Capitolo 21

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Allison pov's
Sento dei passi scendere le scale,la porta si spalanca.
All'inizio non riesco a capire chi possa essere,anche perché non ho mai visto questo ragazzo.
"Ti ho portato del cibo." Dice con voce roca.
Posa a terra il vassoio e mi guarda.
"Cos'hai da guardare?" Dico infastidita dal modo in cui mi guarda.
"Niente,sei una bella ragazza." Dice in modo innocente.
"Capisco,mi puoi dire da quanto sono qui?" Domando.
"Da 48 ore." Dice.
"Capito..." dico mettendomi seduta.
Prendo il vassoio e mangio quello che c'è.
Del purè di patate,un pezzo di pane e dell'acqua.
Mangio il tutto in pochi minuti e il ragazzo mi guarda.
"Ancora da guardare hai?" Dico stanca.
Sentiamo un ticchettio di passi scendere dalle scale.
"Non rivolgerti così a me,hai capito signorina?!" Dice alzando la voce.
Alle sue spalle si presenta una donna con tacchi a spillo e abito formale.
"Ragazzina sei pregata di non essere sgarbata nei confronti del nostro bodyguard!" Dice indifferente.
"Posso essere sgarbata quanto voglio,di certo non sto ai vostri comandi,signora." Dice facendo un ghigno all'ultima parola.
"Non chiamarmi signora!" Dice alzando la voce.
"Sennò?" Dico guardandola negli occhi.
"Kendrick." Dice gridando.
Un omone grande altro credo 2 metri si presenta davanti alla porta.
"Mi dica." Dice guardando me.
"Prendi la ragazza." Dice guardandomi sottecchi.
L'omone viene verso di me e mi mette un fazzoletto sulla faccia,provo a dimenarmi,ma sento un senso di stanchezza e mi accascio a terra fino a non sentire più nulla.
Ore dopo...
Apro gli occhi e mi trovo in una stanza con un letto però io sono in un angolo,legata e sembro un sacco di patate.
Bello ironizzare sul tuo rapimento.
Oh,chi non muore si rivede.
Molto ironica,ragazza.
Ma smettila.
Mi sembra di essere in un film.
Avvicino i polsi vicino alla bocca e con i denti cerco di liberarli.
Alla fine ci riesco e con le mani cerco di liberarmi le gambe.
Mi hanno legato peggio di un salame.
Buono.
Ecco ora ho fame,perché non stai zitta un po,eh?
Mi tolgo le corde da attorno alle gambe e mi alzo in piedi.
Vado verso il balcone e noto che mi trovo in una villa,giù ci sono guardie come quell'uomo che è venuto in cantina prima.
Entro nella stanza e vado verso l'armadio.
Appena la apro difronte a me c'è il paradiso.
Pistole,fucili,kalashnikov e tanti bei gioiellini.
Prendo la glock in mano,ed è una cosa bellissima averla di nuovo tra le mani.
Quando avevo 15 anni mia madre e io padre mi portarono ad un campo estivo dove si imparano ad usare le armi,io inizia proprio con la glock.
Fu una cosa pazzesca.
Spero di saperle usare ancora le armi.
Si apre la porta ed è di nuovo quel ragazzo che c'era giù in cantina.
Gli punto la pistola contro e mi guarda impaurito.
"Ferma,Allison!" Dice mettendo una mano avanti.
"Perché mi avete portato qui?" Dico gridandogli contro.
"Perché appunto vogliamo farti entrare nel nostro clan."
"Quale clan?" Domando.
"Non posso dirtelo ora,ma vogliamo addestrarti." Dice.
Abbasso la pistola e la metto alla vita del jeans da dentro.
Lui mi guarda stranito.
"Come ti chiami ragazzo?" Chiedo.
"Joseph." Dice.
"Bene,Joseph quando iniziamo?" Domando entusiasta dell'idea di usare di nuovo una glock.
"Seguimi." Dice uscendo dalla porta.
Lo seguo nel corridoio,scendiamo le scale e usciamo dalla porta del retro,camminiamo per un po fino ad una palestra non molto distante dalla villa visto che è tutto loro questo posto.
Entriamo nella palestra e credo di essere l'unica femmina.
"Come mai siete tutti maschi e le ragazze non ci sono?" Domando.
"Perché le ragazze sono ingenue e quindi possono essere corrotte con delle banali parole..."
"Senza offesa." Dice guardandomi.
"Capisco,e quindi io non sono come quelle ragazze ingenue?"
"No,ti abbiamo osservato molto in questi anni è sei decisa e non ti fai abbindolare da cose banali." Dice
"Allora inizia dal tapirulan,ci sono degli abiti nello spogliatoio,cambiati lì." Continua,indicandomi la porta in fondo alla palestra.
Vado verso la porta e mentre passo tutti i ragazzi mi guardano come se non avessero mai visto una ragazza passare davanti.
Arrivo davanti alla porta e la apro,mi cambio e mi metto quello che c'è sulla panchina.
Un pantaloncino,e un top.
Mi guardo allo specchio ed ho un brutto aspetto.
Cerco di aggiustarmi facendomi una coda.
Esco dallo spogliatoio e vado verso il tapirulan.
Mi metto sopra e regolo la velocità.
Inizio a correre piano e poi aumento un po.
Dopo 1 ora è mezza di corsa,sono sfinita.
Era da un sacco che non correvo.
Vado verso la macchinetta ma poi mi ricordo che non ho soldi insieme.
Ecco e ora?
E ora,niente non mangio e non bevo nulla.
Quindi ritorno indietro e vado ai pesi.
Predo quelli da 5 chili e inizio ad alzarli e abbassarli.
I ragazzi che passano mi guardano sempre.
Non so cos'abbiano da guardare,non so volete un autografo o una fotografia?
Dopo un po che faccio pesi resto ferma per un po ad osservare gli altri.
Sembrano tutti così impegnati e pensierosi.
C'è un ragazzo che sta venendo verso di me,all'inizio ho paura perché è alto più di me,quasi quanto Alex.
Alexander...
Eh già,mi manca quel deficiente.
"Ciao." Mi dice questo ragazzo alto e muscoloso.
"Ciao." Dico.
"Strano vedere ragazze in giro." Dice sorridendo e sedendosi vicino a me sulla panchina.
"Già,ho notato." Dico.
"Ti va di andare a prendere qualcosa dal bar fuori alla villa?" Dice sorridente.
Vaii,ho anche sete.
Okay,accetto.
"Va bene." Dico timidamente.
Lo seguo fuori alla porta e camminiamo per un isolato e arriviamo a questo bar.
Entriamo dentro,ed è un posticino carino ma anche molto moderno.
Ci sediamo ad un tavolino e iniziamo iniziamo a parlare e ad dire un po di tutto.
"Allora,dopo questa lunga chiacchierata,ti va un bel cappuccino?" Dice gentilmente.
"Certo." Dico sorridendo.

Un amore senza fine (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora