Capitolo 24

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L'unica cosa che so è che devo trovarlo il prima possibile, ho bisogno di risposte, ed anche subito...

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Clarissa's pov

Mi guardo intorno vedendo il buio padroneggiare intorno a me.

Un pungente odore di muffa si insinua nelle mie narici e senza accorgermene arriccio il naso per il fastidio che quell'odore scaturisce in me.

Un forte odore metallico, come di sangue fresco, prende il sopravvento sullo sgradevole odore di muffa e per poco non rigetto quello che ho mangiato.

Un continuo tintinnio impedisce al silenzio di essere padrone dei suoni ed una fievole luce prodotta da una candela molto lontana da me impedisce al buio di inghiottirmi completamente.

Un lieve fastidio ai polsi mi fa girare la testa verso di essi.

Nonostante la testa sembra essere molto pesante riesco a scorgere delle catene a circondare i miei polsi mentre il mio corpo è accasciato su un lurido pavimento sporco e con varie macchie di sangue.

-ti sei svegliata finalmente- dice una voce a me sconosciuta

La persona che ha parlato fa dei leggeri passi quasi inudibili finché il suo volto non inizia ad essere riconoscibile.

Due lunghi canini fuoriescono dalla sua bocca che in questo momento è curva in un ghigno che sembra dare l'ombra di non essere per niente rassicurante.

-prendila e portala sul lettino- ordina ad una persona che era nascosta nell'ombra

Un ormone mi toglie le catene e mi prende di peso ignorando ogni mia minaccia.

Vengo portata su un lettino inclinato.

Con altre catene vengo legata a quel lettino ed il mio corpo viene subito intrappolato tra il lettino ed una cupola di vetro.

Intorno alla cupola ci sono dei cerchi dove l'uomo mette dei tubi.

-pronta?- chiede con un sorriso sadico

-lasciami, no, fermo!- grido dimenandomi inutilmente visto che le catene mi tengono ben stretta al lettino

-non possiamo lupacchiotta, ma vedrai che dopo un po non sentirai più così tanto dolore- dice ridacchiano l'ormone che mi ha trascinata di peso fino a questo scomodo lettini a cui sono obbligata a restare appiccicata

Non ho tempo per dire altro che l'uomo più basso schiaccia un pulsante e subito dopo abbassa una leva.

Una volta sentiti vari scricchioli i tubi si alzano da terra e diventano più rigidi.

Sento qualcosa entrare piano piano nella cupola e non posso far altro che dimenarmi.

Dentro alla cupola sta entrando piano piano del gas che mi provoca all'inizio prurito, ma subito dopo un bruciore insopportabile.

Mi dimeno ed urlo finché non vedo calare una museruola dal soffitto della cupola.

Essa cala sempre di più finché non mi si poggia sulla bocca impedendomi di produrre alcun rumore.

Hope in myself:emerald Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora