23. Alissa

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Rispondete alla domanda nello spazio autrice, per favore❤️
Buona lettura!

Io e Thomas passiamo una buona mezz'ora a ballare musica lenta avvinghiati, mentre quando c'è musica più movimentata ci esibiamo in performance di ballo assurde, e mi trovo in difficoltà quando noto che è un ballerino migliore di me, che faccio la cheerleader dalle medie.

Nonostante la bella atmosfera tra me e il mio ragazzo- mi emoziono a pensarlo- sono preoccupata per Madison ed Ethan. Quel ragazzo è uno stronzo. Madison non mi ha raccontato molto, so solo che era il suo fidanzato prima che succedesse il casino, e che dopo non si è più fatto sentire.
Sono sicura che a Madison piaccia Ryan, forse lo ama addirittura, ma non so come reagirà quest'ultimo alla vista di Ethan. Al posto di Maddy, sarei andata via dalla festa trascinando Ryan con me.

«Cosa c'è piccola Alissa?» chiede Thomas con le braccia ancora avvinghiate ai miei fianchi.

«Niente, piccolo Thomas.» rispondo.

«Come mi hai chiamato?!»

«Piccolo. Thomas.»

«Sembra il nome di un cartone per bambini! Inoltre, ho otto mesi più di te.» si atteggia alzando il mento e guardandomi di sbieco.

«Ma falla finita!» gli do una gomitata scherzosa e lui sorride. Amo i suoi sorrisi. Sono sempre così sinceri, così limpidi. Lui è così limpido. Lo sarò anche io?
Perché mi faccio tutte queste domande, siamo fidanzati da quanto, due ore?

«Liiiiissss!» strilla una voce dietro di me.

«Oh cazzo, eccola qui.» borbotto a Thomas, che non capendo aggrotta la fronte.

Kim arriva camminando sui suoi trampoli come se fosse scalza, nonostante si veda che ha bevuto un po' troppo, muovendo la testa da un lato all'altro per far muovere i suoi boccoli rossi fuoco.

«Kim, che piacere.» la mia voce esce stridula.

«Che ci fai con questo sfigato? Oh, lo stai prendendo in giro! Posso unirmi, come ai vecchi tempi?» indica Thomas e poi si risponde da sola. Mi dà fastidio sia il fatto che chiami il mio ragazzo sfigato, sia che dica "vecchi tempi" quando era un mese fa. È irritante la sua presenza, e non vedo come potevo essere sua amica. Non avrei mai pensato di cambiare, fino a un mesetto fa, ma invece l'ho fatto e anche più in fretta di quanto credessi.

«In realtà» afferro la mano di Thomas, che intanto si è rabbuiato per essere stato nominato ancora sfigato «è il mio ragazzo»annuncio fiera, sorridendo a Thomas.

«Oh, ho capito: ti fai fare i compiti da lui! Me lo puoi prestare?» lancia uno sguardo languido a Thomas «anche a me serve un "ragazzo"» mima le virgolette.

«Senti, vado a sbolognarla da qualcuno che la sopporti. Aspettami qui, ci vorrà un secondo.» riferisco a Thomas, poi prendo Kim e, spingendola dalla schiena, la porto verso i divanetti dove è seduta la gente.

«Liss, io voglio stare con te!» dice non appena la butto poco delicatamente sul divano.

«Ma certo, ora fai amicizia con questo ragazzo dall'aria poco raccomandabile, ci vediamo dopo.» la lascio lì. Un po' mi dispiace di averla lasciata ubriaca vicino a degli sconosciuti con intenzioni poco caste, ma in fondo se l'è sempre cavata. Ogni festa che ho fatto, lei la finiva la mattina dopo con il post-sbronza a casa di qualcuno di cui non si ricordava niente, quindi penso che andrà così anche stanotte.

«Lissa, questa festa è favolosa» mi ferma qualcuno mentre torno da Thomas. Annuisco dicendo un "grazie" e cerco di farmi largo tra la folla. Quando arrivo al punto in cui ho lasciato Thomas, non lo trovo più. E se si fosse offeso per quello che ha detto Kim? E se pensasse che ciò che lei ha insinuato sia la verità?
Mentre penso non mi accorgo di essere andata fuori sulla veranda, e mi viene un'idea.

«Tutti in piscina!» urlo. In pochi secondi gente ubriaca si spoglia correndo e si tuffa in acqua, alcuni ancora con le scarpe. Un tizio vestito da banana sembra pensare sul da farsi, ma al posto di svestirsi, entra con il travestimento ingombrante addosso.

Io, al posto di tuffarmi, entro in casa in cerca del mio ragazzo.

«Alissa, che faccio?» chiede una voce.

«Justin, va' pure a farti un bagno. La gente sarà intrattenuta per un po'» gli rivolgo un sorriso, a cui lui risponde mostrandomi la sua dentatura bianchissima ed esce di casa spogliandosi.

Salgo le scale e mi dirigo in bagno, per vedere se Thomas si trova lì, ma non appena apro la porta, trovo solo un bicchiere di plastica sulla mensola dello specchio e puzza di vomito.
Apro le porte di tutte le camere, fino a quando arrivo ad una porta che rivela una rampa di scale. Le percorro e, quando arrivo, mi ritrovo sul tetto. Appena noto una sagoma nera seduta, penso di aver trovato il mio ragazzo, ma più mi avvicino più la sicurezza scompare.

«Chi c'è?» una voce familiare mi fa fermare sul posto e mi immobilizzo.

«Lissa, sei tu?» avanzo di qualche passo e, quando la luce dei lampioni del giardino schiariscono l'immagine del ragazzo di fronte a me, sono sollevata di scoprire che si tratti di Jason.

«Jason, meno male!» corro da lui e lo abbraccio.

«Ehi, scimmietta, cosa è successo?» mi chiede accarezzandomi i capelli.

«Kim.»

«Cosa ha fatto quella troia?» si accende una sigaretta e la porta tra le labbra.

«Ha fatto andare via Thomas.» osservo il fumo uscire dalle sue labbra e liberarsi nell'aria. Non ho mai provato a fumare, non sono mai stata tentata, ma ora vedere la nube grigiastra uscire dalle labbra di Jason, rende tutto più poetico. Inoltre Jason è un bel ragazzo e se non fosse praticamente mio fratello, ci farei un pensiero, e la poeticità del fumo lo rende più affascinante.

Si sdraia per terra, porta un braccio dietro la nuca e mi invita a fare lo stesso.

«Vedrai che si sistemerà, Lissa.» e mentre dice questo mi abbraccia e mi stringe a sé. Mi ricorda qualche anno fa, quando di notte mi svegliavo urlando e lui veniva nel mio letto a rassicurarmi e a stringermi, dicendo che tutto si sistema prima o poi.

THOMAS' POV
Ho cercato Alissa dappertutto, ma non riesco a trovarla. In piscina non c'è e neanche in bagno. O in camera. Ho paura che sia con qualcun altro, dato quello che ha detto Kim. Conoscendo i trascorsi della mia ragazza, potrebbe essere vero che mi usa solo per i compiti.

Solo quando arrivo ad una porta aperta con una rampa di scale, capisco dove sia andata. Salgo le scale saltando qualche gradino e, quando apro la porta, vorrei che non lo avessi mai fatto.

ALISSA'S POV
Sono ancora per terra, abbracciata a Jason, quando sento la porta che dà sul terrazzo sbattere.
Subito mi alzo di scatto, preoccupata che qualcuno abbia visto me e Jason sdraiati. Lui invece rimette il braccio sotto la nuca e finisce la sua sigaretta.

Mi dirigo verso la porta, sistemandomi il vestito, e scendo le scale di corsa;
sono ancora tutti in piscina e di Thomas non c'è neanche l'ombra. Vado velocemente verso la porta di casa e, quando la apro, mi travolge solo il freddo della notte.

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Ecco che le cose si fanno un po' complicate!

Cosa succederà ai #thomissa?

Seguite la storia per saperlo!

Grazie a tutti voi lettori e lettrici, che ci date un motivo per scrivere❤️.

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(@/_inexistentworld_) e lasciate commenti e stelline al capitolo❤️.

Avevo pensato di fare delle domande alla fine di ogni capitolo, così commentate e ci conosciamo un po'.

-#quotd : che classe frequentate?
-risposta/: 2^liceo scientifico

Al prossimo capitolo❤️📖
-Benedetta🌌🍂

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