Capitolo 14

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" Ward, obbligo o verità? " chiese la troietta a Harvey dopo che la bottiglia gli fu puntata contro.

" Fammi pensare... Verità. " rispose lui con tono molto deciso. Harvey è sempre stato un ragazzo senza peli sulla lingua, dice sempre tutto quello che pensa.

" Bene... Allora devi dirmi che cosa pensi caratterialmente e fisicamente di una ragazza che decido io... Si, ho deciso! Wellington! Parla di lei! " Wellington era il cognome di Car, dovevamo aspettarcene delle belle.

" Oh cazzo... " mi sussurrò sottovoce lei, da lontano si poteva vedere che lei aveva i sudori freddi.

" Non ti preoccupare, non ti ucciderai mica se dirà qualcosa di negativo... Vero? " dopo che ebbi detto questo Car cominciò ad urlare sottovoce (?).

" Allora... Io penso che Car... " Harvey si interruppe, forse dall'imbarazzo, cosa alquanto strana da parte sua. Quando lo feci notare a Car le spuntò un bel sorriso sulla faccia. Cosa non si fa per far venire un sorriso agli amici?

" Penso che Car sia una persona stupenda in tutto e per tutto... Non ho altro da dire... " ok, a quel punto era imbarazzato, e anche troppo. Car invece era completamente rossa come un pomodoro. Ridacchiai.

" Bene... E ora... Giriamo la bottiglia di nuovo! " Alex prese la bottiglia e la fece girare di nuovo, finchè non si fermò sul ragazzo con gli occhi azzurri, che avevo scoperto che si chiamava Lester.

" Bennett, obbligo o verità? " la voce di quella troietta mi aveva veramente stancata, avevo voglia di prendere una sedia e di tirargliela addosso, ma la mia bontà mi trattenne. A volte la bontà rovina i tuoi piani malefici.

" Mmm... Obbligo. " rispose deciso Lester. Io intanto speravo di non essere nell'obbligo.

" Bella scelta Bennett... Allora... Vuoi decidere tu, Baker? " chiese Alex rivolgendosi a Zacharie. Lui annui e cominciò a pensare per un po' di tempo, guardando tutte le ragazze, me compresa. Mi sembrava di essere come una gazzella in trappola.

" Ho deciso! Allora... Lester deve toccare il culo di Anne. " Anne, sentendo quello che aveva detto Zach si tirò uno schiaffetto in faccia. Poi si alzò e andò da Lester dove lui, contento come non mai ( che strano... ), le toccò il sedere, senza dire più niente.

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Passammo un'altra ora a fare quello schifosissimo gioco, e per mia pura fortuna non ero mai uscita. Tutte le altre persone erano già uscite, a parte Nate. Alex rigirò quella noiosissima bottiglia blu e io cominciai a tenere le dita incrociate per non venire scelta. Anche se le dite incrociate a me servivano a poco le facevo lo stesso, giusto per vedere se quel giorno sarebbero servite a qualcosa.

La bottiglia continuò a girare, a girare, a girare... Finchè non si fermò puntando Nate. Presi un bicchiere d'acqua e cominciai a bere lentamente.

" Nate! Obbligo o verità? " chiese Alex mentre io continuavo a bere, osservando però la scena. Non mi importava tanto degli altri, ma mi importava il fatto che ci fosse N... Ma cosa stavo pensando? O meglio, cosa mi stava prendendo?

" Obbligo. Uno di quelli forti. " rispose velocemente Nate.

" Bene... Uno di quelli forti? Ti accontento subito! Allora... Devi limonare con... Greenthere! Eleanor Greenthere! " fu in quel momento che io sputai l'acqua che avevo in bocca. Classico.

Tutte le bocche degli altri ragazzi formarono una O. Cominciai subito a sentire delle voci che dicevano: " No, poveretto! Giusto con quella! " Ormai ci avevo fatto l'abitudine, gli insulti non mi facevano più nè caldo nè freddo.

Ma qualcosa mi diceva che non ero stata l'unica ad aver sentito le voci di quei ragazzi. Certo, parlavano sottovoce, non si capiva praticamente niente...

Hope si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: " In bocca al lupo. ", poi mi fece l'occhiolino. Stranamente le mie gambe non si muovevano da terra. Notando questo tutte le ragazze cominciarono a spingermi.

