8. Madison

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Leggete lo spazio autrice in fondo e buona lettura🖤

Decido finalmente di scendere a conoscere gli altri mercoledì mattina, e trovo Melissa ad apparecchiare la tavola. Insieme a lei c'è un ragazzo che non ho mai visto prima. Lui mi vede e chiama Melissa.
«Madison, sei scesa.» Melissa sembra molto sorpresa di vedermi, ma poi sorride e mi invita a sedermi a tavola. Mi presenta anche l'altro ragazzo, che dice di chiamarsi Dave. Lui si limita a farmi un cenno con la testa, poi si siede a tavola e inizia a giocare col cellulare.
«La colazione arriva subito.» dice Melissa, prima di uscire dalla stanza. Io guardo Dave, sembra non avere nessuna intenzione di parlare con me, o con nessun altro. Deve essere il ragazzo di cui mi ha parlato ieri Jason. A proposito, dov'è? Mi sento a disagio qui da sola con Dave. Per fortuna arriva Alissa, e pochi minuti dopo Jason e Melissa. Sembrano tutti sorpresi del fatto che sia scesa per colazione. Appena mi ha visto Alissa si è fermata e mi ha fissata per 10 secondi buoni. Poi si è seduta davanti a me. Anche Jason è sembrato sorpreso, ma mi ha salutata e si è seduto nella sedia accanto alla mia.
«Siamo tutti a tavola oggi.» dice Melissa, prima di posare il cibo in tavola. Uova e bacon, del pane tostato e succo all'ace. Prendo un uovo e due fette di bacon, anche un pezzo di pane e mi verso dell'ace nel bicchiere. Non posso credere che sto mangiando qua, in questa stanza dove da ora in poi mangerò per sempre. Oddio no, di nuovo no. Mi sento di nuovo soffocare. Lascio andare la fetta di pane nel piatto, ma sento gli occhi di tutti puntati su di me, così cerco di resistere. Riprendo la fetta e inizio a mangiare. Facendo dei respiri profondi.
«Ti piace il cibo Madison?» mi chiede Melissa.
«Si, si grazie.» rispondo, accennando un sorriso a malapena visibile.
«E di nulla cara, dopo ti va di venire nel mio ufficio così parliamo un po'? Ti spiego delle cose che, be... che sono cambiate.»
Come se non fosse cambiato tutto! Vorrei dirglielo, anzi, urlarglielo in faccia. Ma non voglio fare scenate davanti a tutti, potrei rischiare di scoppiare a piangere nel bel mezzo dell'urlata. Così mi limito a un «D'accordo.» e continuo a mangiare.
Dopo mangiato andiamo nel suo ufficio e lì mi dice che da giovedì, ovvero domani, riprenderò la scuola, però in un istituto diverso da quello in cui andavo prima. Mi dice che ci saranno anche Alissa e Dave. Come se dovesse rassicurarmi! Alissa non l'ho neanche ancora conosciuta e Dave preferirebbe parlare con un cane invece che con me! Ma appena esco dal suo ufficio mi ritrovo davanti Alissa.
«Ciao! Ciao Madison... io sono» «Lo so chi sei, sei Alissa. Sai sono passati due giorni, potevi venire a presentarti di persona prima invece che farmi sapere chi sei dagli altri.» le rispondo, interrompendola. Lei sembra un po' dispiaciuta da come le ho parlato, e sono consapevole di essere stata odiosa.
«Io...lo so. Mi dispiace. È che...io non...» è molto in difficoltà ma non capisco perché. Fa un respiro profondo, poi torna a guardarmi.
«Tu mi ricordi molto me quando sono arrivata qui. E non ce l'ho fatta a conoscerti subito. Scusami.» Ah. Quindi è per questo che mi ha evitata tutto il tempo.
«Ok...capisco.» lei vedendo che adesso le parlo senza essere più arrabbiata sembra rassicurarsi. Mi sorride, e io ricambio il sorriso, anche se un po' più forzato.
«Sai, dato che Melissa mi ha detto che non hai niente per ricominciare la scuola, ho pensato che magari oggi potrei tagliare e portarti a comprare un po' di cosette. Che ne dici? Ti piace l'idea?» mi guarda speranzosa. Io la guardo, e penso a perché voglia così tanto essere mia amica, ma non è ho idea. Comunque sia, un'amica non mi farebbe male.
