17. Le parole

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Fermi tutti. Lasciate ciò che stavate facendo e prestate attenzione. Attenzione, sì. Prestate attenzione a voi stessi, a ciò che state provando, a ciò che avete provato. Pensate a tutte quelle promesse, quei complimenti, quegli insulti, quelle parole che le persone hanno pronunciato nei vostri confronti senza dargli alcun peso. Distaccatevi dalla realtà. Vi chiedo solo un minuto. Vi chiedo solo di concedervi un momento. Avete presente tutte quelle parole che vi sono state scagliate contro e che avete lasciato nel passato? Ripescatele dal dimenticatoio. So che ho sempre detto di pensare al presente per poter avere un futuro migliore, concreto, ma fermiamoci un attimo a pensare a ciò che è stato.
Credo che sia capitato a tutti, almeno una volta o più di una volta, di essere stati delusi dal comportamento di qualcuno. Più che dal comportamento, dalla sue parole.
Più e più volte mi sono state fatte promesse che non sono mai state mantenute. Mi è stato promesso un "per sempre" che è durato solo un attimo, mi è stato promesso affetto che si è trasformato in invidia, mi è stato promesso il mondo per poi ritrovarmi in mano un granello di polvere. Con il tempo abbiamo imparato a mentire, a sminuire le parole, a promettere l'impossibile per poi dimenticarcene. Tutto questo l'ho capito solo ora, forse troppo tardi.
Spesso pronunciamo parole, frasi a cui non prestiamo attenzione. L'ho capito crescendo. Tante volte mi sono state dette cose che mi hanno graffiato l'anima, toccato il cuore e rigato il viso con una lacrima. Quelle stesse volte a nessuno è importato veramente. Siamo fatti così. Viviamo credendo che una parola sbagliata sia un semplice vocabolo privo di alcun significato proprio. E invece non ci rendiamo conto che  le parole sono armi a doppio taglio. Armi con cui difendere ma anche con cui uccidere. Molte volte, dentro di me, mi sono chiesta perché la gente parli a vanvera invece di tacere. Tante volte avrei voluto dire  a qualcuno di stare zitto invece di parlare con il solo scopo di riempire il silenzio. Spesso crediamo che promettendo la luna a chi si accontenta anche solo di un fiammifero ci conferisca un'immagine migliore agli occhi altrui. Agiamo, parliamo, senza preoccuparci delle conseguenze. Perché, secondo noi, un "ti voglio bene" è una semplice esclamazione e non ci interessiamo di analizzarne il significato. Tante volte mi è capitato di imbattermi in persone, apparentemente prive di sentimenti, scagliarsi con un qualcuno  per via del suo aspetto o del suo atteggiamento. Mi è capitato di sentire parole dure battersi contro un qualsiasi malcapitato. Parole che sono piombate in pieno viso a quest'ultimo e che gli hanno lasciato un segno permanente nell'animo. Sembra un circolo vizioso. Vediamo una qualsiasi esclamazione come un semplice insieme di lettere e ci prendiamo la libertà di scaraventarle contro il primo che capita. Quest'ultimo, ferito dalla nostra azione, se la prende con qualcun'altro dando vita ad un'azione che non avrà mai fine. Agiamo e non riflettiamo. Parliamo e non ce ne preoccupiamo. Ricominciamo a dare il giusto peso ad ogni singola cosa. Togliamo le cose frivole dal piedistallo e sostituiamole  con le cose, le persone, le parole, le azioni, che hanno davvero un senso. Bene, ora potete tornare alla vostra vita con la vera consapevolezza di ciò che è stato, di ciò che è e ciò che sarà. Tornate alla realtà e stravolgete questo circolo vizioso, mie cari lettori.

Adesso tocca a me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora