Capitolo 48

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Ma che diamine?!

Mi tocco la faccia con la mano ma non incontro subito la mia faccia ma un piede in faccia,appena appoggiato da Sam con forza,guardo se è sveglia ma non lo è. Vabbè non dovrei stupirmi,non è la prima volta che succede. Mi giro sul lato e mi abbraccio al polpaccio di Sam. Provo a riprendere sonno ma purtroppo non riesco,mi stacco da Sam e vado in bagno.
Ho un aspetto orribile,sembro un panda appena uscito dall'estetista,cerco la spazzola per mettermi a posto i capelli,anche se pieni di nodi.
Quando ho finito,tornando in camera sento i genitori di Sam litigare,che strano...non li ho mai sentiti litigare,non in questo modo. Trovo Sam al centro del letto con le ginocchia al petto e le braccia attorno alle gambe.

«Sam...?» Mi avvicino a lei e gli accarezzo una spalla. Mi stendo accanto a lei e la guardo anche se lei ha lo sguardo fisso sulla scrivania.
Aspetto un altro po',sperando che ne parli con me. Le accarezzo il braccio e poi mi decido a parlare.

«Cosa è successo?» Chiedo cauta,non ho mai visto Sam in questo stato,sarà sicuramente qualcosa di grave.
Aprì la bocca e la richiuse,come se volesse dire qualcosa ma ripensandoci.

«Niente va avanti così da tanto tempo...»,sospirò.

«Con i tuoi?»,domando comprensiva accarezzando il suo braccio. Mi giro sul fianco dalla sua parte mettendo la mano sotto la testa continuando a guardarla.

«Sam andrà tutto bene,saranno solo delle incomprensioni tra di loro...sicuramente»

«Lo spero sul serio...» dice con voce strozzata. Mi alzo a sedere e l'abbraccio,lei si scioglie dal suo muro fatto di carne e ossa e ricambia il mio abbraccio. Inizia a singhiozzare e sento la mia spalla bagnarsi dalle sue lacrime,l'abbraccio ancora più forte.

«Andrà tutto bene,forza non serve essere così pessimista», le sussurro all'orecchio,le accarezzo la schiena e mi stacco da lei. Asciugo le lacrime con i polpastrelli e la guardo negli occhi accarezzandole le guance.

«Sam,ascolta...perché non provi a parlarne con loro,sarebbe la cosa migliore...»

«Ali è complicato...penso che loro divorzieranno...»,il mio cuore perde un battito non può dire sul serio Ginevra e Roberto si lasceranno...ma perché?

«Sul serio?» sussurro...Dio solo sa quanto ne soffrirebbe Sam per questo. Annuisce ancora con le lacrime agli occhi. Si alza dal letto e va in bagno per sciacquarsi il viso mentre io rimango in camera. Prendo il cellulare e controllo l'orario ed è quasi mezzogiorno. Chiamo mia madre e attendo che risponda...

«Tesoro,ma dove sei? Ho provato a chiamarti ieri notte...pensavo volessi un passaggio per tornare a casa»,esclama mia madre preoccupata,ma soprattutto perché era sveglia a quell'ora?

«Mamma sono da Sam,non preoccuparti...e scusami ma non avevo visto le chiamate», Sam torna in stanza con ancora gli occhi arrossati,le sorrido compiaciuta e le faccio segno di venire a sedersi accanto a me.

«Ah allora va bene...ero così preoccupata tesoro,la prossima volta mandami un messaggio e dimmelo che dormii da Sam», sbuffo,è sempre così protettiva...capisco che è il dovere di una madre però è un po assillante.

«Okay,ci sentiamo più tardi mamma.»

«Va bene,rimani da Sam?»

«Sì mamma,ciao.» Chiudo la telefonata e mi giro scocciata per la chiamata e rimetto il telefono nella borsa.

«Non la sopporto quando è così protettiva»,sbuffo. Mi giro verso Sam,ha lo sguardo basso sulle sue mani mentre continua a torturarsi le pellicine. Sto per dirgli qualcosa quando sento Ginevra gridare. Mi alzo di scatto seguendo Sam con la paura che possa essere successo qualcosa,scendiamo di corsa le scale quando sentiamo delle grida di un uomo e un pianto. Quando arriviamo in salotto ho il sangue che si gela nelle vene alla scena che assisto. Sam corre verso suo padre e con tutta la forza che ha inizia a scaricargli schiaffi e pugni dietro la schiena,gli prende un braccio e lo toglie dalla faccia della mamma. Sam cade per terra,perché il padre gli da uno spintone,girandosi vede la figlia per terra e si allontana dalla madre.

«Sam...scusami...non volevo...»,dice con affanno e preoccupandosi della figlia,Sam incomincia a piangere e ritira la mano quando il padre cerca di prendergliela.

«VATTENE VIA!»,grida Sam con voce strozzata dal pianto,quasi non riesco a riconoscere la voce di lei. Mentre la madre cerca di alzarsi mi nota,ha gli occhi gonfi dal pianto e non solo...sento la rabbia crescere dentro come un fuoco appena acceso che prende vita il più in fretta possibile. Il padre di Sam si gira dalla mia parte e lo guardo in cagnesco. Decido di parlare.

«Scusami Roberto,so che non è casa mia...ma và via,per il momento. » sussurro acida. Mi guarda mortificato,esce dal salotto e poi sentiamo la porta d'ingresso sbattere. Aiuto la mia amica ad alzarsi e poi mi abbraccia singhiozzando. Sussurra un 'grazie' e scioglie l'abbraccio per andare dalla mamma. Si abbracciano e Ginevra scoppia in un pianto disperato.
«Mi dispiace così tanto Ginevra...»,sussurro quando hanno finito di abbracciarsi. Mi guarda e sorride.

«Tesoro non essere dispiaciuta,infondo non è nulla...» dice sussurrando alla fine, Sam ed io la guardiamo con un cipiglio sul volto.

«Mamma,ma cosa diavolo dici?!»,Sbotta Sam. La madre abbassa il capo e raggiunge la cucina,io e Sam la seguiamo. Mentre Sam continua a imprecare.

«Ma ti rendi conto di quello che ti ha fatto o no,mamma?! E non è neanche la prima volta»,Esclama ancora Sam.
«Si vede da un miglio che non stai affatto bene,hai un occhio viola,Cristo Santo!»,continua Sam alzando le braccia per farle ricadere ai lati dei suoi fianchi,frustrata passa le mani sul viso.

«Non imprecare davanti a me, è chiaro?»,esclama autoritaria Ginevra.

«Sì...scusami.»,dice prendendo posto al tavolo a braccia conserte.

«Ginevra,so che dovrei farmi gli affari miei,però Sam ha ragione...dovresti denunciarlo per violenza domestica. Un uomo non dovrebbe mai mettere le mani addosso ad una donna soprattutto non in questo modo.»Dico con calma,lei riporta il capo basso e annuisce continuando a tagliare la pancetta.
Vado verso di lei e l'abbraccio. Sorpresa si ferma.

«Per me sei come una seconda mamma»
Mi accarezza le mani con una mano e lei sospira.
"Anche tu per me sei la seconda figlia che non ho mai avuto.»

«Ehi! Non lasciatemi in disparte», esclama Sam avvicinandosi e abbracciando me e la madre stritolandoci.
Ginevra ride e poi scoppiamo a ridere anche io e Sam.

«Ti fermi qui a mangiare?» Domanda Ginevra.

«Volentieri»,rispondo staccandomi con Sam che invece non vuole staccarsi da me.
Mi abbraccia stritolandomi e facendo la pernacchia sulla spalla.

«Carbonara,va bene?» Chiede la madre di Sam.
Il mio stomaco solo all'esclamazione di quella parola ha iniziato a brontolare come brontolo dei sette nani.

«SÌ»,esclamiamo in coro io e Sam. Per poco non mi stona un timpano e inizia a correre facendomi una linguaccia,decido di rincorrerla e ripagarla con la stessa moneta.

«Me la paghi!!!» Ginevra scoppia in una fragorosa risata appena vede me e Sam girare per la casa a rincorrerci. È così che vorrei passare le mie giornate sorridendo e non a piangere dietro qualcuno che forse non mi merita.














#spazioscrittrice

Spero che vi piaccia questo capitolo,credo sia un po' corto,ma credo anche che sia pieno di significato...almeno per me. Fatemi sapere se vi è piaciuto nei commenti e magari anche qualche stellina. Buona cena a tutti! <3

Un'altra cosa ho pensato che tra due o tre capitoli concludo il libro...Perché ci sarà un SEQUEL. MA...ovviamente vorrei sapere da voi cosa ne pensate perché pubblicherò il prologo e il primo capitolo. Poi la storia continuerà quando raggiungerà i 500 ,per essere sicura almeno di continuare.

Con questo vi voglio bene e siamo arrivati quasi ai 4k😻😱😱😱😱piccole patatine,vi ringrazio già da adesso.

21:05❤️

Un amore senza fine (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora