Ricordate cosa ho detto in un capitolo precedente? Io non sono la tipa da "principe azzurro". Io e le fiabe non andiamo molto d'accordo. Non sono di certo la tipa da amore sdolcinato, smielato, quasi stucchevole. Se dovessi scegliere fra l'amore di un ragazzo e l'affetto dei miei famigliari, la scelta mi sembra ovvia. Non fraintendiamo, io non odio l'amore. Anzi, l'ho provato sulla mia stessa pelle, ho provato tutte le sensazioni, i sentimenti, le delusioni che scaturiscono da esso. Ma so che l'affetto è la versione più sincera, quella più duratura di un legame fra due persone.
Io, nonostante la mia giovane età, ho conosciuto quello che si definisce "vero amore". Per la prima ed unica volta, ho provato ciò che va oltre una semplice infatuazione, oltre una semplice cotta. Ho provato, per la prima volta, a lasciarmi andare con un qualcuno che non fosse un mio amico: è stato bellissimo. Era bellissimo vedere la sua presenza come una certezza, sapere di potermi rifugiare nelle sue braccia, avere uno sguardo da cercare nella folla, avere una persona da amare. Io e lui stavamo bene insieme. Eravamo quello che tutti invidiano. Ancora oggi fra di noi c'è complicità. Siamo nati per stare insieme. Il nostro legame era forte, la nostra intesa, la necessità l'uno dell'altro, la voglia di continuare a lottare per stare insieme erano qualcosa di indistruttibile. Abbiamo davvero incontrato mille difficoltà. Le abbiamo superate insieme. Lui è stato la mia prima storia, io la sua prima storia vera. Me lo diceva in continuazione, quasi avesse paura che io potessi dimenticarlo. Sono passati mesi ed io lo tengo ancora a mente.
Lui non mi diceva in continuazione "Sei bellissima" ma, anzi, fra noi era un continuo scambio di idee, di consigli, di critiche costruttive. Noi non eravamo perfetti per stare insieme, noi stavamo insieme per diventare perfetti. Avevamo un rapporto singolare, speciale, un rapporto tutto nostro. Stavamo così bene insieme che nessuno riusciva a far parte della nostra realtà. Sembravamo vivere in un mondo solo nostro. Avevamo un'intesa che ancora oggi non si può eliminare. Ci bastavamo noi due per stare bene. Poi ci lasciammo. Fu doloroso, forse troppo. Fummo travolti da mille difficoltà in contemporanea. Lui stava malissimo, era evidente. Io me ne sentivo responsabile, colpevole. Sembrava voler stare con me ma soffrire la mia compagnia. Lo lasciai. Fu una coltellata nel petto, con la lama dritta nel cuore. Mi sentivo di morire lentamente. Faceva male. Lo feci per lui. Volevo che ricominciasse a stare bene. So che sembra strano, insensato, ma lo lasciai per il suo bene. Pensateci un attimo: il dolore che si prova in seguito ad un rapporto troncato è momentaneo, alla fine ti metti l'anima in pace. E così fu. Presto sembrò dimenticare tutto ciò che fummo. Mi rimpiazzò presto. Ne fui felice. Aveva ritrovato la pace, l'amore. Diventammo due sguardi qualsiasi nella folla. Due estranei. Questo faceva male, lo ammetto. Tutto ciò che fummo, ciò che provammo sembrò finire nel dimenticatoio, divenne parte del passato. Io e lui stavamo così bene insieme e ancora oggi ci penso. Non mi pento di niente. Vado fiera delle mie scelte. È stato il mio primo ed unico ragazzo, una bella responsabilità. È stato l'unico a sapermi conquistare, a sapermi stare accanto. L'unico a sapermi ferire, a saper ridurre in mille pezzi il mio cuore. Stargli accanto mi rendeva così fragile ma era bello essere protetta da lui. Eravamo ciò che tutti sognano di essere. Diventammo tutto ciò che sono gli altri. Passamo dall'essere indispensabili l'uno per l'altra ad essere due estranei, due sconosciuti. Quando ci lasciammo, mettemmo la parola "fine" fra noi due. Non abbiamo mai perso le basi di quello strano rapporto che c'era fra noi . Non siamo mai stati veramente pronti a demolire tutto. È stato l'unico ed il solo a piacermi. Dovrebbe essere una bella soddisfazione. Ancora adesso, dopo mesi e mesi, fa ancora male guardarlo negli occhi. Riaffiorano tanti ricordi. Mi fa rabbia, quasi, pensare che sia finita così. Pensare che un rapporto possa annullarsi così. Ancora oggi, i ricordi restano vividi nella mia mente. Non c'è giorno che passi, senza che io pensi a lui, a noi. Lui per me è una ferita ancora aperta, una ferita che non sono pronta a chiudere. Beh, cari miei, è tutta una questione di ricordi.
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Adesso tocca a me.
Narrativa generaleSe siete venuti qui con l'aspettativa "della grande storia d'amore" o "della storia ricca di colpi di scena", avete sbagliato persona. Solitamente non scrivo per gli altri ma oggi ho deciso di aprire al pubblico tutto il profondo abisso che si nasc...