Quella mattina, come ormai da quando sono arrivata a Firenze, mi diressi a Campini ad assistere agli allenamenti di mio fratello e di Federico.
Arrivai e salutai Franco.
"Stamattina non sei sola, c'è qualcuno che non so chi sia" disse prima di farmi entrare.
In effetti sugli spalti c'era una ragazza. Capelli neri e tatuata, mi avvicinai a lei e mi presentai.
"Piacere Federica"
"Piacere Veronica" disse sorridendomi. "Chi sei venuta a vedere?"continuò lei.
"Mio fratello Christian, tu?"
"Il mio ragazzo Federico"
Come voi ben sapete nella Fiorentina ci sono due Federico: Chiesa e Bernardeschi, quindi, di sicuro sta con il Chiesa.
"Il numero 10, non so se hai capito" continuò lei.
Al sentire quel numero, mi crollò il mondo addosso.
Bernardeschi mi aveva preso in giro per tutto questo tempo, e io come un'ingenua ho creduto ad ogni sua parola, ad ogni suo gesto e bacio. Mi sentivo disgustata, presa in giro.
"Scusami Veronica, torno subito" dissi lasciandola lì e avviandomi verso il campo.
"Sai che lì non puoi entrare" mi urlò lei.
Non mi curai di ciò che mi urlò e incazzata come una iena, mi diressi sul campo.
Il mister mi urlò di non avvicinarmi che i ragazzi si stavano allenando, continuai la mia camminata a passo svelto verso il numero 10.
"Federica,cosa stai facendo?" mi urlò mio fratello, ma non mi curai nemmeno di lui.
Arrivata alle spalle del numero 10, gli picchiettai sulla spalla e aspettai che si girasse, appena si girò gli tirai un pugno sulla mandibola.
"Questo è per avermi preso in giro per questi 4 mesi" dissi urlandogli contro, con le lacrime che scorrevano sul mio viso.
"Federica Tello, ma cosa stai facendo?" disse avvicinandosi Christian.
"Io e Berna siamo stati insieme per 4 mesi, dove lui mi ha preso in giro.Sai chi è la ragazza sugli spalti? È Veronica la sua ragazza,chissà da quanto tempo" dissi indicandola.
A quel punto Christian prese per il colletto Berna e alzò in alto.
"E' vero ciò che ha detto?" disse urlando e guardandolo negli occhi.
Federico annuii.
Neanche il tempo di annuire, che Christian lo poggiò in terra e iniziò a tirargli pugni, calci, sputi, mentre gli altri ragazzi cercavano di fermarlo dalla sua ira.
Era veramente incazzato, lo si vedeva dalla sua vena ingrossata, che nel giro di poco sarebbe esplosa, gli occhi erano neri dalla rabbia; le sue mani stavano continuando a colpire il corpo di Bernardeschi, ormai incapace di reagire.
Il mister si avvicinò e guardò la mia mano con la quale avevo tirato il pugno a Bernardeschi, che aveva iniziato a farmi male.
"Io l'ho sempre detto che queste cose non portano mai a nulla di buono.Questa mano è rotta."
Appenai ragazzi riuscirono a dividerli, sia io che Bernardeschi fummo portati in sala medicazione.
"Ti prego, scusami" riuscì solo a dire.
"Delle tue scuse mi ci pulisco il culo; sapevi benissimo che al primo passo falso, Christian non sarebbe rimasto lì a non fare un cazzo. Non ti scusare perché tanto non credo più a nulla di ciò che mi dici, mi hai preso in giro per tutto questo tempo, non curandoti che io mi stavo innamorando di te, te ne sei sbattuto il cazzo proprio di tutto, dei miei sentimenti, di ciò che hai preso da me giorno dopo giorno, non curandoti delle conseguenze. Questo era solo l'inizio,ora ti rovino Bernardeschi. Per me sei morto!" dissi prima di uscire dalla sala e dirigendomi verso il parcheggio, dove mi accesi una sigaretta.
Christian mi si avvicinò. "Ti ho sempre raccomandato di stare alla lontana da lui perché non era il ragazzo per te; ma tanto sei una testa dura e non lo capirai mai. Ecco cosa non doveva succedere" disse urlandomi contro.
"Non puoi sempre scegliere con chi devo uscire o meno" risposi urlando.
Salii in macchina e iniziai a piangere, l'accesi e mi avviai verso l'ospedale. Mai guidare mentre le lacrime ti impediscono di vedere la strada e le macchine.
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Rose nere
Fanfiction"Tu pensi di sapere tutto? Ma tu no non sai niente di me" "Tu sei fuori di te perché ti ho detto cose vere" "Tu sei fuori di te io ti ho portato rose nere" "Prova a farmi innamorare senza trucchi, rendimi felice quando spengono queste luci"