7. Alissa

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«Sveglia, Lissa, c'è una novità» urla Melissa entrando scattante nella mia stanza e aprendo tutte le tende per far entrare la luce.
Io in risposta afferro un cuscino e glielo lancio addosso, prendendola sullo stomaco.

«Beh, volevo dirti che Madison è scesa a fare colazione, ma visto che sei così violenta...» annuncia.

«Madison cosa?!» chiedo incredula. Non può essere vero, non quella Madison che non ha mai mangiato con noi da due giorni.

«Sì, è di sotto, a tavola con Dave» annuncia contenta.

«Oh, poverina, proprio con Dave dovevi lasciarla?» mi lamento.

Melissa mi si avvicina «Senti...» incomincia «Madison non ha molta roba da vestire, e...ho pensato che tu in quanto l'unica ragazza qua dentro potessi...ecco fare shopping con lei.» mi sussurra indecisa.

Potrebbe essere la soluzione perfetta per stringere amicizia con Madison e iniziare a tirarla su di morale.

«Grazie, Mel, non ti deluderò » la abbraccio. Lei mi dà un'occhiata sorpresa dalla mia reazione, ma lascia stare.

In dieci minuti mi vesto e poi scendo di sotto. Lei è lì, mentre si serve uova e bacon e io non ci posso credere. Ho fatto delle brutte azioni nella mia vita, e già le sto ripagando svendendo il mio corpo, ma questa sarà l'occasione di riscattarmi. Rimango ancora a fissarla una manciata di secondi, poi prendo Mel da parte.

«Non vado a scuola oggi» la informo.

«E perché mai?» chiede.

«Vado a fare shopping con Madison»

* * *
«Uh! Questa tuta pantalone ti starebbe benissimo!» indico una tuta verde militare con i pantaloncini corti.

«Mi piace» risponde Madison.

«Provala» la incoraggio sorridendo.

Mentre va nei camerini la aspetto seduta su un pouff in pelle.
Siamo andate in un sacco di negozi e abbiamo preso qualcosina, tra poco è ora di pranzo e andremo a mangiare da qualche parte, io propongo il McDonald's.

«Come mi sta?» la voce di Madison mi distrae dai pensieri.

«Ti sta benissimo» ammetto, ed è vero. Quel colore sta benissimo con i suoi capelli castani e inoltre è magra, quindi le sta a pennello.

«Cambiati, io vado alla cassa» le dico.

«Ma i soldi sono qui» dice indicando la sua borsa dentro al camerino.

«Sì, ma sono anche qui» indico la mia borsa facendole l'occhiolino.

Dieci minuti dopo usciamo dal negozio e decidiamo di andare a mangiare al McDonald's come avevo pensato prima.

«Allora, Alissa...» inizia Madison quando stiamo per mangiare i nostri panini.

«Dimmi» la incito.

«Perché? Perché tutto questo? Perché stai cercando di fare amicizia con me?» chiede.

«Beh dovremmo vivere insieme per un po', quindi mi sembrava giusto così» mento.

«Perché ti ho ricordato te stessa? Insomma, ti è successa la stessa cosa che è successa a me?» chiede riferendosi a ciò che le ho detto stamattina quando le ho annunciato che saremmo uscite.

«Non so cosa ti sia successo, non sono tenuta a saperlo, ma il dolore che ho percepito nei tuoi occhi quando mi hai guardata, era lo stesso.» ammetto.

«Sarà facile?» mi chiede fissandomi intensamente gli occhi.

«So che cosa vuoi sentirti dire, ma...no. Andrai avanti, questo sì, ma non sarà facile. I ricordi, la paura, la tristezza e la nostalgia saranno sempre alla porta, pronti ad uscire fuori in qualsiasi momento, ma supererai tutto questo. Riuscirai a riavere la tua vita, un po' cambiata, ma sempre la tua vita.» rispondo sinceramente.

«E tu ce l'hai fatta?» mi chiede.

«No, non ancora. Sono riuscita ad andare avanti, ma sono ancora bloccata nei ricordi. Confido, però, nella credenza che riuscirò a riavere la mia vita e ad essere la vera me davanti a tutti. Ad aprire il mio cuore e la mia mente a qualcuno.»

                             * * *

Dopo questa giornata siamo state insieme fino alle 5, poi dopo cena ci siamo ritrovate insieme nel giardino e lei mi ha raccontato la sua storia. Ho scoperto ciò che le è successo, mentre lei pensava che io sapessi già tutto, e ci sono rimasta abbastanza male.
Non pensavo che qualcuno potesse uccidere una famiglia intera, per motivi sconosciuti a chiunque. Non conosce neanche l'identità di questa persona.

Ora sono davanti all'ufficio di Mel, per la centesima volta in due giorni, per farle il resoconto della giornata con Madison. Busso alla sua porta e la sua voce dolce mi invita ad entrare.

«Oh, Alissa, ti stavo aspettando.» mi informa.

«Sì, volevo raccontarti della nostra giornata.» le dico.

«Dimmi tutto» incrocia le braccia e si sporge in avanti appoggiandosi alla scrivania.

«Abbiamo fatto shopping, le ho comprato una tuta, siamo andate al McDonald's a mangiare...»

«Le hai comprato una tuta?!» chiede incredula.

«Sì, perché?» chiedo.

«I soldi che guadagni sono per te, le avevo messo qualche banconota nel portafoglio.» mi rimprovera.

«L'ho fatto con piacere. Però il punto non è questo. La giornata l'ho passata come la passerebbero sue amiche, o almeno penso, non ne ho tante a scuola. Si è aperta con me, abbiamo parlato, ma quello che mi ha colpito di più è successo poco fa. Eravamo nel giardino a parlare, mi ha detto cosa è successo ai suoi genitori, che è abituata a questo tipo di dolore e poi ad un tratto mi ha abbracciata.» racconto.

«Ti ha cosa?!» chiede sempre più incredula Mel.

«Sai, quel gesto che fai quando ti aggrappi a qualcuno con le braccia e lo stringi. Si chiama abbraccio.» rispondo sarcastica.

«Lissa, è fantastico! Si sta aprendo con te ed è una bella cosa. Non c'è bisogno di dirmi cosa fate e cosa ti dice ogni volta, l'importante è che abbia qualcuno con cui sfogarsi. Perché tu non ti apri, invece? Prova a dire a lei cosa ti è successo, ti sentirai meglio.»

«Perché ora il discorso si è spostato su di me? Sono semplicemente venuta qui per raccontarti dei progressi di Madison, non c'è bisogno che mi dici cosa devo fare. Le persone muoiono ogni giorno, è dura passarci sopra, ma lo si fa. Sono più rari i casi di abuso che quelli di morte, lo sai bene vero? Come faccio a confidarmi con lei adesso? Come farò mai? Vai a fanculo Melissa.» esco dalla stanza sbattendo la porta.

Ok, forse ho esagerato a mandarla all'altro paese, ma mi innervosisce quando inizia a dirmi che mi devo aprire. Deve essere una cosa che sento dentro, devo conoscere bene una persona per confidarmici, non può essere una a caso.

Vado in camera e mi metto velocemente il pigiama, mi preparo per la notte e segno una fine anche a questa giornata. È iniziata molto bene, ed è finita uno schifo. Speriamo bene per il mio compleanno dopodomani.
Domani è il primo giorno di scuola di Madison, cercherò di farla sentire la benvenuta e la aiuterò ad ambientarsi. Se avrà qualcuno al suo fianco, sarà molto più facile per lei, in due è meglio.

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Holaaaaa! Finalmente sono state un po' insieme queste ragazze! Cosa succederà il primo giorno di scuola di Madison?

Ma soprattutto, cosa accadrà il giorno del diciottesimo compleanno di Alissa?

"Non cambiate canale per scoprirlo, dopo la pubblicità" no ok basta.

Grazie mille a tutti voi che avete aggiunto la nostra storia, vi amo già anche se siete pochi.💕

Al prossimo capitolo!📖
-Benedetta🌹💎

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