ALTERNATIVA

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Non mi hanno detto niente su quello che dovrò fare in questi giorni di riposo, forse rimarrò qui in hotel tutto il giorno. Sinceramente preferirei andare agli studi, almeno ho la compagnia dei miei amici. 

''Pronte?'' chiede Fede ''Eccomi'' esclamo uscendo dal bagno ''Allora andiamo'' conclude Vittoria alzandosi dal letto.

Ma secondo voi, io posso mai avere un risveglio sereno? Dalla camera dei ragazzi escono Riccardo e Giulia sorridenti mano nella mano, io non avevo dubbi, sapevo che sarebbero tornati insieme. Gli sguardi delle mie compagne ricadono immediatamente su di me ma io faccio finta di niente e continuo a camminare. Poco dopo ci raggiungono Andreas e Seba che fanno la stessa cosa delle ragazze ''Già lo sapevo, mi ha chiesto un consiglio ieri sera'' giustifico il mio comportamento ''Quel coglione non ha capito proprio niente'' esprime la sua opinione Andreas ''A me Giulia mi sta proprio sulle palle'' confessa Seba.

Poco dopo a colazione mi informano che dovrò rimanere in hotel durante questi giorni, che palle. Finita la colazione il solito pulmino aspetta i ragazzi fuori l'hotel ''Mi raccomando stai attenta bimba'' si preoccupa Andreas ''Stai tranquillo'' gli do un bacio sulla guancia e subito dopo escono.

Come impiegare la prima di quattro giornate in solitudine? Non posso uscire a fare una passeggiata, non mi posso sforzare, sono obbligata a passare tutto il tempo in camera.

Passo la mattinata leggendo un libro trovato sul comodino di Fede, poi scendo giù a mangiare. Ho deciso di iniziare la dieta perché guardandomi allo specchio mi sono resa conto che sto un po' esagerando per quanto riguarda l'alimentazione. Quindi mi limito a mangiare un piatto d'insalata, lo so, non è proprio da me.

Salgo nuovamente in camera e mi stendo sul letto, dopo poco Orfeo mi accoglie tra le sue braccia.

Vengo svegliata da varie voci, apro gli occhi e vedo Seba, Fede e Vitto parlare ''Hey, tornati prima?'' chiedo io attirando la loro attenzione ''Veramente sono le sei '' dice ridendo Fede ''Oddio, quanto ho dormito?'' continuo anche io ridendo ''Avevamo pensato di andare a mangiare fuori stasera, che ne dici?'' propone Seba ''Per me va benissimo, l'importante è che non dobbiamo camminare tanto'' ricordo la mia situazione ''Si si non ti preoccupare, andiamo con le macchine'' chiarisce il ballerino.

Alle otto siamo tutti nella hall ad aspettare Riki e la sua Giulietta, che hanno ritardato forse impegnati a fare altro. Dopo cinque minuti scendono dalle scale mano nella mano ''Eccoli, adesso andiamo'' cerco di uscire per non guardarli in continuazione.

''Allora come ci dividiamo?'' chiede Gil ''Come l'altra volta, no?'' dico io ''Va bene peste, sali'' risponde lui ''Fede vieni?'' chiedo ''Vado in macchina di Andre, è da solo'' spiega ed io annuisco.

''Allora questo Marcuzzo non ha capito proprio niente eh?'' chiede improvvisamente ''Sembra che l'abbiano capito tutti tranne lui'' dico esausta ''Ogni volta è così, si mette con Giulia ed io non esisto più, nemmeno come amica. Io non so più che fare'' mi sfogo ''Peste non posso vederti così, dai. Un giorno capirà quello che si sta perdendo, stanne certa'' cerca di consolarmi ''Veramente, è proprio un periodo di merda'' concludo io appoggiando la testa sul sedile.

''Per lei signorina?'' ''Una margherita'' rispondo ''Come mai leggera stasera?'' scherza Andreas ''Sono a dieta caro'' gli rispondo ''Finalmente, ti sei decisa'' si intromette Giulia ''Scusa?'' chiedo ''Dicevo ,finalmente ti sei decisa a smettere di mangiare come un maiale, non so come ancora ti tengano nella classe'' spiega ridendo. Riccardo non proferisce parola, non mi difende e non spende una parola su di me. Questo è troppo, prendo le stampelle, mi alzo ed esco fuori.

Mi siedo su una delle panchine fuori alla pizzeria e inizio a piangere. Non è stato per il commento di Giulia, perché il parere di quella iena non mi interessa, ma Riccardo non ha fatto niente. Io avrei ucciso chiunque gli avesse detto qualcosa di offensivo. Sento qualcuno arrivare ma io non ho voglia di parlare con nessuno e soprattutto non voglio farmi vedere in questo stato ''Bimba'' è Andreas, io abbasso la testa ''So che quello che ti ha detto Giulia non ti interessa nemmeno un po' e so anche perché in questo momento stai così'' inizia ''ma non starci male ti prego, non soffrire per un coglione, perché non ti merita'' io non dico niente perché non riesco a smettere di piangere. È come se tutte le cose che mi fanno stare male si fossero riunite per farmi stare ancora peggio.

''Vuoi che ti riporti all'hotel?'' chiede ed io rifiuto dicendogli che tra cinque minuti sarei entrata di nuovo.

Appena entro tutti gli occhi sono puntati su di me ma io me ne frego e ritorno al mio posto. Arrivano le pizze ma io mangio solo un trancio della mia data la mancanza di fame.

Tornati in hotel restiamo un po' nella hall ''Lucrezia posso parlarti un attimo in privato?'' chiede improvvisamente Riccardo, forse vuole chiedermi scusa o qualcosa di simile.

''Vorrei chiederti un consiglio... secondo te è troppo presto per chiederle di metterci insieme?'' sono sconvolta ''Riccardo ma stai bene? Non so se mi stai prendendo in giro o sei serio. Penso che prima hai sentito quello che mi ha detto Giulia e tu non hai detto niente, non mi hai difeso, non l'hai fermata'' mi fermo per vedere cosa dice ''Che dovevo dire, se avessi detto qualcosa in tuo favore l'avrei persa'' ogni volta mi stupisce sempre di più ''Sai che c'è? C'è che mi sono scocciata di essere l'alternativa, io non sono la ruota di scorta di nessuno, tienilo a mente. Non avrai perso lei ma me sì. E non venire da me quando lei ti lascerà per l'ennesima volta'' dico e lo lascio fuori.

-DIVERSO- Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora