Capitolo 26

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Insieme a Pepper e a questa nuova ragazza della quale non ricordo per niente il nome, ci dirigiamo verso una specie di villa che ha più camere da letto e stiamo qui mentre cerchiamo di capire la situazione.

-Puoi spiegarci che cosa è successo?- le chiede Pepper gentilmente ma, purtroppo o per fortuna, non riesco a fidarmi di questa ragazza che entra, all'improvviso, nella vita di mio zio e della sua fidanzata mentre un attentatore lo sfida e mio zio lo sfida a sua volta. No, non mi convince.

-Cos'è successo?- dice lei in modo sarcastico.- Fatto divertente. Prima di iniziare a costruire i missili per i nazisti, il visionario Wernher Von Braun fantasticava il viaggio nello spazio, osservava le stelle. Sapete cosa disse quando la prima V2 colpì Londra? "Il missile ha funzionato perfettamente, è solo atterrato nel pianeta sbagliato."

-Che cosa c'entra tutto questo?

-Emma, falla parlare.- mi richiama Pepper con tono di rimprovero e io sbuffo sedendomi su una sedia li vicino al letto.

-All'inizio siamo tutti meravigliati, pura scienza.- continua lei.- Poi, si intromette l'ego, l'ossessione e.. quando ti volti sei molto lontano dalla riva.

-Non sei troppo dura con te stessa, Maia?- chiede Peppper facendomi ricordare il nome della ragazza.- Insomma, hai dato la tua ricerca ad una fucina di cervelli.

-Si, ma Killian ha creato quella fucina con contratti militari.- dice lei 

-Esattamente, quello che facevamo noi. Per tanto non giudicarti.- le risponde Pepper.

-Già, purtroppo, non tutti vedono le risorse per quelle che sono e devono sfruttarle per avere potere e fare del male.

-Grazie, Pepper. Lo apprezzo veramente tanto.- dice Maia sentendosi rincuorata ma a me non convince lo stesso. Sentiamo bussare alla porta e Pepper si alza per andare a vedere di chi si tratta. E' il servizio in camera ma poi, Pepper inizia a gridare.

-Maia, scappa!- grida lei quando viene presa per il braccio da Killian che ha ucciso il cameriere.

-Ciao, Pepper.- dice lui prendendola per il collo e attaccandola al mura. Io esco la pistola cercando di intervenire ma lui mi blocca.- Se fai un altro passo la tua figura materna morirà. Mi spieghi perché eri alla villa di Stark, ieri sera?

-Volevo essere utile. Non sapevo che tu e il maestro volevate fargli saltare la casa.- dice  lei avvicinandosi a me puntandomi una pistola alla testa.

-Capisco. Cercavi di salvare Stark, nonostante ci abbia minacciati.- dice lui continuando a stringere la gola di Pepper.

-Brutta stronza, lo sapevo che qualcosa non andava in te.- dico ma lei mi ignora rispondendo al mostro.

-Te l'ho detto, Killian, può esserci molto utile.- dice lei mentre Killian cerca di far star ferma Pepper che cerca di liberarsi.- Se dobbiamo lanciare la produzione l'anno prossimo, ho bisogno di Stark. Gli mancava solo una motivazione decente, ora ne ha due.

-Hai ragione.- dice lui prima che qualcosa mi colpisca alla testa e che veda il vuoto. Prima del buio, sento solo Pepper gridare il mio nome. Dopo nulla di più.

Cerco di raggiungere la meta il più presto possibile e mi metto in comunicazione con il ragazzino per sapere come va con la mia armatura e quando posso riavere JARVIS in funzione al mio fianco

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Cerco di raggiungere la meta il più presto possibile e mi metto in comunicazione con il ragazzino per sapere come va con la mia armatura e quando posso riavere JARVIS in funzione al mio fianco. 

-Harley, dimmi che succede. Rapporto dettagliato.

-Sto ancora mangiando quelle caramelle.- dice lui non cogliendo la domanda al pieno.- Devo continuare a mangiarle?

-Ne hai mangiate?

-Due o tre ciotole.- dice lui continuando a mangiare. Questo ragazzino non dormirà molto facilmente questa notte.

-Vedi ancora bene?

-Abbastanza.- dice lui con le caramelle in bocca.

-Stai bene, passami JARVIS. JARVIS come andiamo?

-Magnificamente, signore.- dice lui bello attivo.- Me la cavo abbastanza sui periodi brevi poi, alla fine delle frasi, sbaglio la patella. Aveva ragione, una volta inseriti i centri di ricezione AIM disponibili, ho rintracciato il segnale di ricetrasmissione del mandarino.

-Dove? Estremo Oriente, Europa, Nord Africa? Iran, Pakistan, Siria? Dov'è?

-A dire il vero, è a Miami.- dice lui lasciandomi perplesso.

-Va bene. Ragazzo, poi ti dirò come riavviare il driver del vocabolario di JARVIS, ora non posso. Harley, dove si trova? Guarda sullo schermo e dimmi dov'è.

-C'è scritto Miami, Florida.- dice il ragazzino dando ragione all'interfaccia artificiale.

-Okay, come prima cosa mi serve l'armatura. A che punto siamo?- chiedo leggermente agitato.

-Ahm, non si carica.- mi informa lui e io freno di botto mettendomi fuori strada. Un attacco di panico mi colpisce.

-In realtà, si sta caricando, signore. Ma la fonte di energia è dubbia e potrebbe non rivitalizzare Mark42.- mi informa JARVIS.

-Cosa c'è di dubbio nell'energia? E' la mia armatura e poi.. ehm non so.. non intendo.. non voglio..- inizio a dire ma il panico mi assale. Devo uscire da questa macchina.- Oh no, di nuovo.

-Tony?- sento Harley chiamarmi ma non gli do retta sedendomi sulla ghiaia vicino all'auto.- Sei in preda ad un altro attacco? Non l'ho nemmeno nominata New York.

-Certo, ma poi l'hai pronunciata e stai negando di averlo fatto.- dico cercando di trattenere le lacrime per il panico che mi assale sempre di più.

-Va bene.- dice in tono calmo.- Ahm..

-Adesso che faccio?

-Respira, veramente, respira.- dice lui mentre io cerco di seguire il suo consiglio.- Sei un meccanico, giusto?

-Esatto.

-L'hai detto tu.- dice lui ricordando le mie parole.

-Si, l'ho detto.

-Pensa a che cosa potresti costruire.- dice lui cercando di farmi calmare. Poi, mi alzo e tutto va per il meglio.

-Okay. Grazie, ragazzo.- dico tornando in macchina. Mi metto il cappello e un paio di occhiali e mi dirigo verso il primo negozio che trovo e compro un paio di pinze da lavoro, un pacco gigantesco di fertilizzante, una mascherina, delle palle di natale verdi, un lancia fiamme, dei bastoni del lava pavimenti e molte altre cose del genere facendo in modo da riempire due carrelli. Costruisco un guanto con un piccolo reattore e metto delle siringhe con del liquido rosso dentro delle bottigliette di acqua. Quando tutto è pronto, mi dirigo verso la meta: Miami, Florida.




Io sono Iron ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora