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Ricordava quel diario. Venia le fece scrivere qualcosa. E quelle parole erano come una macchia indelebile, che cerchi di cancellare e provi di tutto, ma la macchia è ancora lì.
Tornò a casa. Si sentiva stanca e accaldata, ma anche sconvolta e nervosa.
<<Merope!>> la salutò sua madre, con l'accento americano.
<<Mamma>> ricambiò Merope, accennando un sorriso imbarazzato.
<<Che cos'ha...>> il suo sguardo saettò sullo strano diario che Merope aveva in mano.
<<Di Venia?>> domandò, aggrottando la fronte.
Merope fece di sì con il capo e stava proprio per andare in camera quando sua madre la fermò.
<<Merope, mi dispiace molto per la tua amica
Ecco, che palle cosa vi dicevo?!
ma tu sei qui, e sei viva, e io ringrazio Dio ogni giorno per questo, ringrazio che tu non l'abbia accompagnata a quel GayPride>> disse, la faccia arricciata.
Era la cosa più stupida che avesse mai sentito in vita sua. Ai genitori importa solo del bene fisico dei propri figli. A volte neanche si accorgono se stiamo bene o male moralmente.
<<Vado in camera, ho molto da studiare per gli esami>>
Sua madre l'abbracciò, cingendola forte a sé.
Ritornata nella sua camera, accese il telefono e vide un messaggio su Messenger da parte di Gabriele. Non lo aprì neanche. Voleva sapere a che ora dovessero incontrarsi, finendo la frase con mille e inutili emoticons.
Abbandonò il cellulare sul comodino e prese a rovistare le pagine del diario. Venia doveva proprio averle sfogliate tante volte perché i fogli erano arricciati.
Cominciò dalla prima pagina. Come nei libri, in alto era riportato il suo nome "Venia Giannuzzi", mentre, due centimetri più in basso c'era scritto: Voglio che questo diario venga letto da King. Se così non fosse, getta le tue sporche mani babbane dal mio diario"
-Tom Riddle
Merope sorrise. Riconobbe la sua scrittura, le dolci lettere delicate come la sua pelle e la sua voce.
<<Oh, Venia. Io sono tutto tranne che babbana>> sorrise di nuovo. Sempre nella stessa pagina, ma più in basso, c'era una frase scritta da Merope, e il testo recitava: "Con te mi libro, leggera, in cielo fino a riconoscere le stelle."
Ritornò nel passato, quando Venia aveva costretto Merope a tingere quelle parole sul suo diario. Era passato quasi un anno, se non qualche mese, quando Venia portava ancora i capelli lunghi...
<<Hey, amica dei cieli e delle stelle>> esclamò Venia e Merope sorrise in una maniera quasi imbarazzata. Ricordò le sue dita curiose indugiare altrove, sistemare il suo banco e riordinare l'astuccio e i libri.
<<Come mi hai chiamata?>> aveva sorriso e Venia fece lo stesso, spostandosi i capelli lunghi e biondi dalla spalla e facendoli sventolare. Nei suoi occhi baluginò qualcosa. Qualcosa di bello e interessante.
<<Reginetta del mio cuore, vuole lei incidere il suo marchio nel mio rumoreggiante diario di pensieri allucinanti perché possa rimanere ricordato nel tempo?>>
Merope le aveva strappato il diario di mano, facendo roteare gli occhi e mostrando un sorriso splendente. Si scostò i capelli e pensò a cosa scrivere. Ricordò di un libro che aveva letto in passato, trasformò a suo piacimento quella frase e cominciò a scriverla, gli occhi di Venia incollati al diario, poi sentì la sua voce vicino all' orecchio: << Se solo ti trovo a sbirciare i miei pensieri che nascono da questo difettoso marchingegno>> e si toccò la tempia destra con la punta delle dita, <<giuro che passerai le ore più brutte e di passaggio dalla vita terrena a quella ... come dire ... spirituale?>>
Cominciarono a ridere entrambe, mentre alcune ragazze le squadravano come a dire "Ma-cosa-fanno-quelle-scemotte?".
Se c'era qualcosa in cui Venia era brava era modificare le parole a suo piacimento. Inventare nuovi vocaboli con la speranza che questi venissero ricordati e apprezzati. Merope ricordò il vocabolo ciliegiante. Tutto ciò consisteva nell'unire parole che Venia adorava, associandole ad un qualcosa che le piaceva. Il suo frutto preferito erano le ciliegie e da qui la parola.
Mentre scorreva le pagine scorse ancora il suo profumo: una delicata fragranza che ricordava l'odore dei biscotti al cioccolato appena sfornati. Lacrime brucianti protestarono indegne, ma Merope, con un urlo interiore simile a quello di guerra, le ricacciò indietro. Basta piangere.
Prima pagina.
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Caro Smerald, ti scrivo ...
Romance"Voglio ricordare ogni giorno come il più bello e sensazionale di tutti". Venia Giannuzzi aveva solo diciotto anni quando viene uccisa per mano di un attacco terroristico ad un GayPride. Come eredità, lascia ai suoi familiari un diario. Un diario n...