È attraente a modo suo

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Teenage dirtbag - Wheatus

La mattina dopo mi svegliai abbastanza tardi e quando accesi il telefono notai che erano circa le 10:40am. Quando scesi le scale notai uno strano silenzio in casa e entrando in cucina vidi solo Cameron davanti alla sua colazione.

- Vedo che sei sveglia peccato non era solo un incubo.

Disse con straffottenza per poi riprendere a mangiare.

- Vedo che sei proprio un coglione non era un incubo, peccato!

Risposi nella sua stessa maniera e mi misi seduta difronte a lui.

- Dove sono tutti?

Mi guardai attorno e non c'era anima viva, solo Cameron.

- Staranno dormendo non credi?

Disse in tono seccato.

- Non c'è nessuno di sopra.

- Cosa vuoi che ne sappia io allora?

Si alzó e ripose la sua tazza nel lavandino della cucina.

- Quindi dovrò stare con te in casa, da sola, per chissà quante ore? Qualcuno lassù mi vuole male.

Il mio tono risultò disperato e sarcastico. Ma la vicina nella mia testa esultava allo stesso tempo.

- Non ti preoccupare devo vedere Nash quindi appena finisco esco.

Mentre Cameron stava per andare in camera sua sentimmo la porta d'ingresso aprirsi.

- Siete svegli finalmente.

La voce dal tono allegro di Sierra irruppe nella cucina.

- Ma dove eravate andati tutti?

Chiesi ringraziando Dio di averli fatti rientrare in casa il prima possibile.

- A fare spese per la festa.

Mi informó Gina, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

- Festa?

Chiesi perplessa rivolgendomi a Sierra, che stava sistemando la spesa.

- Sì, quella per darvi il benvenuto nel quartiere. Cam non le hai detto niente?

Si rivolse al fratello.

- Perché dovrei darle il benvenuto? A me che resti o no non me ne può fregare di meno.

Dire che quella sua frase mi avesse ferito era troppo, ma sentii qualcosa simile a tristezza in quel momento.

-Idiota.

Sussurrai senza fregarmene se avesse sentito o meno. Se a lui non gliene fregava niente, perché a me avrebbe dovuto?
"Perché ti piace" quella odiosa vocina.

-Come mi ha chiamato?

Cameron assottiglió gli occhi e si mise con le mani appogiate sul tavolo di fronte a me, pensando di farmi paura, ma si stava sbagliando di grosso. Mi alzai e mi misi nella sua stessa posizione.

-Sei anche sordo oltre che I D I O T A? Forse a scandire le parole capisci meglio.

Dissi a pochi centimetri dal suo viso. Eravamo pericolosamente vicini e, se non fosse stato le altre tre persone presenti nella stanza, credo avrei avuto il coraggio di accorciare ancora di più quella piccola distanza.

- Vedo che andate sempre più d'accordo.

Disse ironico mio padre.

- Lo sapevi, Steven, che hai un figlia tanto bella quanto stronza? Mi chiedo come possa essere tua figlia insomma tu sei una forza e lei beh...

Mio Piccolo Disastro C.D. (Completa) #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora