Capitolo 9

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* Eleanor pov *

Mi svegliai dopo aver sentito uno scricchiolio di rami. Guardai un attimo giù per vedere se c'era qualcuno, ma vidi solo un piede che andava via. Lasciai perdere e cominciai a scendere dall'albero. Sbloccai il cellulare e vidi due notifiche di Wattpad. Ah, due storie aggiornate. Intanto guardai l'orologio, si erano già fatte le 14. C'era ancora un'ora prima degli allenamenti. Non dovevo preoccuparmi.

Cominciai a camminare per uscire dalla foresta, ma mi persi e incontrai un ostacolo. C'era un ruscelletto che bloccava la strada. Non sapevo manco che esistesse, wow. Non c'erano ponti o altri modi per attraversarlo, l'unico modo era saltare. Beh, avevo una piccola possibilità di riuscire a non cadere in acqua, ma dovevo correre il rischio.

Prima di tutto diventai un lupo. Andai molto indietro rispetto al ruscelletto e presi un bel respiro, uno di quelli molto profondi. Mi guardai intorno per vedere se c'era qualcuno. Non c'era un'anima viva. Bene.

Cominciai a correre e arrivata vicinissimo al ruscello saltai. In quel momentò mi sembrò di volare. Mi sentivo... Non trovo la parola per spiegarlo... Forse l'ho trovata... Libertà. Mi sentivo libera. Libera da tutto, libera dai tantissimi problemi della mia vita, libera dai miei pensieri negativi, libera.

Cercai di atterrare per terra bene, ma non ci riuscii molto. Il mio equilibrio non era mai stato buono, e da quel salto ne ebbi la prova concreta. Quando toccai il terreno rischiai di cadere, e mi feci una sbucciatura alla zampa/mano. Tornata umana cercai di tamponare la ferita, ma ahimè, bruciava troppo, il sangue usciva troppo velocemente. Poi però mi ritornò un mente una lezione di Scienze. Diceva quali erano le piante usate come disinfettanti.

FLASHBACK

" Allora ragazzi, ci sono moltissimi tipi di piante che si possono usare per disinfettare le ferite, ma secondo me la migliore è una pianta molto particolare, ha dei fiori di colore blu/rosso e cresce principalmente vicino ai ruscelli. Un esempio sono i ruscelli nella grande Foresta. "

FINE FLASHBACK

Ricordandomi le parole della prof di Scienze tornai al ruscelletto e cercai qualcuna di quelle piante. Ma non ne riuscivo a trovare e il bruciore aumentava sempre di più. Mi stavo quasi per arrendere quando notai un petalo color rosso/blu. Anche se in preda al dolore mi avvicinai alla pianta e la tirai via. Unico problema: come dovevo disinfettare la ferita?

Sentii una vocina nella mia testa che mi diceva: 'prova con la linfa. '. La linfa? Non sapevo come mi sarebbe potuta servire. Ma diedi comunque ascolto a quella vocina. Ruppi la foglia e feci uscire la linfa. Ne spalmai un po' sulla ferita, faceva un bruciore terribile, ancora peggio di quello di prima. Ma se serviva per disinfettare avrei cercato di trattenere il bruciore.

Lasciai che la pianta fecesse il suo effetto e intanto mi avviai verso la foresta dei Lupi per l'allenamento. Quando arrivai non c'erano molto persone, tra le poche che individuavo c'erano Car, Hope e Mike. Altri non ne vedevo. Beh, almeno potevo usare loro come punto di riferimento. Prima di tutto mi avvicinai a Car, è pur sempre la mia migliore amica.

" Car! Car? " non mi rispondeva, stavo prendendo a pugni un sacco da boxe.

" Che stai facendo? " Car con un colpo secco fece cadere il sacco per terra, poi si girò dalla mia parte. Era tutta sudata sulla fronte, e le sue mani erano tutte rosse.

" Stavamo facendo un esercizio: buttare giù il sacco da boxe con meno pugni possibili. " mi spiegò Car, poi mi indicò un sacco libero dove andare.

" Ecco, ora devi dargli tanti pugni finchè non cade. Buona fortuna. " mi rassicurò Car prima di ritornare al suo allenamento.

Prima di cominciare mi guardai intorno, erano arrivate molte più persone di prima. Il mio occhio cadde su Mike: era tutto sudato e rosso, sicuramente a causa dei pugni che continuava a mollare al sacco. Ogni tanto si fermava o per asciugarsi la fronte o per bere un sorso di Gatorade.

Dopo aver guardato tutti mentre facevano gli esercizi decisi di provare anch'io. Mi fecero indossare un paio di guantoni e io mi posizionai davanti al sacco. Su di esso erano disegnati due cerchi: probabilmente erano i punti da colpire per buttare il sacco a terra più facilmente. Mentre cercavo di scagliare un pugno sentii un rumore strano, girai la testa e il pugno mancò i cerchi. Ma in compenso con il mio pugno il sacco cadde a terra subito. Mi guardai un attimo la mano come per dire 'Da quando sei così forte?! ' senza però riuscire a trovare una risposta. Tutti al grande tonfo si girarono per guardarmi. Come al solito ero imbarazzata, ma ero anche molto fiera del mio colpo appena dato.

" El, oggi tu sei strana. Questo è poco ma sicuro. " mi disse Clark facendomi notare che oggi non avevo il solito sguardo. Ne avevo uno, come dire, più agguerrito secondo lui. Ma io stentavo a crederci.

" Clark ha ragione. Hai buttato subito a terra il sacco più duro che avevamo! " esclamò uno dei più fidati consiglieri del capobranco, Mattew.

" Emh... Non ho la più pallida idea di come ho fatto... " confessai imbarazzata. Ecco, ero sempre imbarazzata io! Che strazio era...

Nell'aria si levò un applauso. Certo, non ero abituata a ricevere applausi, però li accettai molto volentieri. Sentii inoltre dei fischi, sicuramente erano dei ragazzi più giovani.

" Posso darti un consiglio cara? Prova ad allenarti lanciando degli oggetti molto pesanti, oppure potresti provare ad usare un arco. " Jake mi indicò un arco fatto interamente di platino, le cui frecce sembravano molto pericolose anche a vederle a distanza. Mi avvicinai ad esso e lo presi in mano. Clark mi indicò un bersaglio alla mia destra e io mi girai.

Cominciai a tendere l'arco mentre prendevo una freccia con molta cautela. Presi bene la mira e lasciai andare la freccia. Arrivò esattamente al centro del bersaglio. Giuro che era la prima volta che utilizzavo un arco in tutta la mia vita. Car e Hope mi guardono con la bocca aperta a forma di O. Mattew andò a controllare se la freccia era veramente al centro del bersaglio, e dopo aver visto disse: " Esattamente al centro ". Ovviamente le ragazze mi fissarono per tutto il tempo. Manco avessi avuto l'handicap (non so come si scrive, scusatemi) mi avrebbero guardata in quel modo.

" El, cara El, non ti hanno mai detto che sei un fenomeno? " Mike mi accarezzò alla guancia. Da quando ero cara El? Io ero El e basta.

" Mmm... No. Mai successo. " risposi sinceramente. Mike mi guardò male.

" Mai? Stai scherzando vero? " scossi la testa.

" Mah. Secondo me hai una forza nascosta... L'unica cosa da fare è cercare di tirarla fuori questa forza. " ammise Jake.

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