32. Madison

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Thomas' Pov
Alle 8 del mattino sono davanti alla palestra. Mi sono svegliato presto apposta per venire a fare un po' di sport, anche se Alissa mi dice sempre che sono perfetto così come sono. Sono così felice che tra noi sia tornato tutto a posto, lei è tutto il mio mondo. Lo faccio anche un po' per la mia ragazza questo, il fare sport per diventare un po' più "fisicato", come dice lei.

Uscito dagli spogliatoi vado dritto nella sala dove ci sono vari attrezzi per varie parti del corpo.

Con mia sorpresa vedo che non è vuota come pensavo, essendo così presto. Ryan Moore sta tirando pugni contro il sacco da box come se sopra ci fosse la faccia di Hitler. È da tanto che non lo vedo, una volta eravamo tanto amici ma poi ci siamo persi di vista.

Mi avvicino per usare un attrezzo che si trova lì vicino e lui appena mi vede si ferma per salutarmi. È molto sudato, deve essere da tanto che si allena.

Appena smettiamo di parlare ognuno torna a fare esercizio, io con l'attrezzo con i pesi e lui col suo sacco. Inizia a prenderlo a pugni con la rabbia e la frustrazione che ho notato in lui quando sono arrivato, finché con un urlo di sforzo tira l'ultimo pugno e si accascia per terra, tossendo.

«Hey amico, tutto ok?» gli chiedo, smettendo di allenarmi per controllare che stia bene.

Lui alza lo sguardo, passandosi una mano nei capelli, e poi mi risponde facendo cenno di sì con la testa.

«Sto bene, sono solo un po'...» aggiunge, girandosi e mettendosi a sedere.

«Si vede.» finisco la frase prima ancora che lo faccia lui, perché so cosa vuole dire. Si vede che c'è qualcosa che non va.

«Problemi con tuo padre?» gli chiedo. So che i suoi genitori hanno divorziato quando lui aveva circa 11 anni, e che la madre si è risposata e adesso vive in un altro paese.

«No...no. Con Madison.» dice, togliendosi i guantoni e asciugandosi la faccia con un asciugamano.
Problemi con Madison...Alissa mi ha detto che anche lei vive nella casa famiglia con Jason e un altro ragazzo di nome Dave, ma non so se lui lo sappia.

«Oh, capito. Come mai?» non vorrei sembrare invadente, ma devo capire se lui lo sa.

«Lei...non mi dice le cose, mi mente, credo. Non lo so ma io non so niente di lei. Insomma la conosco, so che non usa mai la borsa perché non la sopporta, che mette tre bustine di zucchero nel caffè perché dice che è troppo amaro, che quando è nervosa si mangiucchia l'interno delle guance e che i suoi capelli profumano di pesca. Ma non so la sua storia, ecco. Insomma, non so neanche dove abita! Non è normale che non sappia ancora dove abita.» non mi aspettavo che mi raccontasse tutto così, considerato che non ci parliamo da un bel po di tempo. Ma adesso so che lui non sa.

«Oh...» dico solo. Non so cosa dire, vorrei raccontargli quello che so ma così saprebbe anche di Alissa, e non voglio dire in giro i suoi fatti personali.

Lui mi guarda, come se aspettasse che io dica qualcosa.

«Parla con lei. Fidati.» cerco di essere il più vago possibile anche se voglio aiutarlo. Poi riprendo a fare i miei pesi, sentendo i suoi occhi ancora su di me.

«Tu sai qualcosa?» è più una affermazione che una domanda.

«Cosa?» chiedo, posando di nuovo i pesi e rivolgendo di nuovo la mia attenzione a Ryan, che nel frattempo si è avvicinato a me.

«No...no. Cioè, ecco...no. Ti ho solo consigliato di parlare con lei.»

«No, tu hai detto "Parla con lei. Fidati.". Non è una cosa che qualcuno dice se non sa niente» insiste, avvicinandosi sempre di più.

«Ascolta Ryan. Devi parlare con lei, io non posso dirti cos' ha. E poi non-non so niente.» mi alzo e adesso tra di noi c'è solo l'attrezzo per i pesi.

«Ecco, vedi? Tu lo sai. Sai perché è così strana. Devi dirmelo, Thomas. Ti prego, non so cosa le succede e sto impazzendo all'idea che sia qualcosa di brutto. Devi dirmi quello che sai.» dicendo questo mi afferra il collo della maglietta strattonandola.

«Ryan devi parlare con lei, parla con lei!» cerco di liberarmi ma la sua presa è molto forte.

«E lasciami!»

«No! No devi dirmelo! Ti prego Thomas!» mi urla. Ho seriamente paura che da un momento all' altro mi possa arrivare un pugno.

«Ok ok! Però lasciami. Te lo dico ma lasciami.» devo dirglielo per forza, altrimenti può finire solo in due modi: uno dei miei occhi neri o un suo esaurimento nervoso.

Appena mi lascia mi ricompongo e faccio un passo indietro, formando tra di noi una distanza normale.

«Sta in una casa famiglia.» dico, senza altre parole inutili. Glielo dico e basta. Lui mi guarda un po', come se prima non ne avesse avuto idea. Poi prende le sue cose e lascia la sala, senza dire una parola.

Madison's Pov

Dovrei decidere il giorno in cui andare in prigione. E se andarci con qualcuno. Non so se riuscirei ad andarci da sola, ma potrei chiedere a Jason. Non voglio andarci con Alissa, lei ha già abbastanza pensieri legati alla prigione.
Il suono del mio cellulare che squilla mi distoglie dai miei pensieri.

«Si?» è Justin, il che mi stupisce. Non ci sentiamo mai al telefono.

«Tesoro ciao, come stai?»
È impressionante la velocità con cui tutto quello che succede a scuola raggiunga le orecchie di tutti in così poco tempo. Comunque faccio finta di niente, come se non sapessi il motivo della sua domanda.

«Io sto bene, come mai me lo chiedi?»

«Ecco, ho saputo che hai dato un po' di matto in palestra prima della partita..»

«Justin, non ho dato di matto. Ho solo litigato con Alissa, semplice. E poi avevo un po' di influenza intestinale. Tutti qui.» gli spiego, cercando di sembrare più tranquilla possibile. Non mi va che gli altri, anche se Justin è mio amico, sappiano quanto fa schifo la mia vita. E non voglio neanche sembrare un'esaurita, ma sono quasi certa di esserlo.

«Capisco Maddy, mi dispiace. Ora stai meglio? Ti va di uscire un po' con mee? Dai andiamo al sushi, o a fare shopping! Uuuhh si devo assolutamente andare a comprarmi quel bellissimo pellicciotto che ho visto.» scoppio a ridere sentendo tutto quell'entusiasmo di un uomo per fare shopping. Justin è il ragazzo più gay che abbia mai conosciuto, e lo adoro. La mia risposta non è immediata, non ho così tanta voglia di uscire dopo tutto lo stress di ieri. Ma magari mi farà bene distrarmi per un po'.

«Mmhhh, ok dai. Usciamo.» dico e sento un urletto di gioia provenire dalla bocca di Justin.

Ci mettiamo d'accordo sul posto dove incontrarci, lo dico a Melissa e prima di uscire di casa decido di spegnere il telefono e di lasciarlo a casa. Non voglio pensare a niente per tutta la domenica, così forse riuscirò a passare una bella giornata.

«Rientra massimo per le 9 Madison.» sento urlare Melissa dalla cucina.

«Si, ciao Mel.» le urlo in risposta, mentre chiudo la porta di casa.

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Ciao a tutti belli e brutti.

Ryan ha scoperto tutto, chissà come l'ha presa.
Vi piace la nostra storia? Vi annoia? Vi fa schifo? Vi appassiona? Fatecelo sapere con critiche costruttive in modo da darci la possibilità di migliorare. Potete scriverci qua su wattpad o sulla pagina su Instagram di "Two is better than one", ovvero _inexistentworld_.

Grazie a tutti quelli che lo faranno e a quelli che leggono la nostra storia.

Al prossimo capitolo!

-Elena🎞

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 23, 2018 ⏰

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