Capitolo 7

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Resto seduta sul bancone della cucina cucina a fissare il vuoto.
Lentamente inizio a ripercorrere tutto ciò che è accaduto ieri: la sveglia non puntata, il volo aereo cancellato, l'uomo che ha tentato di aggredirci e infine l'aiuto che Jace e anche Daniel devo ammettere, ci hanno dato.

Vengo distratta dalla voce di Ashley, poso lo sguardo su di lei che indicando la macchinetta del caffè mi chiede
<<Ne vuoi un po'?>>
<<Si grazie.>> Sorride e si volta a prepararlo.
Solo ora inizio a notare i suoi occhi azzurro ghiaccio e i suoi bellissimi capelli biondi. Quasi la invidio.

Ieri ero troppo impegnata a elaborare tutto ciò che stava accadendo tra lei e Jace e a cercare di non tapparmi le orecchie per colpa della sua voce irritante per rendermi conto del suo aspetto. Ora invece ha una voce delicata e calma, probabilmente dovuta al fatto che sono solo le 7 di mattina. Ma è ancora in intimo, come ieri, immagino che sia una cosa normale per lei.

<<Ecco qui!>> Allungo la mano e prendo il caffè che Ashley mi ha preparato.
Si siede davanti a me e mi porge un cornetto.
<<Ti piace Jace?>> Mi chiede in un tono che pare per metà divertito.
Non appena sento quelle parole il caffè mi va di traverso e inizio a tossire.
Non posso credere che mi abbia fatto una domanda del genere, non ci conosciamo neanche.

<<Calma, non intendevo in quel senso, volevo sapere se ti sembrava una brava persona, tutto qui.>>
Ammette mentre da un morso al cornetto.
<<Beh si, ci ha aiutate ad arrivare fin qui, e all'aeroporto lui e Daniel ci hanno tolte da una brutta situazione.>>
Se non fosse per loro a quest'ora io ed Helena staremmo ad aspettare un taxi invece di essere qui.

<<E Daniel invece?>> Socchiude gli occhi in cerca di risposta.
<<Non lo so, gli sono grata per averci aiutate, ma non ha detto una parola se non insulti e basta. Proprio non capisco come faccia Jace ad essere amico di un ragazzo del genere.>>
Sospiro e bevo un altro sorso di caffè per cacciare via i ricordi di lui e del modo in cui ci ha trattate.

<<Fa così solo perché non vi conosce ancora, pensa un po', frequentiamo lo stesso corso da due anni eppure ci salutiamo a malapena, ma è una brava persona, ne sono sicura.>>
<<Non ne dubito.>> Ironizzo.
Come è possibile che si conoscano da così tanto tempo e che nemmeno si parlino? Forse è meglio non provare nemmeno a capirlo. Probabilmente è quel tipo di persona a cui importa solo di se stesso e di sicuro non voglio averci niente a che fare.

Entrambe ci mettiamo a ridere e finiamo di fare colazione parlando dei programmi di Ashley finita l'università.
È più intelligente di quanto pensassi e ne sono felice.

Pian piano sto iniziando a conoscerla meglio e la prima impressione che ho avuto di lei ieri rispetto a quella che ho oggi è totalmente diversa, o quasi, ora che ricordo le mutandine trovate nel letto di camera mia ed Helena.

Ci alziamo nello stesso momento dirigendoci verso il lavandino per posare i piatti e i bicchieri. Allungo la mano per prendere la spugna ma me la sposta subito e indicando i miei capelli mi dice <<finisci di prepararti, ai piatti penso io.>>

Annuisco e vado in camera mia.
Se qualcuno ieri mi avesse detto che era una brava ragazza probabilmente gli avrei riso in faccia all'istante. E invece devo ricredermi.
Devo ammettere che non mi dispiace affatto che sia nostra coinquilina, per ora.

MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora