Chapter 15

1.5K 81 13
                                    

Rimasi a bocca aperto appena il Chiesa pronunciò quella frase, tanto che tutto lo spogliatoio me lo levò di dosso e chiese spiegazioni. 

"Federica,ieri ha fatto un'incidente, ed è in coma e non si sveglierà, e questo è tutta colpa tua." disse indicandomi.


I ragazzi si misero d'accordo per andare nel pomeriggio a fare una visita a Federica e Christian.

Mi sentivo una merda, avevo mandato Federica in coma, e tutto perché non sono in grado di amare. Faccio solo del male alle persone di cui mi importa qualcosa. Non potevo presentarmi all'ospedale, le ferite del giorno prima erano ancora aperte, e il mio corpo non avrebbe sopportato altri colpi da parte di Christian. Ma le ferite sul corpo non facevano male come quella sul cuore, quello si che faceva male.

"Berna,tu verrai oggi?" chiese Kevin riportandomi alla realtà.

"Non dovrei venire, perché penso che Christian continui a darmele, semmai salutatelo da parte mia." dissi alzandomi e sbattendo la porta.

Tirai un pugno al muro e mi sentii prendere per le spalle, mi girai ed era il mister.

"Tutto bene, Fede?"

"Diciamo.È tutta colpa mia, è colpa mia se lei è in quello stato, è colpa mia se non si risveglierà, è colpa mia se Christian l'avrà per tutta la vita con me, è colpa mia che non riesco mai a fare nulla di giusto, è colpa mia se faccio male alle persone che sono importanti per me, è colpa mia perché non sono in grado di amare qualcun altro che non sia io, è colpa mia se uso le persone per i miei sporchi giochi; ma mister le giuro che lei non era un gioco per me,non volevo prenderla in giro, non volevo farla soffrire; questi quattro mesi sono stati i più belli della mia vita, non mi sono mai trovato così neanche con Veronica, lei non mi faceva stare bene come Federica; con Federica potevo parlare di tutto e essere me stesso."

"Dovresti proprio dire questo a Christian" disse Borja.

"Christian è duro, non accetterà mai le mie scuse..."

"Non le accetterà, ma il tempo sistemerà le cose, magari non subito, non oggi, ma almeno tu hai detto tutto quello che provi per sua sorella;non lo accetterà ma imparerà ad accettarlo" disse il mister.

Andammo ad allenarci e dopo aver finito, i ragazzi andarono all'ospedale,mentre io rimasi in palestra ad tirare pugni al sacco.

Dovevo scaricare tutta la rabbia e l'ansia di quel momento e chiamai un fioraio per mandare dei fiori in ospedale per Federica.

Continuai ad allenarmi, finché una voce non mi fece girare.

"Berna..."

"Federica,mi chiama così..."

"Lei vorrebbe che tu fossi lì, nonostante ti odi"

"No,lei vorrebbe che morissi, non mi vuole lì, e non le do torto"

"Berna,la ami?"

"Cosa vuol dire amare?"

"Berna,quando la vuoi al tuo fianco, quando ti senti invincibile al suo fianco, e quando lei non c'è ti senti debole e impotente, quando dopo una giornata passata ad allenarti, lei è l'unica cosa bella di tutta la giornata"

Annuivo ad ogni parola.

"Allora la ami"

"Si,penso proprio di si"

"Vaia parlare con Christian"

"No,non mi vuole vedere, è colpa mia se è in quello stato"

"Fede,quando si risveglierà vorrà vedere te"

"Ne dubito"

"Mi prometti che almeno andrai da lei"

"Mmm...Grazie Joshua"

Andai via da Campini e mi diressi da lei.

Arrivai e mi diressi nella sua camera, e bussai alla porta.

Mi aprì Christian.

"So che non vuoi vedermi, ma sono venuto a vederla"

"Non hai fatto abbastanza casini?!"

Richiuse la porta e mi sedetti nelle sedie fuori dalle camere, non avevo intenzione di andarmene da li. Così rimasi tutta la notte fuori dalla stanza, fino a quando il dottore non entrò le visite e Christian dovette uscire.

"Sei rimasto tutta la notte?" mi chiese sedendosi.

Annuii.

"L'hai presa in giro?"


Scossi la testa. 

Rose nereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora