Mentre cerco di sistemare la mia armatura da tutto quello che le è sbattuto contro durante l'ultimo volo, la porta del laboratorio si apre e fa il suo ingresso la signorina Potts che sembra leggermente.. infastidita.
-Ha .. ha tempo di farmi un favore?- chiedo in modo cauto.- Mi serve che vada nel mio ufficio. Deve entrare di nascosto nell'unità centrale e recuperare le fatture delle spedizioni recenti.- dico porgendole quella che sembra una mini chiavetta.- Questo è un decriptatore WI FI, le permetterà l'accesso. Probabilmente sono sotto file amministrativi, altrimenti su un ghost drive sotto la più bassa intestazione numerica.
-E cosa intende fare con queste informazioni, se riesco a recuperarle?- chiede lei con un tono.. neutro? Non saprei.
-La stessa operazione, hanno lavorato sotto banco e io li fermerò. Troverò le mie armi e le.. distruggerò.
-Tony..-mi richiama lei.- Sa che farei qualsiasi cosa per lei ma l'avverto che non posso aiutarla, se ricomincerà questo da capo.
-Non c'è più niente che si possa fare. Non c'è nessun vernissage. Non c'è nessuna serata di beneficienza. Non c'è nulla da firmare.. c'è solo la prossima missione. E nient'altro.- dico guardandola per la prima volta in viso e noto qualcosa di strano nel suo volto.
-Ah è così?- chiede con gli occhi pieni di tristezza.- Allora mi licenzio.- continua buttando il decriptatore sul tavolo e dandomi le spalle.
-E' rimasta al mio fianco per tutto questo tempo mentre raccoglievo i benefici della distruzione e ora che sto cercando di proteggere le persone che io stesso ho messo in pericolo, mi pianta?
-Le finirà con l'uccidersi, Tony. E io non voglio farne parte.
-Oggi non sarei vivo, se non fosse per un motivo. Non sono pazzo, Pepper. Finalmente, ora so che cosa devo fare e so nel mio cuore che è giusto.- dico e lei fa un sospiro alle mie parole e si avvicina. Prende il decriptatore e mi guarda.
-Anch'io non ho nessuno se non lei. dice prima di guardarla andare via e sento smuovere un qualcosa dentro di me che non avevo mai sentito prima. Qualcosa che.. ovviamente, viene fermato dalle parole di mia nipote che avevo dimenticato fosse li con me.
-Che bella scena.- dice lei sorridendo.
-Mi ero proprio dimenticato che fossi qui con me.
-E' innamorata di te.- dice avvicinandosi a me.
-Faccio sempre questo effetto alle donne.- dico girandomi per non guardare i suoi occhi indagatori.
-Dico sul serio.- dice mettendosi di fronte a me.- Quella donna ti ama, zio Tony. Farebbe davvero qualsiasi cosa per te. Perché non capisci che è così facile amarti davvero? Non come fanno tutte quelle galline che ti porti a letto o come tutto il resto della popolazione mondiale. Come ti amo io.- dice guardandomi con i suoi occhi profondi.
-Ho paura. Paura che vi facciate del male. Sono stato rapito io perché volevano che costruissi delle armi per loro. Chi mi dice che non prendano te o lei per arrivare ai loro scopi? Non voglio che succeda.
-Sono i rischi del mestiere e ogni mestiere ha i suoi. Sei un brav'uomo, leale e fidato ma non ti fidi del tuo cuore. So che ne hai uno enorme dentro questo petto che ha preso una piccola creatura dalle macerie e l'ha resa la donna più forte e coraggiosa del mondo.
-E anche molto bella, aggiungerei. -dico cercando di farla ridere. Cosa che avviene.
-Prometti che le parlerai.- dice sorridendo.
-Lo prometto.- dico sbuffando leggermente.
-Bene, il mio compito è finito. Ti voglio bene, zio Tony.- dice lasciando un dolce bacio sulla mia guancia.
-Ti voglio bene anch'io, piccola Em.- dico prima che lasci la stanza.
Dopo un bel po' di tempo, salgo al piano superiore e le parole di Emma mi girano ancora dentro la testa. Non credo che la signorina Potts sia innamorata di me. Certo, nell'ultima serata di beneficienza ha cercato di baciarmi e ,Dio mio, non so perché mi sono tirato indietro. Lei è cosi bella e efficiente e solare e.. i miei pensieri vengono interrotti dal telefono di casa che suona. Lo prendo da sotto un cuscino e vedo il volto della signorina Potts sullo schermo. Parlando di lei. Accetto la chiamata e sento la sua voce chiamarmi ma un fortissimo suono acuto mi immobilizza sul divano e dalle mie labbra non esce neanche una sillaba. Il telefono mi viene tolto dalle mani da una mano maschile che chiude il telefono e vengo sdraiato sul divano lentamente.
-Respira.- dice una voce. Obadaih.- Piano, piano. Te li ricordi questi qui, giusto?- chiede mostrandomi una specie di aggeggio che teneva in mano. E come se me li ricordavo.- E' un peccato che il governo non li abbia approvati. Ci sono talmente tante applicazioni che causano una paralisi temporanea. Tony- dice mettendosi davanti a me.- Tony, quando ho ordinato il tuo assassinio io temevo che avrei ucciso la gallina dalle uova d'oro. Ma, vedi- inizia appoggiando un oggetto al mio reattore.- è stato per pura sorte che sei sopravvissuto.- conclude estraendo il reattore dal mio petto. Lo guardo e vorrei ucciderlo adesso con le mie mani. -Ma avevi un ultimo ovetto da regalarmi. Ti credi davvero che solo perché hai avuto un'idea essa appartenga a te? Tuo padre, lui ha aiutato a consegnarci la bomba atomica. Pensa che mondo sarebbe oggi se fosse stato un egoista come te.- dice per poi tirare i fili del reattore e staccandolo del tutto lasciandomi senza fiato.- Oh, è bellissimo. Oh, Tony, questa è la tua nona sinfonia. Un vero capolavoro, guardalo un po'. Questo è il tuo testamento. Una nuova generazione di armi che avrà in questo il tuo cuore. Armi che aiuteranno il mondo a rimettersi sulla strada giusta, a consegnare l'equilibrio del potere nelle mani giuste. Mi piacerebbe che tu potessi vedere il mio prototipo. Certo non è molto, beh, non è tradizionale quanto il tuo. Peccato che hai dovuto coinvolgere Pepper in questa storia, avrei preferito lasciarla vivere. Oh, e quando tu non ci sarai più, la piccola Emma avrà qualcuno con cui consolarsi. Sei sai cosa intendo.- dice per poi andare via.
Brutto figlio di puttana. Non le toccherai mai le mie ragazze.
STAI LEGGENDO
Io sono Iron Man
FanfictionMolte volte le cose inaspettate sono le più belle che possono capitare. Tutti si aspettano delle cose da te ma invece .. beh ne accadono altre.