Capitolo 28

94 3 0
                                    

Quando riesco a prendere nuovamente conoscenza e riesco ad orientarmi, riesco a muovermi a malapena. Sono ammanettato ad una vecchia rete da letto messa in verticale, in modo da non potermi muovere. Sento una ferita vicino al mio occhio sinistro e del sangue che mi cola sulla guancia. Metto meglio a fuoco la stanza intorno a me, dove credo facciano alcuni esperimenti, e trovo davanti a me una ragazza che mi da le spalle: Maia. Si gira verso di me, dopo aver sentito il rumore delle manette, e mi sorride a labbra serrate.

-Come ai vecchi tempi, eh?- chiede lei muovendosi da quella sedia.

-Oh si, con le fascette. Magnifico.

-Non è stata una mia idea.- dice lei.

-Okay, hai preso il biglietto da visita di Killian.

-Ho preso i suoi soldi.- dice lei come se fosse fiera di se stessa.

-Ed eccoti qui, dopo tredici anni, in un sotterraneo.

-No.

-Si.

-No, tu sei nel sotterraneo.- dice lei contenta.- Io sono libera di andare.

-Si?- chiedo con poco interesse mentre si alza dalla sua postazione.

-Ne sono successe di cose, Tony.- dice avvicinandosi a me.- Ci siamo quasi. Extremis è praticamente stabilizzato.

-Ti dico che non lo è.- dico con agitazione mentre cerco di liberarmi con scarsi risultati.- Io l'ho visto. Saltano in aria persone, diventano murales. Ti prendi in giro da sola.

-Ti aiutami a correggerlo.- dice lei mostrandomi un biglietto che le ho lasciato quindici anni fa con una formula sul retro.

-L'ho scritta io?-

-Si.- dice lei ovvia ma non mi sembra che l'abbia scritta io.

-Ricordo la notte, non la mattina. E' quella che stai cercando?

-Non ricordi?- chiede lei delusa.

-Non posso aiutarti. Ti ho conosciuta che avevi una tua forza morale e avevi degli ideali. Volevi aiutare la gente, guardati. Io devo svegliarmi la mattina accanto a qualcuno che abbia ancora un'anima. Fammi uscire da qui. Avanti.

-Sai cosa diceva mio padre?- chiede una voce maschile mentre lei torna di nuovo alla sua postazione. Killian.- Uno dei suoi proverbi preferiti era: "Il primo topo muore nella trappola ma il secondo mangia il formaggio."

-Sei ancora arrabbiato per quella storia della Svizzera?

-Come posso essere arrabbiato con te?- chiede lui davanti a me.- Sono qui per ringraziarti. Tu mi hai dato il dono più grande che si possa ricevere: la disperazione. Ricordi in Svizzera quando mi hai detto che mi avresti raggiunto sul tetto, vero? Beh, per i primi venti minuti? Pensavo che saresti venuto. Poi, nell'ora successiva ho pensato che bastasse fare un solo passo per raggiungere l'entrata, se riesci a capire.

-Quello che sto cercando di capire è chi di noi due sia il primo topo.

-Ma mentre guardavo dall'alto quella città,- continua a dire lui ignorando le mie parole.- nessuno sapeva che ero li, nessuno mi vedeva, ero invisibile. Un'illuminazione, che mi avrebbe guidato degli anni a venire. Anonimato, Tony. Grazie a te è stato il mio mantra da quel giorno, giusto?- chiede guardando Maia e lei annuisce.- Puoi regnare da dietro le quinte perché quando dai un volto al male, un Bin Laden, un Gheddafi, un Mandarino, consegni alla gente un obbiettivo.

-Sei inverosimile.

-L'hai conosciuto, immagino.- dice lui sedendosi su una sedia di fronte alla valigetta che apre.

-Si, mister Robert de Ignoro.

-Lo so che può esagerare a volte, non è del tutto colpa mia.- dice tornando a guardare la ragazza davanti a me. Lui ha la tendenza a.. è un attore di teatro. Comunque, il punto è da quando quel fusto col martello è caduto dal cielo, le sfumature non sono più rilevanti.

-Cosa ci riservi tu e il tuo mondo?

-Ma.. pensavo di ripagarti con lo stesso dono che tu hai generosamente offerto a me.- dice lui con un sorriso a labbra chiuse. Lancia delle biglie a terra e fa apparire Pepper sofferente con quel liquido che le scorre in corpo. Poi, ne lancia altre e si vede mia nipote che viene torturata.- La disperazione. Questo è in diretta, non so se riesci a seguirmi, ma in questo momento il corpo sta cercando di decidere se accettare extremis o capitolare. E se si capitola, devo dire che la deflagrazione è davvero straordinaria ma fino ad all'ora, la cosa è notevolmente dolorosa. Tua nipote era troppo speciale per "minacciarla" con extremis e, credo, si sarebbe ribellata subito a noi ma.. un po' di punizione credo le serviva e serviva a noi per avere un chance in più con te. Ma noi non abbiamo ancora discusso il tuo compenso.- mi afferra per il collo dopo aver fermato le immagini e averle fatte scomparire. Dimmi a che cosa avevi pensato come benefit.- si illumina anche lui.

-Lascialo andare.- dice Maia alle sue spalle.

-Aspetta, aspetta.- dice lasciandomi e girandosi verso di lei che ha qualcosa puntata al collo.- Maia..

-Ho detto lascialo andare.- dice lei continuando a puntarsi quel coso al collo e non facendolo parlare.

-Che stai facendo?- le chiede Killian non avvicinandosi a lei.

-Milleduecento millilitri, metà dose di questa e sono morta.- lo minaccia lei credendo di contare qualcosa per lui.

-E' in momenti come questi che la mia tempra viene messa a dura prova.- mi informa lui.- Maia, dammi l'iniettore.

-Se muoio Killian, che fine faranno i tuoi soldati o il tuo prodotto?- chiede lei allontanandosi.

-Basta, ora, va bene?- cerca di convincerla lui ma non mi sembra molto convinto neanche lui.

-Che fine fai tu, se diventi troppo focoso?- chiede lei ancora minacciandolo. 

Lui prende un bel respiro senza rispondere, mi guarda e le spara in pieno petto.- La buona notizia è che un posto di alto livello è diventato vacante. 

-Sei uno squilibrato.- gli rispondo io preoccupato per la mia famiglia e dispiaciuto per quella ragazza che credeva tanto nel suo progetto ma che l'ha lasciato nelle mani sbagliate.

-No, sono un visionario.- dice lui tranquillamente come se niente fosse successo e salendo le scale per poi andare via.- Ma possiedo uno squilibrato e stasera andrà in scena.

Merda, devo liberare la mia famiglia.







Io sono Iron ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora