17. Alissa

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Leggete lo spazio autrice per piacere!❤️

Ieri dopo essere andata a lavoro ho fatto i compiti e ho ripassato gli argomenti di fisica rivisti sabato con Thomas, perché oggi c'è il test.
Sto camminando nei corridoi, è appena finito l'ultimo intervallo e sto per andare nella classe di fisica per l'ultima ora.

«Liss!» urla una voce stridula.

«Hey Kim!» saluto la ragazza che mi si presenta di fronte. Era la mia migliore amica fino a qualche tempo fa, quando è arrivata Madison. Insieme prendevamo in giro le ragazze "sfigate", lei per divertimento, io per non sentirmi sfigata ed essere presa in giro da qualcun altro. Avevo deciso di mettere una maschera di cattiveria, per non farmi deridere dalle persone popolari. Pensavo che se fossi diventata io la stronza, nessuno lo avrebbe fatto con me, e infatti è andata così.

«Come mai non ci sono ancora fogli sulla festa di Halloween? Ho pensato a un costume che mi starebbe benissimo, ma senza la festa come faccio?» chiede ondeggiando i lunghi capelli rossi, quasi arancioni.

«Li appenderò a breve. Ora devo andare in classe, ci vediamo» cerco di liquidarla con un falso sorriso.

«Dobbiamo uscire un giorno!» mi urla mentre io sto già andando verso l'aula. Le rispondo alzando la mano e mostrandole il pollice, per fare il segno dell'okay.

Entro in classe fiera di me stessa, a testa alta, pronta ad affrontare la verifica. Appena la professoressa entra noi alunni dividiamo i banchi, e successivamente lei ci consegna le schede.
Ci sono venti esercizi semplici, di cui quindici a crocette mentre gli altri sono pratici.
Noto con sollievo di riuscire a risolvere tutto e di ottenere i risultati giusti e, quando suona la campanella, mi alzo subito e consegno il foglio.

«Alissa!» urla qualcuno dietro di me, mentre sto andando fuori nel corridoio.

«Oh ciao Thomas.» gli sorrido.

«Come è andato il test?» chiede lui un po' in imbarazzo.

«Molto bene. Sono sicura di tutti gli esercizi, tranne il tredici. Sono ancora indecisa tra due risposte.» rispondo fiera di me.

«Nel tredici era giusta la B, quale hai messo?» dice lui.

«Oddio ho fatto giusto!» urlo di gioia e d'istinto lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia.
«È tutto merito tuo, lo sai?»

«Beh, se è andata così bene non avrai più bisogno delle mie ripetizioni.» arrossisce al mio ringraziamento e si gratta la nuca.

«Oh, tranquillo, ci sono un sacco di argomenti che non capirò e su cui dovrai darmi ripetizioni.» rispondo in fretta. Per un attimo mi è dispiaciuto veramente valutare la possibilità di non passare più un pomeriggio con lui.

«Ehm...ecco...vorrei chiederti...» incomincia Thomas, grattandosi nervosamente la nuca. Ho capito che è un gesto che fa quando è in imbarazzo o nervoso.

«Scimmietta! Vieni a casa a mangiare?» urla la voce di Jason da dietro di me.

«Sì, aspetta solo un secondo» mi giro verso di lui e poi di nuovo verso Thomas «cosa volevi dirmi?» gli chiedo.

«Ma...voi due vivete insieme?!» chiede sconcertato, ancora più rosso di prima.

«È una storia lunga.» rispondo sbrigativa.

«Oh, perché non me lo hai detto quando ti ho chiesto di uscire? Non mi offendevo. Insomma, una bella ragazza come te si fidanza facilmente, inoltre sei anche simpatica e gentile e...» lo interrompo.

Two is better than oneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora