono all'avvicinarsi della sua ragazza e lei si buttò su quel petto accogliente, avvolgendo le sue braccia attorno ad Harry e appoggiando la testa sulla spalla di lui. A nessuno dei due importava della gonna che si stava schiacciando, dello smoking che sarebbe risultato stropicciato o del rumore di forchette e piatti e bicchieri che arrivavano attutiti dal fogliame dal campo che ospitava il Ballo.

Si tennero stretti percependo i battiti accelerati di entrambi i cuori, il calore che avrebbe sconfitto il gelo, la felicità di quel momento e la tristezza del dover lasciare Hogwarts.

- Sei bellissima. - 

Ginny si allontanò di un passo e sussurrò la risposta: - Anche tu -

- Grazie...ma tu, amore... - il ragazzo-che-è-sopravvissuto non sapeva come esprimersi - Guardati! - disse alla fine. Poi le prese una mano, alzò la sua e quella di lei insieme e la fece di girare a mo' di ballerina - Sei la mia principessa. -

- Non starai esagerando? - chiese piano Ginny, arrossendo un po'.

- Santo Silente, se ti dico che sei una principessa è perché è vero. Lo sei sempre, ma stasera ne vesti anche i panni, non lo sei solo nell'animo. -

Era evidente che Ginny non sapeva come rispondere, ma infine disse sorridendo: - Wow, quanti complimenti... -

- Tutti meritati - si guardarono e Ginny pensò che era completamente persa per quegli occhi verdi.

- Comunque volevo chiederti una cosa...sai che a San Valentino mi avevi proposto di andare a vivere Grimmauld Place con te? -

- Sì... -

♡Love's magicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora