Capitolo 27

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Seguo il segnale GPS di JARVIS che mi porta fino all'abitazione del mandarino, o meglio alla maestosa villa da cui arriva il segnale. Controllo il perimetro e trovo guardie ovunque armate fino ai denti seguiti anche dai cani da guardia. Merda, devo trovare un modo per entrare. Devo uccidere quel grandissimo bastardo. Corro verso un muro di cinta e salto per scavalcarlo. Corro in torno al palazzo per arrivare alle scale e colpire una delle guardie tirando la sua caviglia con un laccio e farlo cadere a terra, per poi colpire una seconda guarda al collo con la "pistola" che ho costruito con le cose comprate al negozio e la colpisco agli attributi. Arriva una terza guardia ma la metto al tappeto con un teaser. Continuo a introdurmi sempre più in dentro alla villa e trovo altre due guardie. Lancio una pallina di natale che prende una delle guardie e gli esplode in faccia ferendolo. L'altra si gira e cerca di estrarre una pistola ma io gli spiro prima che lui possa sparare a sua volta, più di un colpo. Prima di allontanarmi lascio vicino al corpo un'altra pallina di natale che esplode vicino il corpo. Butto tutte cose ed entro in casa sempre in modo furtivo. Trovo delle scale ad entrambi i miei lati e una donna stesa su un tavolino da ping-pong  con una bottiglia di birra in mano, molto probabilmente ubriaca. Mi guardo un po' in torno e cero di andare da qualche parte per trovare qualcuno e delle informazioni. Entro dentro una stanza, adiacente ad una camera con delle attrezzature da ripresa, trovando un uomo e una donna molto andata per non so cosa e un uomo che la tiene d'occhio. Gli prendo la testa e gli mando una scarica di elettricità, grazie al guanto,  e lo stendo. Prendo la pistola della guardia e lei fa segno di sparare. Le lascio un sorriso di cortesia e le faccio segno di stare in silenzio. Entro dentro la camera adiacente facendo il minor rumore possibile togliendomi, successivamente, il guanto con la bocca per non abbassare la pistola. Vedo dei monitor con le immagini del mandarino e un uomo morto ai suoi piedi e la camera piena di attrezzature da ripresa. Tolgo gli occhiali e dietro un pannello trovo un letto disfatto con due donne quasi nude e spaventate. Sento lo scarico di un bagno e rimango in mobile prima di girarmi e nascondermi dietro il letto. L'uomo esce dal bagno e parla in modo in "divertente" con le due ragazze facendo delle battute idiote. Una delle ragazze gli dice che sono dietro il letto ma lui la ignora.

-Hey!- dico uscendo da dietro il letto  puntandogli una pistola addosso e lui alza le mani in segno di difesa.

-Porco cavolo, porco cavolo.- dice lui spaventandosi molto.

-Non muoverti.

-Non mi muovo.- risponde lui.- Vuoi qualcosa? Prendi, anche se le pistole alle pareti sono finte. I cazzoni non me le danno vere.

-Cosa?

-Hey, ti affascina una pollastrella?- chiede riferendosi alle ragazze stese ancora dentro il letto.

-Ora basta. Tu non sei lui, il mandarino, quello vero? Dov'è?- chiedo gridando dopo aver caricato la pistola.- Dov'è il mandarino? Dov'è?

-E' qui. E' qui ma non è qui.- dice lui sedendosi su una delle sedie in giro per la stanza.- E' qui ma non è qui.

-Che vuol dire?

-E' complicato. Hey, è complicato, va bene?- chiede lui non volendo spiegare.

-Davvero? Scomplicalo. Signore, fuori dal letto, in bagno.- obbligo le ragazze che esco in fretta mentre io indietreggio verso la porta senza mai staccare gli occhi dall'uomo seduto difronte a me. Mi distraggo un attimo per chiudere la porta alle ragazze e lui inizia a gattonare via. Sparo un colpo davanti alle sue mani, che per un pelo non gli becco le dita, e lui spaventato torna indietro.

-Mi chiamo Trevor, Trevor Slatteri.- dice lui presentandosi.

-Che cosa sei?- chiedo abbassando la pistola.- Sei un sosia, un gemello, vero?

-Intende una specie di sostituto? No!- dice lui ma gli punto di nuovo la pistola in faccia.- Non sfigurarmi la faccia. Sono un attore.

-Hai un minuto di vita, riempilo di parole.

-E' un ruolo.- spiega lui facendomi, finalmente, capire.- Il mandarino! Vedi? Non è reale.

-E come sei arrivato qui, Trevor?

-Ehm, bene, io.. ehm.. ho avuto un problemino..- dice lui criptico.- .. con delle sostanze e sono finito col fare delle cose, e su questo non si discute, per la strada che un'uomo non dovrebbe fare.

-E quindi?- chiedo innervosendomi.

-E poi, loro mi hanno chiesto di fare questo ruolo e sapevano della droga.- continua a spiegare.

-Con la promessa di ripulirti?

-Di darmi molto di più.- dice lui convinto.- Mi hanno dato tanto. Mi hanno dato questo palazzo, mi hanno dato la chirurgia plastica e mi hanno dato tante cose.

-Ti sei addormentato? Hey.- dico smuovendolo un po'.

-Oh! E anche una bellissima barca.- dice lui svegliandosi e continuando il discorso come se non fosse niente.- E il punto è che a lui serviva qualcuno che si assumesse la responsabilità per accidentali esplosioni. Poof. 

-Lui?- chiedo abbassando la pistola.- Killian? Lui ti ha creato.

-Lui mi ha creato.- dice lui strafatto sorridendo.

-Minacce terroristiche su misura.

-Si!- esclama lui con vigore e alzandosi.- Si! La trovata di fucina di cervelli. La patologia di un serial killer, la manipolazione dell'iconografia occidentale pronti per un'altra lezione. Bla bla bla.

-Ah!- dico rifiutando la sua bevanda e continuando a guardarmi in giro.

-Naturalmente la mia performance ha dato vita al mandarino.- dice lui aprendo la sua.

-La tua performance? Uccidendo persone?

-Non sono morte.- dice lui convinto.- Guarda. Guardati in torno, i costumi, gli screen. Oh, credimi, la maggior parte delle volte non ero la e quando lo ero, era la magia del cinema.

-Scusa ma il mio migliore amico è in coma e rischia di non svegliarsi più.- dico alzandomi dalla sedia.- Perciò risponderai per questo o te la farò pagare comunque. E' chiaro?

Noto che fa un segno con gli occhi alle mie spalle. Mi giro di scatto e cerco di attaccare l'uomo alle mie spalle. Lui mi blocca la mano con la pistola e mi accorgo che è il tizio della città in cui abita Harley. Mi sbatte il palmo della mano in fronte in modo fortissimo e.. svengo. Tutto buio.

Io sono Iron ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora