Driiiiin.
La campanella di inizio giornata scolastica mi suona nelle orecchie, nello stesso momento in cui chiudo sbattendo il mio armadietto, il 255. Oggi non sarà una giornata molto impegnativa perché si terrà nella nostra palestra un'importante partita di basket tra la nostra squadra e quella della North High.
Ieri ho passato tutta la giornata a fare ricerche su internet sull'assassino dei miei genitori e sono determinata a parlarci faccia a faccia. Ne voglio anche parlare con Melissa, e forse con Jason e Alissa. Non so se saranno d'accordo con me o se proveranno a farmi cambiare idea, ma tanto non mi importa più di tanto della loro opinione. Io lo troverò, costi quel che costi.
Prendo la borsa dove c'è la mia divisa da cheerleader e mi incammino verso la palestra. Alissa sarà già lì, in quanto capitana, e vedendo l'ora devo sbrigarmi se non voglio beccarmi una sua predica su quanto sia importante che tutte le componenti delle cheerleader siano sempre puntuali, sia alle prove e sia prima delle partite. Questa sarà la mia prima esibizione come cheerleader, ma non sono nervosa. Più che altro ho troppi pensieri per la testa e metterci anche le preoccupazioni per queste cose sarebbe troppo.
A proposito di preoccupazioni, appena supero il mio armadietto Ryan scende dalle scale e ci ritroviamo faccia a faccia. Mi fermo di scatto appena lo vedo, e lui fa lo stesso. Ci guardiamo per alcuni istanti ed entrambi non diciamo una parola. Vorrei fare qualcosa, ma non trovo niente da dire e restiamo semplicemente lì a guardarci.
Faccio per aprire bocca perché la situazione si sta facendo abbastanza imbarazzante, ma lui se ne va senza dire niente. Se ne va e basta. Io invece resto ancora un po' lì, come uno stoccafisso, ma la suoneria del mio telefono mi fa rinvenire.
Merda. E' Alissa.
<Ma dove cavolo sei?!> mi urla con la sua vocetta stridula che ha sempre quando è nervosa.
<Ti avevo detto di arrivare puntuale almeno questa volta! Dobbiamo provare prima della partita, non possiamo rischiare di sbagliare qualcosa davanti a due scuole e di fare una figura di merda. In più non posso neanche iniziare le prove senza di te perchè sei essenziale dato che ti dobbiamo lanciare! Adesso, dimmi che sei negli spogliatoi a cambiarti altrimenti giuro che ti strangolo.> mentre dice tutto questo mi metto a correre, fregandomene del fatto che sembro una pazza, e in un attimo sono negli spogliatoi.
<Eeee certo che mi sto cambiando, sto per uscire, sono praticamente pronta.» dico col telefono tra l'orecchio e la spalla sinistra, mentre mi sfilo le scarpe e i jeans scuri. Attacco senza aspettare una sua risposta e mi vesto più in fretta che posso.
<ALLELUJAH!> urla Alissa mentre entro nella palestra. E' piuttosto isterica, ma è anche la capa delle cheerleaders quindi è giusto che si faccia valere.
<In posizione, subito! Iniziamo le prove!> annuncia, credo che lo stia dicendo soprattutto a me dato che tutte le altre sono già praticamente in posizione.
Finite le prove mi vado a sedere dove più tardi, tra circa un'ora, saranno seduti gli studenti della mia scuola. Alissa sbraita ancora qualcosa a proposito di un punto dell'esibizione, e poi viene a sedersi vicino a me.
Io la guardo e sorrido come chi è colpevole e sa che tutti lo sanno. < Scusa.> le dico, prima ancora che possa rimproverarmi per la terza volta.
<Non importa... ma che hai?> mi chiede lei. Strano che non sia più arrabbiata con me, ma non so il motivo della sua domanda.
<Niente...?> le rispondo io, perplessa.
<Non è vero che non hai niente, ti conosco. Sei strana.> insiste lei.
<Non ho niente, davvero.> le dico, non capendo a cosa si riferisce.
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Two is better than one
Teen FictionAlissa e Madison hanno 18 e 17 anni e un brutto passato alle spalle. Madison ha appena perso i genitori in un omicidio di cui stava per rimanere vittima. Ora si ritrova catapultata in una nuova vita, che non le appartiene. Nella casa famiglia dirett...