Capitolo 35

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"Puoi spostarti? Devo prendere i bicchieri per i cocktail."
Mi sposto un po per fargli prendere i bicchieri e poi rimetto dove ero prima.
Lo guardo mentre prepara i cocktail e devo ammettere che i suoi gesti sono proprio sexy.
Versa il tutto nei bicchieri e mette dei cubetti di ghiaccio.
Mi passa il bicchiere e ne bevo un sorso.
"Mmh,buono. Che cos'è?" Domando.
"Si chiama 'tequila sunrise'."
"È buonissimo"
Mi sento tutta un brivido...è molto forte.
Chiacchieriamo un po e guardo l'orologio appeso alla parete e sono le 19.
Voglio andare a dormire!!!
"Ehm...andia...vado a dormire se per te va bene?"
"Okay,andiamo." Dice pizzicandomi una guancia.
Che faccio glielo chiedo?
Ma sì dai.
"Non so ancora il tuo nome..."
"Daniel" dice mentre usciamo dalla cucina.
Salgo le scale per prima e corro verso la stanza e Daniel dietro di me.
Entriamo nella stanza senza far rumore.
Mi metto sotto le coperte e Daniel fa lo stesso,Tamara si è spostata verso il centro in modo tale che io e Daniel avessimo spazio.
Secondo me è sveglia e fa finta di dormire,però non ci faccio peso e mi perdo tra questi cuscini morbidi come i sogni,come delle labbra,come il pelo di un cane vero,la morbidezza di un peluche,che sia qualsiasi animale o cosa o volto hanno quel qualcosa che ti fa rilassare perché sono come dei tuoi amici immaginari a cui puoi raccontargli tutto,anche la cosa più pazza che ti passa per la testa.
E così mi addormento.
Mi sveglio,prendo il cellulare e sono le 22:30,merda! È da quasi due giorni che non torno a casa,mamma si incazzerà sul serio.
Invio un messaggio a Charlotte per dirgli che dormirò di nuovo fuori casa.
Poggio il cellulare sul comodino e noto che siamo solo io e lui nel letto e Tamara non c'è.
"Daniel..." dico toccandogli la spalla
Riprovo.
"Daniel,dov'è Tamara?"
"È nel suo letto a dormire" dice con la voce impastata dal sonno.
"Okay..." rispondo chiudendo gli occhi rimanendo sveglia.
"Domani hai scuola?" Dice Daniel.
"Sì,devo svegliarmi molto presto perché devo passare da casa per cambiarmi." Rispondo riaprendo gli occhi sentendomi fissata.
E infatti mi sta guardando.
"Se vuoi posso accompagnarti"
"Tranquillo non scomodarti"
"Ma che,tanto devo accompagnare anche a Tamara a scuola"
"Ah Okay."
Tin Tin.
Un messaggio.
Prendo il cellulare ed è Sam.

Sam:Ma si può sapere dove sei finita?
Io:Sono da un amico...
Sam:COSA? E chi sarebbe?
Io:Poi ti spiego. Buonanotte. :,) <3
Sam:Ricordati di passare da casa a prenderti la tua spesa!
Oddio è vero! Me ne ero dimenticata!
Io:Okay.

Metto il cellulare sul comodino e mi metto di spalle a Daniel.
"Buonanotte" sussurra lui.
"Notte" dico.
Adesso che ci penso,dov'è finita Abigail?

Mi sveglio sentendo profumo di caffè e crostata.
Mmh,il mio stomaco inizia a brontolare.
Apro gli occhi e il sole filtra dalla tenda ed è così rilassante.
Quasi quasi,mi rimetterei a dormire,però oggi ho un sacco di cose da fare.
Mi alzo dal letto e abbandono quel letto caldo con coperte altrettanto calde. Appena inizio a camminare scalza il freddo si impossessa dei miei piedi fino ad arrivare in tutto il corpo.
Scendo in cucina e vedo Daniel intento a tagliare la crostata.
Mi siedo e prendo una tazza di caffè che era pronta sul tavolo.
"Hai messo lo zucchero?" Domando.
"No,è sullo scaffale a destra...poi potresti mettere anche a me due cucchiaini di zucchero?"
Annuisco e mi alzo,apro lo scaffale prendo lo zucchero e lo appoggio sul tavolo.
Richiudo lo scaffale dopo aver messo lo zucchero nelle tazze e mi metto metto sedere.
"Hai del latte?"
"Sì"
Vado al frigo e prendo il latte,ne verso un po nella tazza e poi giro il tutto.
"Come mai hai fatto questa crostata?"
"Bhe,mi andava e anche perché non ci sono merendine,ieri non ho fatto la spesa"
"Capito,"

                              *   *   *
Passata ormai una settimana non sento più nessuno a parte Sam.
Stamattina fa abbastanza freddo quindi decido di andare a prendere un cappuccino da Starbucks.
"Ecco a lei..."
"Sono 5 $" dice la cameriera.
Pago e prendo le mie cose,vado a sedermi ad un tavolino.
Controllo l'orario e sono già le 08:01.
Decido di finire dopo la mia colazione.
Chiamo Sam per vedere se è già a scuola.

Chiamata con Sam

"Pronto?"
"Sam sei già a scuola?"
"No ali,ho la febbre. Non so quando potrò ritornare,ma spero il più presto possibile visto che in questo mese ci saranno delle verifiche" dice scocciata dalla situazione.
"È vero! Che gran rottura però...dai se qualcosa oggi passo da te e ci vediamo un film"
"Okay,ci vediamo oggi pomeriggio"
"Okay a dopo."

Fine chiamata.

La giornata passa in fretta,come ogni giorno Alex mi guarda continuamente a lezione.
A pensare che quel ragazzo,non so ha qualcosa di strano. È sempre taciturno non interviene quasi mai a lezione quando i professori fanno delle domande.
Vabbè che sarà mai.
Però aveva uno sguardo cupo.

Alexander pov's
Solita giornata,soliti professori,solite cose...Una noia mortale.
Apparte guardare lei,non mi stanco mai di guardarla è sempre ordinata in qualsiasi cosa che fa è semplice come un bicchiere d'acqua naturale.
Perché la sto definendo come un bicchiere d'acqua?
Okay,faccio finta di non averlo pensato.
Non so se andare a casa per il pranzo o andare al Mc drive.
Ho tanta fame. Spero che mamma abbia cucinata qualcosa di buono,non mi va di spendere soldi.
Parlando del diavolo...Mi sta chiamando mia madre.

Chiamata con mamma.

"Alex stai venendo a casa?"
"Penso di sì,che hai cucinato?"
"Lasagne!"
"Arrivo subito!!!"

Fine chiamata.

Cazzo sì. Io adoro le Lasagne soprattutto come le cucina mia madre,non ho mai assaggiato nessuna cucina che non sia della mia mamma.
Non sono un mammone però chi non ama la cucina della propria mamma?
È una cosa impossibile.
Apro la macchina e la guardo un po,ci passo un dito e lo guardo ed è nero. Ti ci vuole proprio una bella lavata.
Salgo in macchina e mi dirigo verso casa. Arrivo a casa e vado verso il portoncino,quando vedo mio padre uscire di casa sbattendo la porta.
Lo guardo non capendo cosa succede ma non mi vede,ha la testa china e i pugni serrati lungo i fianchi. Entro subito dentro casa,e sento dei singhiozzi provenire dalla cucina.
"Mamma?"
Nessuna risposta.
Ma i singhiozzi sembrano pacati adesso.
Quando arrivo dietro al bancone della cucina mia madre e seduta per terra e mi si raggelano le vene appena vedo del sangue per terra.
Mia madre ha un taglio molto profondo al braccio dove continua a  uscire molto sangue.
"Alex..."
"È stato lui non è vero?"
"Era solo una litigata come le altre e poi lui..."
"IO LO AMMAZZO QUEL FIGLIO DI PUTTANA!" dico sentendo montarmi la rabbia in corpo.
"Alex ti prego..."
Non c'è tempo da perdere devo portarla assolutamente in ospedale prima che svenga.
"Andiamo in ospedale adesso,poi pensiamo al resto." dico aiutandola ad alzarsi piano piano.
Prendo uno straccio pulito e lo stringo intorno al braccio dove ha il taglio.
Sento di gemere di dolore mia madre a quel tocco.
Usciamo di casa e andiamo in macchina,accendo il motore e parto per arrivare il più presto possibile.
"Sai già cosa dire ai dottori?" Domando con rabbia.
"Dirò che è stato un incidente in cucina..."
"Certo,perché gli incidenti in cucina non solo ti fanno i tagli ma anche i lividi eh?"
Mi giro a guardarla ed è con la testa appoggiata al finestrino.
La pagherà quel pezzo di merda, eccome se la pagherà non è la prima volta che succede,ma non pensavo che questa volta avrebbe usato addirittura un coltello. E se l'avrebbe presa in un altro punto? Non oso neanche pensarci.
Da quando non c'è più Isaac a casa, questo ha preso il sopravvento su mia madre. E io non glielo premetterò più,non permetterò più che accada.
Più tardi lo chiamerò e vedrò se può fare un salto a casa uno di questi giorni.
Guardo l'orario e sono quasi le quattro di pomeriggio. Ho ancora una fame pazzesca ma mangerò quando arriviamo a casa.

Un amore senza fine (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora