Capitolo 26

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Nate. Aveva gli occhi più rossi del solito, la pelle era diventata più bianca, era un vampiro vero e proprio. Mi sembrava così strano...

" El, ti devo parlare. " disse Nate stringendomi forte il braccio, stava quasi per spezzarmelo. Provai a torcere il braccio per far male a lui, ma solo dopo mi ricordai che i vampiri non provano dolore fisico, quindi lasciai stare.

" Mi dispiace, ma qui non sono l'ospite gradito. Me ne vado, ho già perso troppo tempo qui. " sbuffai dirigendomi verso le scale. Il biondo continuó a tenermi per il braccio, non voleva proprio lasciarmi andare. Mi stavo iniziando ad arrabbiare, e non poteva finire di certo bene...

" Mollami Nate! " esclamai io cercando di tirare via il braccio.

" Lasciami parlare almeno! Voglio rimediare a quello che ho fatto... " disse Nate con la faccia triste, il rosso negli occhi stava scomparendo mano a mano. Forse un dolore al cuore ( non so neanche se un vampiro abbia un vero cuore ) potevano provarlo le creature soprannaturali.

" Ma se mi hai sempre sfruttata come fossi una bambola! Se c'è una cosa che odio sono le bugie d'amore! E pensare che io ti amavo! " ruggii senza pensare a quello che dicevo.

" Non l'ho fatto apposta! Mi hanno costretto! " rispose lui prendendomi e buttandomi contro il muro. Aveva praticamente perso il controllo. Era come me arrabbiata, ma molto peggio. Volevo spintonarlo ma qualcosa mi impediva di farlo, se era il cuore io lo ammazzavo di botte, non era tempo per pensare all'amore, dovevo pensare a come sopravvivere.

" È questo che vuoi? Non vuoi credermi? Bene! " gridó Nate accecato dalla rabbia. Io, ancora contro il muro, cercai di fermarlo.

" Nate basta! Hai perso il controllo!" urlai io per farmi sentire.

" Ora basta! Vai via! " ruggì Nate spintonandomi e buttandomi per terra. Mi stavo arrabbiando tantissimo, mi stavo trasformando senza volerlo.

La rabbia era aumentata al massimo e mi ero trasformata in lupo. La stanza era diventata un campo di battaglia vero e proprio.

" Nate, se tu vuoi provare ad uccidermi fai pure, non sono di certo la tipa che si arrende! " esclamai io prima di lanciarmi addosso al biondo, che mi prese e mi rilanció contro il muro. Feci una capriola e ritornai in equilibrio. Il vantaggio dell'aver fatto ginnastica artistica. Per una volta mi era servito a qualcosa fare uno sport.

La luce del sole mi colpì in pieno, facendomi sentire strana. Mi sentivo così potente da distruggere tutto, e avendo perso il controllo tutto ciò significava distruzione.

Detti un'occhiata alle armi e le guardai intensamente, per poi vedere che stavano galleggiando. Mi voltai verso di Nate e provai a tirargli contro le asce. Avevo scoperto una specie di telecinesi? Non capivo.

Lui schivò velocemente e mi venne addosso in un secondo con la super-velocità. Lo guardai negli occhi: erano tornati di color rosso sangue. Nate mi guardò negli occhi, e sorrise nel vedere la paura che scorreva nel mio piccolo e fragile corpo.

Mi squillò il telefono mentre ero per terra, incapace di muovermi. Guardai un attimo lo schermo. Mike. Anche Nate lo guardò, e riuscii a sentire la sua rabbia che aumentava.

" Ti vedi ancora con lui?! " chiese il biondo arrabbiato mentre cercavo di chiudere la chiamata.

Non riuscii a rispondere. Avevo troppa paura di essere uccisa.

" Non rispondere, fai bene! Sei una stupida fifona " ruggì Nate mentre sentivo la rabbia scorrere nelle mie vene. Non poteva chiamarmi fifona, mi faceva incavolare da matti quella parola...

Non sentivo più niente, involontariamente mi ritrovai addosso a Nate. Lui stava cercando di togliermi di dosso, ma non volevo dargli questa soddisfazione.

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