6. Madison

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Mi sveglia il rumore di qualcuno che bussa alla mia porta. Guardo l'ora: sono già le 19:20. Non mi sono neanche accorta di essermi addormentata. Sento degli altri colpi alla porta e una voce che mi chiama. Sarà qualcuno che mi vuole far scendere per mangiare, ma non ho fame, e non ho un minimo di voglia di parlare e conoscere quella gente.
«Vai via.» urlo.
«Mad? Madison. È pronta la cena, vieni a mangiare?» non riesco a riconoscere la voce, anche se sono sicura che sia quella di un ragazzo.
«No.» rispondo, secca.
«Come no? Non hai fame? Ci sono gli spaghetti! Non li hai mai mangiato gli spaghetti di Melissa tu, sono una delizia. Dai scendi con me.» credo che sia Jason.
Passano alcuni secondi, poi sento dei passi allontanarsi e poi scendere le scale. Ributto la faccia sul cuscino, ma non passano due minuti che sento di nuovo dei passi salire le scale e poi avvicinarsi alla mia porta.
«Madison? Stai bene? Sono Melissa. Non ti va proprio di mangiare?» aspetta un po' e vedendo che non rispondo riprende a parlare.
«Senti, se vuoi ti porto il piatto qui. Basta che mi apri la porta. Non voglio che tu resti senza mangiare.» aspetta di nuovo, ma io non rispondo. Se lo faccio, proverà a convincermi a scendere, e io dovrò cedere per esasperazione. Sento che parla con qualcuno, ma troppo a bassa voce affinché io possa sentire. Si allontanano di nuovo, ma ritornano dopo poco.
«Ti lascio qui davanti il piatto con gli spaghetti e l'acqua. Se hai ancora fame basta che tu rimetta il piatto vuoto fuori dalla porta e te lo riempio di nuovo, ok? Non c'è bisogno che tu scenda per questa sera, tranquilla. Adesso scendo sotto, tu mangia quello che vuoi. » questa volta c'è solo Melissa. È carino da parte sua fare questo per me, ma non ho davvero fame e voglio solo piangere e riaddormentarmi subito. Così aspetto che se ne vada e torno a dove ero rimasta. Mi riaddormento quasi subito, con un gran mal di testa però. Piangere a lungo fa questo effetto. Che merda, non posso neanche piangere senza che mi venga l'emicrania.
***
Mi sveglio verso le 11:30. È martedì oggi. Sto un po' nel letto a decidere se scendere a fare colazione o no. Poi mi rendo conto di non avere fame. Perché non ho fame? La colazione era il pasto che amavo di più. Volevo sempre svegliarmi presto come i miei genitori per farla insieme e loro, oppure andavo a farla al bar con i miei amici. I miei amici. Non so che fine abbiano fatto, se sanno quello che mi è successo. Penso, penso e penso. E mi viene da piangere, di nuovo.
Guardo la "mia camera". Ha le pareti dipinte di un rosa troppo chiaro, c'è un armadio bianco dalla parete opposta al mio letto. Quest'ultimo ha una semplice coperta bianca. Questa stanza è troppo chiara. Me ne rendo conto solo ora. Le mie valigie sono dove le ho lasciate ieri, non le ho ancora aperte. Mi butto giù dal letto e mi avvicino a loro. Le apro sedendomi per terra, prendo dei leggins neri e una maglia a caso, mi cambio e mi ributto nel letto. Quando sto per riaddormentarmi sento di nuovo bussare. Ma questa volta decido di aprire, e mi ritrovo davanti Jason.
«Buon giorno» mi dice, sorridendomi. Poi si china e prende dal pavimento un vassoio con due piatti. Ci sono due milanesi e dei fagiolini, del pane e due bicchieri con l'acqua.
«Posso mangiare con te?» mi chiede, mostrandomi il vassoio. Non so cosa rispondergli, ma vedendo le milanesi mi viene un certo appetito, così annuisco e lo faccio entrare.
Ci sediamo sul letto e lui mi passa il piatto.
«Allora, ti piace la tua stanza?» lo guardo male e lui ride.
«Be si, hai ragione. Fa un po' schifo. Quando avrai voglia puoi ripitturarla, cambiare la coperta. Se vuoi andiamo insieme a comprare un po' di roba. L'ho fatto anche io quando sono arrivato qua sai. Adesso non è niente male la mia camera.» fa una pausa, vedo che mi osserva. Magari si aspetta che ricominci a piangere da un momento all'altro.
«Io sono qui da un po', da otto anni per la precisione. Ormai questo posto è casa mia.» non ho ancora assaggiato il cibo, a guardarlo non so se ho più voglia di mangiarlo o di vomitare.
«Ascolta, so che sei arrabbiata col mondo e vorresti solo piangere e dormire tutto il giorno, che non ti va di mangiare, di uscire, di parlare con me o con gli altri. Ma ti prego, non farlo. Non smettere di mangiare, non farti stare più male di quanto tu non stia già. Io ci sono passato, ma non avevo nessun altro oltre a Melissa. Lo so che non ci conosciamo ancora, ma tu puoi fidarti di me, come di Melissa e degli altri.» ha descritto perfettamente come mi sento, ma non mi fido più di nessuno ormai.
«Gli altri chi? Intendi quella che appena mi ha vista è scappata via?» non capisco perché l'abbia fatto. E non so se sia stata colpa mia.
«Non so perché l'abbia fatto... ma non credo proprio sia stata colpa tua. Non le hai fatto niente. Vedrai che verrà a parlarti prima o poi. C'è anche un altro ragazzo, lui è qui da due anni più o meno. Lui... non parla molto. Sta sempre in camera. Viene a mangiare, ma ci sono giorni in cui non esce neanche per andare in bagno. Ma lui non parlava molto anche prima che...ecco, che venisse a stare qui.» fa un sospiro, poi mette in bocca un pezzo di milanese e mi guarda.
«È buona sai? Assaggiala.» mi dice, indicando il mio piatto.
Lo guardo un po', poi decido di assaggiarla. È buona davvero. La finisco e mangio anche i fagiolini. Adesso mi sento meglio. Guardo Jason, lui ha continuato a parlare di come potrei abbellire la mia camera, e mi ha raccontato che una volta ha sbagliato stanza, ed è entrato in quella di Alissa, che si stava cambiando proprio in quel momento. Rido quando me lo racconta, e mi rendo conto che è passato un bel po' da quando ho riso l'ultima volta. Lo guardo.
«Grazie» gli dico.
«Di niente piccolina.» mi risponde lui, mettendomi un braccio sulle spalle.
«Non mi chiamare piccolina.» gli dico, secca. Lui ride.
«Come vuole lei signora.»
Credo di stare iniziando a fidarmi di lui.

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Ciao a tutti! Vi è piaciuto il capitolo?

Madison sta iniziando a fidarsi di nuovo delle persone, in particolare di una. Jason è ispirato a Chris Wood, quello nella foto in alto.

Presto Madison conoscerà anche tutti gli altri e magari anche qualcuno a scuola...

Nell'altro spazio autrice avevo scritto che da questo capitolo iniziavo a mettere delle canzoni, ma credo che lo farò quando ci saranno delle scene più emotive.

Fateci sapere se volete vedere i personaggi (a chi sono ispirati).

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Seguiteci e mettete stelline, commentate per farci sapere cosa ne pensate.

Al prossimo capitolo❤️

-Elena🌹

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