«Ehm...ok.»€ acconsento. Lei sembra molto contenta della risposta. Così vado a cambiarmi e usciamo. Melissa non ci chiede niente. Non so se Alissa stia davvero tagliando o se Melissa sappia tutto. Prendiamo la sua macchina, e andiamo verso il centro commerciale.
               ***
Abbiamo passato una bella giornata, e parlato molto. Mi ha pure comprato una tuta verde militare e offerto il pranzo. Ci siamo conosciute un po' meglio, non mi ha detto cosa le è successo, come non l'ho fatto io. Ma credo che sappia già tutto, Melissa glielo avrà detto appena sono arrivata. In fin dei conti è una ragazza molto simpatica, anche se un po' strana. Cerca troppo di diventarmi amica.
Dopo aver mangiato al McDonald's abbiamo fatto una passeggiata in un parco lì vicino, e siamo tornate a casa verso le 5.
Adesso siamo nel giardino sul retro (almeno una cosa positiva questa casa ce l'ha).
Siamo sedute sull'erba e continuiamo a parlare.
«Come ti vuoi vestire domani? Vuoi mettere subito quella tuta che abbiamo preso oggi?» mi chiede lei, giocherellando con un fiorellino.
«No, credo che metterò dei jeans e un maglione o una felpa. Non lo so ancora.» le rispondo, strappando l'erba su cui sono seduta e buttandola dove mi capita. Mi sono divertita oggi, ho pensato poco a tutta la mia situazione. Ci penso un po', e alla fine decido di dirglielo.
«Sai, forse è presto per dire che mi sono ambientata, perché non è così. Ma credo di... ecco, stare iniziando a trovarmi bene con voi due. Con te e Jason. E anche con Melissa, certo. È stata così brava con me, e io l'ho solo trattata male.»
«Wow.» dice solo questo, guardandomi con un'aria felice, commossa, sorpresa allo stesso tempo. Ma perché?
«Wow? Perché wow?» le chiedo, non capendo. Lei mi guarda ancora un po' con quell'aria, e poi mi risponde.
«Wow perché sei wow. Ascolta, sei la persona più forte che abbia mai incontrato. Non sto dicendo che penso che tu non soffra più dopo soli tre giorni, lo so che è dura. Ed è proprio per questo che penso che tu sia forte. Sei riuscita a conoscere noi, a fidarti di noi, ad aprirti anche un po'. Non sei rimasta chiusa nel tuo guscio per giorni e giorni, ti sei rialzata. Sei così stramaledettamente forte. Ti invidio, sai? Io non ho mangiato per settimane. O meglio, mangiavo male e vomitavo. Non sono riuscita a essere forte come lo sei stata tu.» sembra essersi ricordata di quei tempi, e ora ci sta pensando. Ne sono sicura. È diventata triste all'improvviso.
«Io non sono forte, è solo che ne ho già passate tante, anche in passato. E ormai ho imparato a farci l'abitudine. È stato un brutto colpo la morte dei miei genitori, praticamente gli unici che mi rimanevano. Tutti gli altri... li ho persi prima. Quindi non sono forte come credi, sono solo stufa.» non so perché le ho detto questo, non so perché le ho rivelato la parte oscura della mia vita. Ma ormai l'ho fatto, e ora sono pronta a raccontarle il resto.
«Ah... non ne avevo idea.» mi dice, guardandomi con occhi tristi.
«Ma sappi che anche se non vuoi ammetterlo, questo fa di te una persona forte.» mi fa l'occhiolino, e poi la abbraccio
«Ora siamo in due.» mi sussurra nell'orecchio.
«Già.» le rispondo io, mentre lei mi stringe.

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Salve gente. Allelujah, le due protagoniste si sono finalmente conosciute e hanno legato. Quanto sono carine?!

La canzone che ho scelto per questo capitolo in cui Madison e Alissa diventano amiche è "Now and never" di Halsey. Ho deciso questa perché vabbè, mi piace e ci sta molto la melodia. E poi per alcune farsi che ci sono. Potete leggere questo capitolo con quella canzone di sottofondo se volete.

Se vi è piaciuto il capitolo mettete la stellina e seguiteci, commentate e ci rivediamo al prossimo capitolo.🖤🌼🖤

-Elena🌹

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