Capitolo 11

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Cominciai a guardarmi intorno per cercare qualche animale in quella foresta così... Strana, diversa dal solito... Strana. Ogni tanto sentivo dei rumori e mi giravo per vedere se c'era qualcosa, ma niente. Non c'era proprio nessuno, era proprio un posto desolato la foresta in quel giorno. Intanto la mia fame aumentava, e mi tornava uno strano pensiero in testa. Un altro di quei flashback... Se era qualcosa di utile poteva aiutarmi! Poteva aiutarmi a capire chi ero io...

FLASHBACK

" Capo, la ragazza non deve rimanere mai senza cibo, o rischierebbe subito di morire. " disse uno dei aiutanti più fedeli del capobranco, Zacharie. Lui aveva i capelli neri tirati in un ciuffo e degli occhi bellissimi color caramello.

Il capo mi guardò mentre io arrossi. Ero piccolina, ancora non avevo capito com'era crudele il mondo.

" Grazie per tutte le informazioni, Zacharie. Davvero. Lei ne ha proprio bisogno, visto che è un... "

FINE FLASHBACK

Fottutissimo ricordo! Poteva aiutarmi a sapere chi ero in realtà, invece niente. L'unica cosa che sapevo era che dovevo subito trovare qualcosa da mangiare, o per me sarebbe stata la fine!

* Nate pov *

" Capo? Dobbiamo per forza catturare tutti questi animali? " chiese Mark mentre catturava tantissimi cervi e li metteva nei sacchi.

" Si, ho saputo che è uno dei pochi modi per liberarsi di quella ragazza. Se togliamo tutti gli animali, lei non troverà più cibo e morirà! " quelle parole mi fecero venire i brividi. Sapevo che Slade era una persona molto crudele, ma fino a questo punto non lo sapevo! Volevo tantissimo ribellarmi a lui, peccato che non potevo.

" Ma... Non esistono altri modi? " chiesi io, non volevo lasciare che Eleanor morisse senza aver fatto niente di male. Mi sentivo così strano...

' Ti stai innamorando cazzo! ' la mia coscienza interruppe la mia conversazione con il mondo esterno. Io incominciai a negare tutto quello che diceva, io non mi innamoravo mai di nessuna, ripeto NESSUNA!

" Mi dispiace Nate, ma nessuno di noi ne conosce altri, almeno credo... " sospirò Steve, che era venuto anche lui per aiutare Slade.

" Sicuro Steve? O per caso... Stai mentendo? " ero veramente sicuro del fatto che Steve stava mentendo, ma non sapevo neanche perchè. Magari esisteva un altro modo ma quello era più divertente.

Poi mi venne un'idea. Andai a prendere uno dei cinghiali che avevamo catturato io e Steve, poi cercai una sacca per nasconderlo dentro. Ne avrei portato uno a Eleanor pur di non farla morire.

' Che è? Oggi hai pietà delle persone? ' la mia coscienza continuava a rompere. Io ero un duro, non un pappamolle. Peró quello che facevo poteva far sembrare il contrario... Che casino c'era nella mia mente! Beh, un po' mi sembrava ovvio visto che io sono Nate Patel... Ma da un lato mi sembrava così strano!

Stavo cominciando a scappare per andare nella foresta quando venni fermata dalla voce di Slade, quell'uomo così crudele, con quel pizzetto grigio e con quello sguardo così agghiacciante che ti prendevi subito una paura tremenda.

" Patel, dove vai? " quando me lo chiese avevo i sudori freddi, ma una scusa geniale me li fece passare.

" Emmmm... Mi preparavo un po' di scorte, ho scoperto che tutte quelle che avevo sono finite. " gli dissi un po' indeciso.

" Ah, ho capito. Se vuoi puoi anche andare, se non vuoi rimanere. " concluse Slade, quindi io approfittai dell'opportunità per andarmene. Dovevo assolutamente un posto, anzi una persona. Lei, quella che sembrava la ragazza buona ma che invece era un pericolo. Lei, quella che ha vissuto male l'infanzia solo per salvarsi. Eppure così innocente.

* Eleanor pov *

Ok, mi stavo sentendo veramente male. Non avevo molta energia, respiravo affannosamente e facevo una fatica tremenda solo per muovere un piede. Nella foresta non c'erano bacche di alcun tipo, quindi ero Spacciata se non avessi fatto qualcosa. Prima ero andata in preda al panico, poi capii che dovevo tranquillizzarmi, perchè se mi tranquillizzo è meglio, di solito.

Ma ormai avevo perso le energie, avevo paura. Paura di morire. Nonostante la mia vita fosse così brutta avevo paura di perderla per sempre. Una lacrima cadde sulla mia guancia destra, seguita da moltissime altre. Con quelle poche energie che mi erano rimaste andai vicino al fiume. Non c'era neanche un pesce. Ogni tanto ne vedevo uno, ma con le poche forze che avevo non riuscivo a prenderlo. Mi sembrava veramente finita la mia vita. Non facevo altro che pensare a Car, a Hope, a Mike, a tutti i lupi del branco... A Nate... Quel ragazzo aveva un segreto, ovviamente dovevo scoprirlo. Ma non ce l'avrei fatta a scoprirlo se fossi morta.

Volevo sicuramente reagire, ma non ce la facevo. La mia mente a un certo punto mi disse: " Non puoi arrenderti. Devi farcela. Se tu non ci fossi tante persone sarebbero tristi, anzi tristissime. Pensa a Hope, a Car... Pensa a tutti... ". Cominciai veramente a credere alle parole che la mia mente stava dicendo.

Beh, ci doveva essere un modo per uscire da quell' 'accesso misterioso verso la morte'. Dovevo solo trovarlo. Certo, sarebbe stata un'impresa, ma qualcosa in me diceva che potevo farcela. Forse era quel piccolissimo pezzetto di autostima che mi era rimasto.

Mi ritornò in mente il fatto che avevo un cellulare, lo presi fuori e provai a chiamare Hope. Ma quando chiamai, quella maledettissima segreteria telefonica disse: " Il suo credito è esuarito. Lo ricarichi se vuole fare una telefonata. "

Ero a posto, guarda. Senza telefono, senza autostima, senza energie... Ma forse avevo qualcosa di utile. Il cervello! Era meglio se usavo il cervello, sarebbe stato molto impegnativo, ma l'avrei usato pur di sopravvivere. Stavo pensando come pensa un panda, che è un animale in via di estinzione. Peccato che quella in estinzione ero io, non i carinissimi panda.

Pensai di poter uscire dalla foresta invece di rimanere a seccare al suo interno, quindi presi tutte le energie che mi erano rimaste e cominciai a camminare verso l'uscita. A volte inciampavo in alcuni sassolini, ma non faceva molta differenza. A volte mi capitava di cadere dalla stanchezza, ma mi riprendevo subito e continuavo a camminare. Ero quasi arrivata all'uscita, ma avevo finito le energie. Era la fine.

Diventai un lupo visto che c'era la luna piena e mi distesi sul prato, sicura di non poter far più niente per salvarmi. Quelli erano i miei ultimi minuti di vita. Cominciai a piangere amaramente e d'improvviso cominciò a mancarmi il respiro. Ecco, era giunta la mia ora...

" Addio mondo. Mi mancherete ragazze... Mi mancherete tutti..." dissi con le lacrime agli occhi e con il mio piccolo cuore spezzato.

Ero pronta. Pronta a morire.

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