Alla fine arrivò il momento. Io e Nate eravamo lì, sembrava che non ci fosse nessuno a parte noi. Avevo le farfalle nello stomaco, anzi, uno zoo intero.

Eravamo a 1 centimetro di distanza l'uno dall'altro, io tremavo con le gambe mentre sentivo le ragazze che facevano il rullo dei tamburi. Volevo farle zittire, ma non mi girai, una parte di me voleva veramente quel bacio, anche se era soltanto per colpa di uno stupidissimo gioco che io odio spudoratamente.

I centimetri di distanza tra me e Nate stavano diventando dei millimetri, i nostri nasi si sfioravano... Lui non voleva aspettare, e appoggiò delicatamente quelle sue labbra stramaledettamente morbide sulle mie. Ok, stavo andando in Paradiso. Le nostre lingue stavano giocando tra di loro. Non volevo proprio che quel momento finisse... Ma un rumore di telefono interruppe tutto. Era il telefono di Nate. Ero incazzata. Giuro, sto ancora adesso mandando a fanculo chiunque lo avesse chiamato in quel momento.

Nate si staccò velocemente e si affrettò a rispondere.

" Pronto? Eh? Devo venire lì? Ma... Ok... Tra poco sono da te... " Nate chiuse la chiamata e si affrettò ad andare via.

* Nate pov *

Uff... Slade aveva rovinato quel bellissimo momento... Quando io e El ci stavamo baciando avevo le farfalle nello stomaco, mi sentivo così strano... Mi sembrava di essere... Innamorato. Sì, quella era la parola esatta per descrivermi in quel momento.

Corsi supervelocemente fino alla reggia colossale di Slade (descrizione nel Capitolo 2) e bussai al suo gigantesco portone. Il rumore provocato dal maniglione contro la porta rimbombò. Come al solito mi aprii Marcel, sempre vestito con il suo smoking.

" Eccola qua, signorino Patel... Slade è nella sala proiezioni. Sa dove si trova? Appena sale le scale vicino al salotto giri a sinistra, il primo portone rosso è quello della sala proiezioni. " descrizione molto dettagliata, c'era da aspettarselo da Marcel. È sempre stato un tipo preciso.

Arrivai nella sala proiezioni e entrai. Come al solito Slade stava fumando il suo amato sigaro. Mi affrettai a sedermi su una delle poltroncine della sala.

" Ben arrivato, signorino Patel. Ho bisogno di parlarti. " la voce di Slade era seria e cupa, sicuramente aveva trovato un altro dei suoi piani malefici. Ok, questo non era positivo, nei suoi piani rischiosissimi io rischiavo sempre la pelle.

" Mi dica Slade. "

" Allora... Riguarda sempre la ragazza... Come si chiama? " Slade si fermò un attimo a pensare. L'unica cosa che io sapevo è che c'entrava Eleanor. Qualunque cosa voleva farmi fare, se fosse stata ucciderla non l'avrei fatto per niente al mondo.

" Ah giusto, Eleanor. Ho deciso che il nostro scopo da ora in poi non sarà più ucciderla. " i miei occhi cominciarono a brillare. Non ci credevo proprio, lo scopo di Slade era sempre stato di uccidere Eleanor, anche 5 anni fa voleva farlo. Solo che non sapeva dove si trovava.

" Ho deciso che le chiederò di unirsi a noi. " il mio sorriso cadde. " Con lei dalla nostra parte sarà più facile conquistare il territorio dei licantropi! E poi, Eleanor in parte è anche simile a noi quindi... Siamo a posto! " Slade fece la sua solita risata malvagia. Avevo una voglia matta di contraddire quello che diceva Slade, ma non potevo, sennò mi avrebbe volentieri bruciato vivo. Volevo salvare Eleanor, certo, ma volevo anche salvare me stesso.

" Cosa devo fare io? " chiesi, sapendo il piano di Mr.Cattiveria, cioè Slade, avrei potuto fare qualche altra cosa, giusto per non fare unire El ai vampiri.

" Allora Patel, tu dovrai comunque diventare amico della ragazza, quando sarete proprio come anime gemelle dovrai condurla da me in modo che... "

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