12. Ferita

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Partiamo e appoggio la testa al finestrino. Guardo le strade del mio paese. C'è un po' di traffico stasera, chissà perché. Vorrei un giorno visitare la California tranquillamente, stare lì anche un mese e godermela in tutti i suoi dettagli.
-Sai, Bryan. Un giorno vorrei visitare la California, vorrei abitare lì per qualche mese. Vorrei guardare tutti i  suoi particolari e scattare qualche foto da conservare come ricordo. Sarebbe un sogno per me...- lo guardo per un momento.
-Bé, io lì ho mia mamma. Abita lì e qualche volta la vado a trovare.- sono sorpresa e voglio sapere di più della sua famiglia. Rischio e spero non si arrabbi perché ha detto che ha un passato orribile alle spalle.
-E tuo padre dov'è?- guardo davanti a me per non mettergli disagio.
Stringe il volante fortissimo, tanto che le nocche delle sue mani diventano bianche. Forse non gli dovevo fare queste domande.
-Mio padre non è un argomento da tirar fuori.-ribatte secco.
-Perché?- ok, si sono testarda e so che ora rovineró la serata se continuo a chiedere cose che lo innervosiscono.
-Perché... Perché i miei genitori si sono separati, hanno divorziato e io e mia sorella siamo andati a vivere con la mamma. Avevo dieci anni, mia sorella 8 e compiuti i diciotto anni me ne sono andato di casa venendo ad abitare qui, in questo paese. Prima abitavamo in California.-
-Ok, ma perché i tuoi genitori hanno divorziato?- -Cavolo, Maggie! Basta domande sulla mia famiglia, sul mio passato. Ti ho detto fin troppo e non voglio più parlarne! Basta!- furioso, parcheggia poco prima di un ristorante e scende dalla macchina, incamminandosi verso non so dove.
Mi ha lasciata sola, qui in questa macchina. È tutta colpa mia, ho rischiato troppo e ho rovinato la serata.
-Bryan! Bryan, ti prego aspetta! Fermati! Mi dispiace tanto, non volevo... Scusa- gli corro dietro e quando lo raggiungo lo prendo per un braccio.
-Maggie, scusa se sono stato troppo duro con te. Ma quando parlo di queste cose mi innervosisco e  rispondo male a tutti. Scusami ti prego.- mi prende il viso tra le mani.
-Ok, tranquillo. Non fa niente sono stata io la stupida che ti ho chiesto tante cose, troppe del tuo passato. Ti prometto che non lo faccio più. Quando vuoi parlarmene, sono qui. Sempre.- mi tira a sé e mi bacia appassionatamente.
-Ti amo da morire, Maggie.- -Anche io Bryan, tantissimo.- lo prendo per mano e camminiamo.
-Andiamo al parchetto? È buio ma ci sono i lampioni, c'è la luce. Ti va?- sorride.
-Certo. Andiamo- inizio a camminare ma lui non si muove.
Mi giro a guardarlo e lui mi si avvicina e mi prende da dietro. Ora sono a koala con le mie gambe ai suoi fianchi e le sue braccia sulle mie gambe per reggermi. Inizia a camminare sul marciapiede. È una posizione comoda ma forse peso troppo.
-Bryan, mettimi giù. Sono pesante- -Non è vero, sei leggerissima. Ricorda che vado in palestra, mi alleno. Per me sei una piuma, tranquilla.- -Ma le persone che ci guardano che pensano?-ridacchio.
-Pensano che siamo una coppia perfetta e adorabile- ridacchia.
Arriviamo al parco e prima di mettermi giù, noto che una signora ci guarda male. Io allora dico -Stia tranquilla, signora. È il mio fidanzato non mi fa del male.- le rivolgo un sorriso trattenendo le risate.
-Ah, le coppie di oggi...-se ne va, lasciandoci finalmente ridere come matti.
-Ahahaha, hai visto come ci ha guardati? Forse pensava che mi facevi del male!- rido così forte che mi fa male la pancia.
-Si, chiamava anche la polizia, fra poco- ride anche lui.
Lo abbraccio fortissimo e cadiamo a terra io sopra di lui.
A terra c'è l'erba quindi non ci siamo fatti niente.
Appoggio la testa sul suo petto e guardiamo le stelle nello sfondo blu sopra di noi.
È tutto bellissimo, ma in quel momento vedo un'ombra passarci vicino.
Mi alzo, e mi guardo attorno in cerca di quella sagoma. Bryan sta accanto a me, alzato -Cosa c'è?- -Ho visto una persona qui vicino.-guardo che al lato di Bryan, in lontananza c'è la persona che mi è manca tantissimo. Illuminato dai lampioni che fanno tanta luce come se fosse giorno, lo vedo con le braccia aperte che mi aspetta. Lí c'é la persona a cui voglio un mondo di bene.Il mio migliore amico.
-Lucas!- corro da lui buttandomi tra le sue braccia. Lui mi stringe forte a sé e sento il suo profumo che mi è mancato tanto.
-Hey, Maggie. Piccola mia  da quanto tempo. Mi sei mancata tantissimo!-mi bacia i capelli e ci stacchiamo dall'abbraccio. -Si, anche tu mi sei mancato tanto, giraffa-ridacchio per il soprannome che ho creato da piccola. Lo chiamo così perché è davvero alto tipo 1,85. Io sono 1,70 quindi non sono neanche tanto bassa,io.
Mi fa la linguaccia e due mani si posano sui miei fianchi.
-Ah, Lucas. Lui è Bryan, il mio ragazzo. Bryan lui è Lucas il mio migliore amico- sorrido a entrambi.
-Piacere, Bryan- porge la mano a Lucas e lui esita a dargliela.
-Piacere mio, Lucas-
Poi mi guarda -Quando me lo volevi dire? Avevamo detto niente segreti e ora mi vieni a presentare il tuo ragazzo?- -Lucas, è da poco che ci siamo fidanzati e poi ho perso il tuo numero! Te lo avrei detto, scusa- abbasso la testa dispiaciuta.
-Scuse accettate, ma mai più segreti, d'accordo?- mi sorride. -D'accordo- gli sorrido. Prendo la mano di Bryan. -Noi andiamo, Lucas. Ci vediamo a scuola, vero?- -Si, certo e qualche volta potremmo anche uscire- stavo per aprire bocca per accettare ma Bryan mi superò -Non se ne parla, lei esce solo con me- gli stringo la mano. È troppo geloso.
-Tranquillo non te la rubo. È la mia migliore amica e poi sono già fidanzato.- a queste parole rimango a bocca aperta. -Cioè tu ti sei arrabbiato con me perché non ti avevo detto che sto con Bryan e ora mi vieni a dire che sei fidanzato?- sono delusa -Si, ma non mi importa di te e lui, siete una coppia orribile. E sai con chi sono fidanzato? Con Alexa la tua migliore amica che migliore amica non si può definire visto che ti ha nascosto questa cosa, stiamo insieme da due mesi e ci amiamo tanto.- fa un ghigno e ride. Il mio volto è rigato dalle lacrime vedo tutto annebbiato per le lacrime. Mi hanno nascosto tutto i miei migliori amici. Sono ferita, delusa.
-Non ti permettere di parlare così alla mia ragazza, idiota- mi prende la mano e mi allontana da quell' essere orribile.
-Bryan, ti prego...- singhiozzo- Andiamo a casa, non ce la faccio più- sto piangendo a dirotto, mi sto sfogando.
-Hey, piccola. Non piangere lascia stare quel cretino- mi asciuga le lacrime con i suoi pollici.
-Io mi fidavo di lui e della mia migliore amica Alexa, dicevo tutte le mie cose a loro, mi sfogavo e mi confidavo e loro mi hanno delusa e ferita. Mi sei rimasto solo tu che sei più importante di sicuro di loro e non mi feriresti mai, vero?- -Certo, piccola. Sarò sempre con te, tranquilla. Sono qui. Sempre.- mi gira verso di lui e mi abbraccia. Partiamo in macchina per tornare verso casa e arrivata lì vado in camera e piango disperatamente fino a stancarmi e ad addormentarmi.

Pazza di Te [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora