11. Alissa

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«Sveglia maggiorenneeee!» urla una voce maschile.

Apro un occhio e vedo la figura di Jason davanti al mio letto, circondato anche da tutti gli altri.

«Buongiorno» dico con voce roca, aprendo a fatica anche l'altro occhio.

«Auguri Lissa.» dice Mel avvicinandomi una piccola torta con una candelora sopra. Ci soffio sopra.

«Hai espresso un desiderio?» chiede Madison.

«No, mi sono scordata» rispondo.

«Allora riaccendiamola e rifacciamo» dice emozionata Mel.

«No, va bene così, non saprei cosa desiderare» dico ridacchiando per la sua agitazione.

Dave in tutto questo non ha ancora detto una parola: è stato tutto il tempo a guardare il telefono.

«Allora, andiamo a mangiare questa torta?» chiedo a tutti scostando le coperte dal mio corpo e alzandomi a sedere. Tutti annuiscono così scendiamo in cucina.

«Come ci si sente a essere maggiorenni?» chiede Madison.

«So che pensi che ti sentirai speciale... ma non è così. Mi sento come tutti gli altri giorni, solo di un anno più vecchia» le dico ridacchiando, mandando in frantumi tutte le sue aspettative.

«Allora...la festa?» chiede Jason.

«Oh, avevo pensato di non farla. Sì, insomma...festeggerò alla festa di Halloween.» rispondo.

«Festa di Halloween?» chiede Madison.

«Sì, ci devi assolutamente venire. La do ogni anno in una casa gigantesca con la piscina, ci viene tutta la scuola. È in maschera.» la informo.

«Ragazzi state facendo tardi per scuola!» ci avvisa Mel.

Prendiamo le nostre cose e andiamo verso la Lissa-mobile, accendiamo la radio e partiamo.

Arrivati a scuola ci dividiamo come tutti gli altri giorni: Dave ci lascia senza salutarci, Jason va dai suoi amici. A metà strada Jason torna indietro, viene da me e mi dice «Auguri scimmietta» scompigliandomi i capelli e lasciandomi un bacio in fronte. È sempre molto protettivo e dolce con me, lo considero un fratello maggiore e lui considera me sua sorella.

«Entriamo Madison, oggi ti accompagno in classe» le dico prima che suoni la campanella.

«Ma non fai la tua entrata?» chiede.

«No, oggi no. Andiamo»

Proprio quando suona la campanella arriviamo davanti alla classe che deve frequentare ora, quindi ci salutiamo.

«Auguri scimmietta» imita la voce di Jason scompigliandomi i capelli e baciandomi la fronte. Ridacchio e la abbraccio. Mi sto affezionando a questa ragazza.

* * *

Questa giornata l'ho passata interamente con i miei amici, senza pause al bagno con qualcuno, ho rifiutato chiunque mi mandasse occhiate significative.

Ora sono nella casa-famiglia, sto salendo le scale per andare in camera mia e poi andare a lavoro. Apro la porta di camera mia e sul letto trovo Mel seduta.

«Siediti Lissa» mi invita toccando il lato del letto vicino a lei.

«Per il tuo diciottesimo compleanno» mi dice allungandomi una busta. Poi si alza senza dire niente, lasciandomi sola con quella busta.

La guardo: è un po' ingiallita. È chiusa con della cera rosa, e poi ha quel profumo. Lo riconoscerei ovunque.

La apro senza fare caso a romperla o rovinarla, voglio scoprire cosa c'è dentro.
C'è una lettera. Non la leggerò qui, non è il luogo adatto.

Vado in macchina, senza dire niente a nessuno, la accendo e guido. Un quarto d'ora dopo mi trovo nel luogo. Quel luogo in cui non ho mai messo piede.

Cammino verso la lapide e la vedo.
"Eleonor Thompson, madre e moglie adorata"
La foto era la sua preferita. Ha un sorriso smagliante.
Apro di nuovo la busta e tiro fuori il foglio. Sono pronta.

"Cara Ali, quando leggerai questa lettera sarai maggiorenne e forse potrai capire. Tra qualche minuto prenderò quella pistola, me la punterò alla testa e ti penserò mentre premerò il grilletto. Giuro che sarai il mio ultimo pensiero.
Se è vero che dopo la morte c'è qualcosa, allora io sono lì vicino a te adesso. Spero con tutto il cuore che anche tu sia vicino a me, non fisicamente, ma vicino al luogo in cui giaccio.
Vedi Alissa, ora è il momento in cui scoprirai la verità. Scoprirai chi è il tuo vero padre.
Mi sono innamorata di lui il primo giorno che l'ho visto. Avevo la tua età e lui era un anno più grande. Portava sempre un giacchetto di pelle nero, era il ragazzo più bello della scuola. Aveva un alone di mistero che trasportava con sé che mi attirava. Ci siamo messi assieme il giorno del ballo d'inverno. Dopo avermi invitata, abbiamo ballato tutta la notte e, quando siamo usciti, mi ha baciata. Lì ho capito che lo amavo e che era l'uomo della mia vita, un po' come in una favola. Purtroppo però era la vita vera.
Sapevo che bazzicava in giri strani, ma avevo il salame sopra gli occhi, o forse era l'amore a rendermi cieca. L'ho sposato. Era quello che volevo fare. Qualche anno dopo sei arrivata tu, lui ha scelto il tuo nome, eravamo felici.
Aveva detto che aveva finito con i giri strani, ma un giorno arrivò fatto e ubriaco. Non era il padre che avrei voluto per mia figlia. Ho provato a riaggiustare le cose, a farle funzionare, ma non è finita bene. Tornava tutti i giorni ubriaco, avevo paura ti potesse fare del male. Ci siamo separati e ti ho dato il mio cognome. Non volevo che tu portassi il suo, non volevo che ti sporcassi con il suo cognome. Alla fine ti sei sporcata lo stesso, a causa di Alfred, ed è tutta colpa mia.
Scusami se non sarò più lì con te, spero che un giorno, magari quando sarai madre, capirai cosa mi ha portato a fare questo. Scusa, ma non potevo reggere.
Se vuoi cercare il tuo papà, anche se ti consiglio di non farlo, si chiama Peter.
Peter Cooper.
Alissa Thompson Cooper, ti vorrò bene per sempre.
La tua mamma"

Ripiego il foglio e lo inserisco nella busta. Sto piangendo. Non avrei mai pensato che mia madre mi avesse lasciato una lettera per i miei diciotto anni, soprattutto in cui mi rivelava l'identità di mio padre, dell'uomo che ha contribuito alla mia creazione.

Chissà se gli assomiglio. Chissà se mi pensa qualche volta. Chissà se ora ha smesso con i giri strani. Chissà se mi ha mai cercata, o se ha cercato la mamma.
Se mi pongo queste domande non arriverò mai da nessuna parte.

Peter Cooper, sto venendo a cercarti.

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HEYLAAAAA! Questo capitolo è stato duro da scrivere, devo ammetterlo. Ho voluto concentrare tutto il tempo sulla permanenza di Alissa al cimitero mentre leggeva la lettera, quindi ho evitato di renderlo noioso mettendo anche ogni lezione che frequentava a scuola.

Allooooora. Alissa ha scoperto chi è il suo papà. Chissà se sarà meglio di Alfred.

Tra l'altro come immagine ho creato la tomba, ho anche aggiunto la foto di quella che dovrebbe essere la madre di Alissa, ma se non riuscite a vederla è Jennifer Aniston.

Spero vi sia piaciuto il capitolo, se sì lasciate stelline e commentate!⭐️

Al prossimo capitolo.📖❤️
-Benedetta🌹💎

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